Con i nuovi bonus per la casa la sanzione è sempre dietro l’angolo. Ciò che si rischia non è per niente da sottovalutare.
Stiamo parlando della misura che più di tutte, forse, ha stimolato la fantasia degli italiani. Da un po’ di mesi, infatti, è possibile ristrutturare casa propria, o l’intera struttura, il condominio insomma che la contiene pagando praticamente nulla. Non solo, la ristrutturazione sarà interamente concepita in ottica ecosostenibile con interventi mirati che andranno rivolti al totale rispetto dell’ambiente e di conseguenze ad evitare inutili sprechi d’energia e quant’altro. Inutile sottolineare il fatto che ad oggi siano milioni gli interventi attivati grazie alla misura in questione. Oggi, mezza Italia è un cantiere aperto grazie al provvedimento.
Ovviamente in merito alla misura in questione gli occhi del Fisco, ma anche le mani se ci si ferisce in senso figurato ad una certa necessità operativa sono più che attivi. Il bottino fa gola a milioni di italiani, l’abbiamo anticipato, ma fa allo stesso modo gola anche a milioni di non aventi diritto alla misura che però vorrebbe in ogni caso provare a starci dentro a goderne dei benefici. Non è la prima volta che qualcosa del genere accade, non è la prima volta che si prova ad approfittare di una misura del genere, ma stavolta le maglie in cui infilarsi sono davvero strette e poco capienti quindi per i malintenzionati.
Una pagina molto importante riguarda la possibilità di sospetti da parte del Fisco circa la presenza di presunte irregolarità, che potrebbero arrivare da qualsiasi aspetto. In primis la non presenza dei requisiti, si pensi a quante abitazioni sono scenario di seppur impercettibili abusi edilizi, ciò ad esempio non è tollerabile, da parte dello Stato che finanzia lavori di ristrutturazione a tutti, purchè si disponga di quei requisiti richiesti. Si potrebbe ipotizzare qualsiasi tipo di percorso illegale, addirittura il riciclaggio di denaro, qualora di cedesse il proprio credito, non legittimo ad una impresa edilizia, ad esempio. 12 anni di pena massima con sanzioni da 5mila a 25mila euro.
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Il Fisco indaga quindi soprattutto i contenuti delle comunicazioni inviate dai contribuenti. Nel caso presunto di irregolarità, l’ente sospende eventuali comunicazioni per un periodo di 30 giorni per poi passare ad una serie di diverse fasi:
La situazione quindi appare molto delicata e farei furbi, in questa fase è per niente ammesso dal Fisco e non solo.
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