Quotare in borsa un’azienda può rivelarsi una scelta strategica; eccone le caratteristiche e i vantaggi.
Per accelerare lo sviluppo aziendale, specie in imprese di piccole dimensioni, una soluzione vincente può essere la quotazione in Borsa. È un modo per ottenere finanziamenti dal pubblico sfruttando la pubblicità ottenuta attraverso il mercato finanziario.
Tra i benefici ottenuti nell’immediato quello del finanziamento della crescita. Tramite la compravendita di azioni l’azienda mette a disposizione una percentuale del proprio reddito complessivo in cambio di liquidità. Le risorse raccolte permettono all’impresa di competere in un contesto globale, fare nuovi investimenti e crescere più velocemente.
In secondo luogo, l’azienda può aumentare la sua visibilità e al tempo stesso accedere alle competenze di altre società e risorse qualificate, con l’ingresso di altri investitori nell’azionariato. Per definizione la quotazione in Borsa è il processo attraverso il quale una società, per raccogliere capitale di rischio, offre al pubblico le proprie azioni.
Il processo di quotazione in Borsa porta una società ad affacciarsi sul mercato dei capitali coinvolgendo tutte le parti che comprendono la compagine aziendale. Ecco quali sono i passaggi principali.
La prima volta che le azioni vengono offerte su un mercato regolamentato si parla tecnicamente di IPO acronimo di Initial Public Offering. Questa rappresenta l’offerta iniziale dei capitali spesso esclusiva dedicata agli investitori istituzionali o largamente capitalizzati. In Italia chi si può quotare in Borsa dati i requisiti patrimoniali minimi, questi sono riguardano, la percentuale di flottante, ovvero le azioni messe in circolazione, il numero di bilanci certificati da società di revisione, il market CAP, pari a un minimo 40 milioni di euro. Chi ha questi requisiti patrimoniali di base può partecipare a uno dei tre listini che sono rappresentati da:
Per quanto riguarda i requisiti amministrativi minimi, questi sono rappresentati negli standard di frequenza delle informative rese al pubblico sull’azienda. Oltre a questo deve essere garantita la presenza di una serie di organismi istituzionali tra cui il CdA con consiglieri indipendenti, il Comitato di Controllo e Rischi, il Comitato Remunerazione, il Principale Advisor e l’Investor Relator.
Sono diverse le procedure necessarie prima di quotarsi in Borsa. Preparare la quotazione richiede cura da parte della società e occorre una strategia per assicurarsi un solido valore sia a livello corporate che per ogni singola Business Unit. È importante avere buone prospettive e sicurezza rispetto al settore e al proprio posizionamento nel mercato. Fondamentale per tutto questo avere un gruppo di dirigenti con profili dotati di adeguata professionalità ed esperienza. Essi devono dimostrarsi capaci di garantire la realizzazione dei piani strategici e degli obiettivi finanziari.
La procedura di ammissione in Borsa si svolge in un arco temporale che va dai 4 ai 6 mesi. Questo è il tempo necessario per ottemperare a diverse procedure, tra queste le più importanti riguardano il processo di due diligence economico finanziaria e legale.
In sintesi, si effettua un’analisi approfondita della società; quindi si identificano i fattori critici e quelli di successo valutando la fattibilità della quotazione e il valore dei titoli da emettere. In questa fase viene iniziata la stesura del prospetto e la preparazione della documentazione concernente le riunioni del CdA e dell’Assemblea.
Se questi risultati sono positivi, su di essi viene redatto il prospetto Informativo redatto secondo un protocollo richiesto dalla Consob è il documento ufficiale di sollecitazione del pubblico risparmio che ha lo scopo di fornire tutte le informazioni riguardanti la società e la struttura dell’offerta. Entro due mesi dalla presentazione della domanda, Borsa Italiana delibera e comunica all’emittente l’ammissione o il suo rigetto. L’esito viene comunicato alla Consob rendendo pubblica la decisione che ha validità di sei mesi.
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