Risparmiare nel mattone non è più conveniente, la nuova riforma del catasto si presenta con un forte aumento di IMU e IRPEF che riflettono anche sull’ISEE.
Il risparmio preferito dagli italiani è il mattone, la casa è il bene che da più sicurezza, infatti, negli ultimi tempi si cerca l’affare, ed è un vero boom del mercato immobiliare tramite aste fallimentari. Ma a spegnere quest’impeto è la nuova riforma del catasto che potrebbe portare un forte aumento delle tasse.
Con la riforma fiscale è in ballo anche la riforma del catasto e il governo deve portare avanti gli obiettivi prefissati nel PNRR. Intanto, cresce la preoccupazione dei proprietari di immobili. PNRR con tempi stretti, la corsa ai 100 giorni per approvare le riforme
Infatti, con l’aggravio di IMU e IRPEF, prospettato con la nuova riforma del catasto, sicuramente investire nel mattone non è più conveniente. A creare ancora più sconforto sulle possibili intenzioni del Governo è Matteo Salvini, che dati alla mano mostra come il governo mette mano nelle tasche degli italiani toccando il bene più prezioso, la casa.
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Anche se, il Governo assicura che la prima casa non sarà toccata, ma quest’affermazione è molto discutibile, in quanto con la riforma delle rendite catastali si aumenta il valore di tutti gli immobili. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire cosa potrebbe succedere.
Secondo una prima stesura della possibile incidenza sulle tasse con la nuova riforma, la Lega in un comunicato stampa ha stimato un aumento dell’IMU sulla seconda casa del 128% con un riflesso sull’ISEE del 300%. Inoltre, sempre nel comunicato sono evidenziate le città principali che subirebbero gli aumenti: Torino del 19%, Bologna del 24%, Napoli del 75%, Milano del 123%, Roma del 183%. Aumenti pazzeschi e difficili da comprendere in un momento di crisi economica che ha colpito principalmente le famiglie.
Tuttavia, il governo non può fermarsi e inizia la corsa ai 100 giorni per presentare le riforme. Il patto che il Governo è pronto a mettere in atto, riguarda il riequilibrio del prelievo per coloro che hanno un immobile che secondo il Fisco, ha un valore maggiore sul mercato. Inoltre, questa tesi sarebbe valevole anche coloro che si trovano nella situazione contraria. Un approccio complesso che dovrebbe considerare oltre la struttura dell’immobile anche la struttura del territorio e del mercato immobiliare con l’evoluzione dei servizi.
Sulla riforma del catasto la maggioranza è spaccata in due, non piace la semplificazione di dire addio ai vati catastali e trasformare gli immobili in tre categorie: ordinarie, speciali e beni culturali. La Lega resta ferma sul suo “NO” della riforma catastale che non farebbe altro che aggravare i cittadini di tasse. Mentre, il raggiungimento di tale obiettivo è ritenuto possibile dalla ministra degli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini. Scende in campo anche Confedilizia in rappresentanza dei proprietari e considera un “rischio enorme” la riforma del catasto in questo modo.
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