Piazza Affari, mercoledì 1 settembre: chiusura positiva, bene Diasorin

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata.

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Ingresso di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

Partenza positiva anche per il mese di settembre, dopo un’estate caratterizzata dall’ulteriore rafforzamento del trend rialzista in corso già da inizio anno. Il Ftse Mib, come gli altri principali indici europei, ha evidenziato particolare forza soprattutto nelle prime due ore di negoziazione. Intorno alle 10:30, infatti, il listino principale della Borsa di Milano ha toccato un massimo poco al di sotto dei 26.400 punti, corrispondenti ad una performance di +1,4%. Poi, però, delle prese di profitto, che hanno riguardato soprattutto alcuni titoli del settore industriale, hanno determinato un ritracciamento del Ftse Mib che ha, all’incirca, dimezzato la performance rispetto al massimo di giornata.

Rappresenta, comunque, un segnale molto positivo il buon andamento del settore viaggi e tempo libero, che è risultato il migliore di giornata: l’indice settoriale Ftse Italia Viaggi e Tempo libero ha concluso, infatti, la seduta in rialzo del 2,19%. L’ottimismo degli investitori verso questo comparto suggerisce che i timori verso l’impatto della variante Delta del Covid-19 sull’economia si stanno decisamente attenuando. Stesse indicazioni derivano dagli acquisti osservati nelle borse asiatiche, dove i principali indici sono in fase di rimbalzo, dopo un periodo negativo legato alle preoccupazioni per una possibile nuova ripartenza della pandemia.

Sul fronte dei dati macroeconomici, l’indice PMI manifatturiero dell’Eurozona è risultato sostanzialmente in linea con le aspettative: l’indice, ad agosto, ha raggiunto un valore di 61,4, rispetto al 61,5 stimato dagli analisti. Dato inferiore alla lettura relativa al mese di luglio (62,8). Si tratta di una rilevazione che, essendo ben superiore al livello chiave di 50, dimostra come il settore manifatturiero sia ancora crescita. Attività manifatturiera in espansione anche in Italia, dove l’indice PMI manifatturiero è risultato pari a 60,9, superiore sia rispetto alle stime degli analisti (60,1) che in confronto alla rilevazione precedente (60,3). Per informazioni al riguardo dei dati macro e degli eventi più attesi nei prossimi giorni, è possibile consultare il calendario economico.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Madrid

Queste le performance evidenziate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:

  • IBEX 35 (Madrid): +1,64%
  • CAC 40 (Parigi): +1,18%
  • FTSE MIB (Milano): +0,66% a quota 26.181,66 punti indice
  • FTSE 100 (Londra): +0,42%
  • SMI (Zurigo): +0,17%
  • DAX (Francoforte): -0,07%

L’indice Euro Stoxx 50, affidabile indicatore del sentiment prevalente nelle borse europee, chiude la seduta in rialzo dello 0,74%, a quota 4.227,27 punti.

Titoli migliori del Ftse Mib

I titoli più acquistati di giornata, tra quelli inclusi nell’indice principale di Piazza Affari, sono stati:

  • Diasorin: +2,72%
  • Terna-Rete Elettrica Nazionale: +2,27%
  • Leonardo: +2,26%
  • Campari: +1,92%
  • Nexi: +1,87%
  • Italgas: +1,67%
  • Unicredit: +1,61%
  • Pirelli: +1,38%
  • Prysmian: +1,29%
  • Moncler: +1,22%

Titoli peggiori del Ftse Mib

I titoli azionari più venduti, invece, sono stati:

  • Interpump Group: -1,33%
  • Saipem: -1,00%
  • Buzzi Unicem: -0,93%
  • Cnh Industrial: -0,82%
  • Finecobank: -0,67%
  • Stellantis: -0,54%
  • Telecom Italia: -0,52%
  • Banca Generali: -0,42%
  • Unipol: -0,40%
  • Mediobanca: -0,06%

Wall Street: Nasdaq 100 aggiorna il massimo storico, dopo dati ADP deludenti

Ben impostato al rialzo il settore tecnologico, che tocca un nuovo massimo storico al ridosso dei 15.700 punti, dopo che la lettura deludente dei dati ADP, riguardanti il mercato del lavoro (soltanto il settore privato), ha ulteriormente alimentato le speranze degli investitori di un prolungato sostegno della Fed all’economia, dopo le parole di Jerome Powell dello scorso venerdì, tramite le quali il governatore della Fed annunciava l’inizio del tapering entro fine anno, come previsto, ma nel rispetto dei principi di prudenza e gradualità.

