Requisiti pensione anticipata: quando l’età non conta, ma i contributi sì

Esistono due misure che permettono di ritirarsi prima dal lavoro, a prescindere dall’età. Scopriamo quali sono i requisiti pensione anticipata.

In vista delle elezioni del 25 settembre e della nomina del nuovo Governo, diamo un’occhiata alle due misure di pensionamento anticipato attualmente previste dal sistema previdenziale italiano.

requisiti pensione anticipata
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La riforma pensionistica in vigore prevede due misure di pensionamento: quella anticipata e quella di vecchiaia. In entrambi i casi si parla di pensioni ordinarie, ma presentano differenze in termini di requisiti contributivi e anagrafici.

Dopotutto, la riforma pensionistica attualmente in vigore è conosciuta con il nome di legge Fornero e presenta delle caratteristiche piuttosto stringenti. Infatti, per accedere alla pensione di anzianità è necessario raggiungere un requisito anagrafico decisamente alto, ovvero 67 anni.

Per fortuna esistono altre misure che favoriscono il pensionamento anticipato, ma solo di alcune categorie di lavoratori. Per tutti gli altri, però, è possibile accedere alla pensione anticipata ordinaria, che previde un requisito anagrafico più basso, ma uno specifico requisito contributivo.

In alternativa, c’è Quota 41 che non è accessibile a tutti i lavoratori.

Requisiti pensione anticipata: cacciamo chiarezza

A prescindere dalle novità chi saranno apportate dal prossimo Governo che salirà al potere, la riforma pensionistica Fornero resterà in vigore fino al 2026, soprattutto nella versione della pensione anticipata.

Ci stiamo riferendo alla misura che permette di ritirarsi dal lavoro a prescindere dal requisito anagrafico, ma rispettandone uno contributivo di tutto rispetto. Di fatto, secondo la riforma attualmente in vigore, per accedere alla pensione anticipata dal 2003 al 2026 serviranno 42 anni 10 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

Tali requisiti restano congelati fino al 2023 e, dunque, rimarranno invariati per molti anni ancora.

Inoltre, resta fisso anche il vincolo dei 5 anni di contribuzione effettiva che non prende in considerazione quelli versati durante i periodi di malattia o di disoccupazione.

Quota 41: un’alternativa, ma non per tutti

Un’altra misura che resterà in vigore anche nel 2023, con requisiti bloccati fino al 2026, è Quota 41. Si tratta della misura che dà accesso al pensionamento ai cosiddetti lavoratori precoci.

Questa forma di pensionamento, dunque, è indirizzata solo in favore di alcune categorie di lavoratori. In particolare, Quota 41 è rivolta a quei lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi prima dei 19 anni di età.

Per il momento la pensione anticipata ordinaria e Quota 41 sono le uniche due misure di pensionamento anticipate previste per il 2023. Le altre opzioni scadranno il 31 dicembre 2022 e occorre sperare che il prossimo esecutivo le proroghi o offra soluzioni alternative.

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