Reddit e la democrazia del web prendono il controllo sulla finanza

Negli ultimi dieci anni con la diffusione capillare degli strumenti informatici e dei luoghi virtuali di aggregazione, divenuti ormai abituali fonti d’informazione e di decisione, assistiamo sempre più a movimenti, sebbene frammentari, di democrazia diretta.

È stato un decennio straordinario, tra bolle informative, manipolazione della pubblica opinione e tentativi di controllo di massa, si pensi per esempio ai casi di WikiLeaks, Edward snowden, Cambridge analitica, passando per fenomeni più recenti come Movimento 5 Stelle e Bitcoin.

La possibilità di accedere con la semplicità di un conto corrente ai mercati finanziari, e la sempre più immediata capacità d’influire senza mediazione sulle dinamiche economiche, vero cuore degli ordini politici e sociali, potrebbero diventare in assenza di un ripensamento delle regole di coinvolgimento e libertà di espressione, vittima delle pulsioni dei gruppi più disparati.

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Reddit e i sorprendenti risultati in termini di volatilità e incremento del valore

Almeno da gennaio sul gruppo Reddit, wallstreetbets, dove sono presenti circa quattro milioni di piccoli investitori, sono stati organizzati tentativi, in parte riusciti, d’investimento collettivo. Gli utenti si schierano contro quelle multinazionali e quelle realtà, anche mediatiche, che hanno causato o protetto i colpevoli della bolla speculativa scoppiata nel 2008, che ebbe ripercussioni disastrose nell’economia a partire dagli Stati Uniti, passando poi al resto del mondo. Come un moderno Robin Hood essi cercano di aiutare quelle aziende colpite, a loro modo di vedere ingiustamente, dalla speculazione di grosse realtà finanziarie e che per motivi affettivi e ideali sentono a loro affini. In modo strategico cercano di controvertere e sostenere l’andamento del prezzo delle azioni in caduta libera di alcune aziende in settori strategici colpite, alcune, dalle restrizioni attuate per il COVID-19.

È noto ad esempio il caso di GameStop, azienda leader nella vendita di videogiochi e console, dove i volumi generati dai piccoli investitori sono stati in grado di controbilanciare e mettere in seria difficoltà un’intera società d’investimenti come Malvin Capital, che in portafoglio aveva accumulato posizioni di vendita su quel titolo. Dagli investimenti organizzati sul social network sono stati coinvolti anche altri settori, per esempio legati al mondo del cinema, come AMC Theaters, colosso delle multisale USA, con un fatturato dichiarato di cinque miliardi e mezzo di dollari, e il comparto della telefonia, come Black Berry, produttore del noto smartphone.

Nonostante questo tipo di situazioni non facciano altro che generalizzare il problema, portando all’interno del mercato principianti mossi dall’ingenuità del sogno di arricchirsi senza sforzi, se i legislatori non interverranno con soluzioni adeguate e comprensive dei bisogni di giustizia sociale, potremmo nel futuro assistere al ribaltamento dei ruoli di coloro che fino a oggi sono stati considerati, da un lato parco buoi e dall’altro mani forti del mercato. Stabiliremo così il primato della democrazia diretta nel mercato finanziario?

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