Piazza Affari, mercoledì 30 giugno: chiusura in netto ribasso, rally di Unipol

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata. 

immagine borsa italiana
Ingresso di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

Chiusura di seduta caratterizzata dal rosso sia per Piazza Affari che per le altre borse europee, sulle quali hanno pesato i timori legati alla diffusione della variante Delta (o variante indiana) del Covid-19, la quale risulta ancora più contagiosa, oltre che capace di incrementare il rischio di ospedalizzazione dei contagiati. Alcuni virologi ritengono che, proprio a causa di tale variante, l’Italia potrebbe subire una nuova impennata dei casi di contagio nei prossimi mesi, come sta succedendo attualmente in Inghilterra, anche perché la resistenza dei vaccini finora somministrati alla variante Delta deve ancora essere dimostrata. Se ciò accadesse, potrebbe rendersi necessaria l’adozione di nuove misure restrittive, da parte dei governi, che determinerebbero un rallentamento della ripresa economica dell’Italia e delle altre nazioni eventualmente colpite dalla nuova variante del coronavirus.

La perdita evidenziata oggi ha determinato una chiusura negativa del Ftse Mib anche su base mensile, seppur di entità ridotta. Il mese di giugno, infatti, termina con il listino principale della Borsa di Milano in ribasso dello 0,27%. La nota positiva è che Piazza Affari si è mantenuta, comunque, non distante dal livello di chiusura del mese di maggio, perciò la correzione ribassista tipica del bimestre maggio-giugno, ritenuta molto probabile sulla base dei dati statistici, non si è verificata e il Ftse Mib dista poco più di 800 punti dal massimo degli ultimi 13 anni, toccato l’8 giugno poco sopra i 25.900 punti.

Per quanto riguarda i dati macroeconomici, l’inflazione dell’Eurozona è risultata in linea con le stime degli analisti: il rilascio preliminare dell’indice dei prezzi al consumo, relativo al mese di giugno, ha evidenziato un dato pari all’1,9% su base annuale, in leggero ribasso rispetto al 2,0% registrato a maggio, che rappresenta anche il target di inflazione perseguito nel lungo periodo dalla Banca Centrale Europea.

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La chiusura dei mercati azionari europei: il peggiore è Madrid

Di seguito, le performance registrate oggi, su base giornaliera, dai principali indici azionari europei:

  • SMI (Zurigo): -0,71%
  • FTSE 100 (Londra): -0,71%
  • CAC 40 (Parigi): -0,91%
  • FTSE MIB (Milano): -1,01% a quota 25.102,04 punti indice
  • DAX (Francoforte): -1,02%
  • IBEX 35 (Madrid): -1,05%

L’Euro Stoxx 50, indice composto dalle 50 principali società europee per capitalizzazione di mercato, chiude la seduta odierna in ribasso dell’1,05%, evidenziando la prevalenza dei venditori nei mercati europei.

Titoli migliori del Ftse Mib

I titoli più acquistati di giornata, tra quelli inclusi nell’indice principale della Borsa di Milano, sono i seguenti:

  • Unipol: +6,42%
  • Exor: +1,32%
  • Generali: +0,57%
  • Bper Banca: +0,49%
  • Ferrari: +0,29%
  • Tenaris: +0,20%

Il rally di Unipol è legato alla notizia secondo cui Koru Spa, società il cui capitale è detenuto da Coop Alleanza 3.0 ed altre cooperative, acquisirà una quota di capitale di Unipol pari al 3,35%, ovvero 24 milioni di azioni.

Titoli peggiori del Ftse Mib

Le vendite hanno colpito maggiormente i seguenti titoli azionari:

  • Enel: -2,56%
  • Azimut Holding: -2,24%
  • Banca Mediolanum: -2,24%
  • STMicroelectronics: -1,83%
  • Pirelli: -1,75%
  • Buzzi Unicem: -1,67%
  • Stellantis: -1,59%
  • Unicredit: -1,48%
  • Banca Generali: -1,37%
  • Prysmian:  -1,34%

Stati Uniti: ribasso in vista per il Nasdaq 100?