Il mercato del lavoro, nel settore privato e con esclusione di quello agricolo, secondo i dati raccolti dall’Automatic Data Processor (ADP), ha aggiunto, nel mese di agosto, soltanto 374.000 nuove buste paga, ovvero la metà rispetto al valore stimato dagli analisti, pari a 613.000 nuovi posti di lavoro. Va detto che il dato più importante sulla variazione dell’occupazione statunitense è quello relativo ai Non Farm Payrolls, il cui rilascio è previsto nella giornata di venerdì 3, alle 14:30 ora italiana. I NFP vengono elaborati direttamente dal Dipartimento del Lavoro statunitense e, molto spesso, tale dato non rispecchia l’andamento di quello rilasciato dall’ADP, come già accaduto proprio lo scorso mese. Certamente, se anche la lettura relativa agli NFP dovesse risultare deludente, la Fed avrebbe un motivo in più per programmare un calendario di riduzione degli stimoli molto prudente, eventualità gradita ai mercati azionari, che non apprezzerebbero un ritiro degli stimoli monetari troppo affrettato. Jerome Powell ha, infatti, dichiarato che la Fed vorrebbe vedere importanti progressi nel mercato del lavoro e un deciso avvicinamento alla piena occupazione, prima di accelerare con il tapering del programma di acquisto titoli dalle banche.

Settore manifatturiero in espansione anche negli Stati Uniti, dove l’indice ISM dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero, ad agosto, è risultato pari a 59,9, valore superiore alle stime degli analisti (58,6) e alla lettura precedente (59,5).

Di seguito, le performance evidenziate dai principali indici di Wall Street, alle 19:00 ora italiana:

  • Nasdaq 100: +0,60%
  • S&P 500: +0,29%
  • Dow Jones: +0,05%

Altre notizie dai principali mercati finanziari

Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bundovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende a 107 punti base, in ribasso di due punti rispetto all’ultimo valore di chiusura: il rendimento del Btp scende a +0,70%; sale il rendimento del Bund, pari a -0,37%. Poco mosso anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), che risulta pari a +1,31%, in aumento di un solo punto base rispetto al precedente valore di chiusura.

Sale il prezzo del Bitcoin,  che appare sempre più vicino al breakout dell’importante soglia psicologica dei 50.000 dollari che, ormai da circa dieci giorni, ha rallentato la salita delle quotazioni della criptovaluta più famosa. L’eventuale breakout (che deve completarsi in chiusura di una candela giornaliera) potrebbe portare il prezzo prima in zona 58.000 dollari e, successivamente, nei pressi dei massimi storici in area 64.900 dollari. Il Bitcoin quota attualmente 48.600 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di +3,00%.

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Nel mercato valutario, continua a salire il cambio Euro/Dollaro Usa, che quota attualmente 1,1850 dollari, corrispondenti ad una performance di +0,36% su base giornaliera.

Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, poco mosso il prezzo dell’oro, che quota attualmente 1.812,50 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di -0,06% rispetto all’ultimo valore di chiusura. In leggero ribasso il prezzo del petrolio, nonostante il dato positivo, rilasciato oggi, sul livello delle scorte di petrolio greggio in giacenza presso le aziende statunitensi: nel corso dell’ultima settimana, le scorte di petrolio sono diminuite di ben 7.169.000 barili, a fronte di un calo stimato dagli analisti in 3.088.000 barili. L’OPEC+, inoltre, ha confermato, come da previsioni, il piano di incremento della produzione di 400.000 barili al giorno, stabilito a luglio. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 68,36 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di -0,42% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 71,34 dollari al barile, con una variazione di -0,40% rispetto all’ultimo valore di chiusura.

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