I principali indici azionari di Wall Street evidenziano andamenti contrastanti. Queste, infatti, sono le performance registrate, alle 18:35 ora italiana:

  • Dow Jones: +0,50%
  • S&P 500: +0,10%
  • Nasdaq 100: -0,08%

La debolezza relativa del Nasdaq 100, indice composto dalle più importanti società del settore tecnologico, è legata ai forti rialzi che hanno caratterizzato tale indice nel mese di giugno, oltre che da inizio anno. Gli oscillatori evidenziano, infatti, una situazione di ipercomprato, su timeframe giornaliero, che potrebbe rappresentare il preludio di una correzione ribassista nei prossimi giorni. Inoltre, come è possibile notare dal grafico in basso, l’oscillatore RSI evidenzia anche una divergenza ribassista, in quanto i prezzi hanno segnato un massimo superiore al precedente, mentre, nello stesso intervallo di tempo, l’ultimo picco del Relative Strength Index è più basso del precedente. Si tratta di un possibile segnale ribassista, che si completerebbe qualora si verificassero due condizioni:

  • una candela giornaliera con chiusura ribassista;
  • la successiva rottura al ribasso del minimo di tale candela.

E’ probabile che da questo momento, fino al primo pomeriggio di venerdì, i mercati rimangano poco mossi in attesa del dato sui Non Farm Payrolls di giugno, il cui rilascio è previsto per le ore 14:30 italiane di venerdì 2 luglio. E’ in programma anche nella giornata di domani il rilascio di dati macro importanti, seppur non quanto quello relativo ai NFP: alle ore 14:30 verrà reso noto il numero delle nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti, su base settimanale, mentre alle 16 verrà rilasciato il dato riguardante l’indice ISM del settore manifatturiero.

Altre notizie dai principali mercati finanziari: Bitcoin ancora in trading range

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale,  si attesta a quota 107 punti base: il rendimento del Btp risulta pari a +0,82%, mentre il rendimento del Bund si attesta a -0,25%. In ribasso il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,44%, in calo di 4 punti base rispetto al valore registrato ieri in chiusura.

Torna a muoversi al ribasso il Bitcoin, dopo il tentativo di ripresa osservato nei giorni scorsi, a seguito della tenuta del fondamentale livello di supporto dei 30.000 dollari, toccato nelle giornate del 26 e del 22 giugno. Continua, quindi, la fase di trading range nel mercato della criptovaluta più diffusa: andamento laterale cominciato intorno al 20 maggio e delimitato, oltre che dal supporto precedentemente indicato, anche dal livello di resistenza dei 40.800 dollari. Sono questi due i livelli da monitorare per ottenere indizi sui futuri movimenti del Bitcoin, al rialzo (in caso di rottura rialzista della resistenza) o al ribasso (in caso di rottura ribassista del supporto). Attualmente il Bitcoin quota 34.350 dollari circa, in ribasso del 4,33% su base giornaliera.

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Nel mercato valutario, continua a scendere il cambio Euro/Dollaro USA, che viene scambiato attualmente ad un tasso di 1,1854, corrispondente ad una variazione su base giornaliera di -0,34%. La valuta statunitense si è rafforzata ulteriormente nel corso del pomeriggio, dopo i dati positivi rilasciati sull’occupazione negli Stati Uniti, senza considerare il settore agricolo, dall’ADP (Automatic Data Processor).

Per quanto riguarda le materie prime, tenta il rimbalzo il prezzo dell’oro, che attualmente quota 1.771,32 dollari l’oncia, con una performance su base giornaliera di +0,58%. Sale anche il prezzo del petrolio: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 74,22 dollari al barile, con una performance di +0,68% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 75,07 dollari al barile, con una variazione di +1,06% rispetto al valore di chiusura di ieri. E’ stato rilasciato, nel pomeriggio, il dato relativo alla variazione settimanale delle scorte di petrolio greggio, detenute in giacenza dalle aziende statunitensi: è risultata pari a -6.718.000 barili, dato ampiamente migliore rispetto alle stime degli analisti (-4.686.000) ma leggermente peggiore rispetto al dato relativo alla scorsa settimana (-7.614.000).

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