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Sky Italia, un anno da dimenticare: i numeri di una crisi quasi annunciata

Perdite consistenti per Sky per l’anno 2020. Costi in aumento e abbonati in fuga, causa anche le questioni sportive.

Sky (Adobe)

Guai in vista per Sky Italia, i numeri non tengono e la perdita arrivata nel 2019 si conferma anche per il 202o con un meno 690 milioni di euro che mette quasi i brividi. I ricavi per l’azienda sono scesi dell’11%. Nel 2019 le perdite furono per quasi 20 milioni, poca roba rispetto a quelli che sono i numeri odierni. I costi, inoltre cresciuti dell’1%. Ricavi provenienti dagli abbonamenti causati da una lenta ed inesorabile fuga, che risale ad un momento assolutamente antecedente alle questioni degli ultimi mesi circa l’assegnazione a Dazn dei diritti tv della Serie A.

178 milioni di euro, questa la cifra riguardante la perdita sui ricavi dagli abbonamenti residenziali. 2,57 miliardi di euro nel 2019, 2,39 miliardi di euro nel 2020. Come anticipato, è chiaro che la questione emorragia di abbonati non riguarda propriamente la fase che attualmente viviamo con l’avanzare della piattaforma streaming Dazn. Il tutto è da ricercare nella situazione creatasi già nel 2019. Costi degli abbonamenti, presenza delle piattaforme pirata, l’iptv insomma, fattori che di certo non hanno remato in favore della grande azienda.

Raccolta pubblicitaria ed altre defezioni: il crollo di Sky Italia punto per punto

Altro dato assolutamente negativo riguarda la raccolta pubblicitaria, diminuita complessivamente di ben 171 milioni di euro. Installazioni e noleggi degli accessori, dei decoder Sky gravano invece per un -44 milioni. Costi di produzione, al contrario, chiaramente in aumento fino a 2,865 miliardi di euro, portando però ad un calo del costo del lavoro pari al 4%. La situazione, insomma non è certo delle migliori. L’azienda è chiamata a prendere decisioni importanti, quantomeno come forma di reazione ad un presente che non vede scenari positivi davanti a se.

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La concentrazione dei fattori prima elencati, la loro somma, la loro valutazione generale ha portato, come anticipato ad una perdita complessiva di 690 milioni di euro. La perdita in questione è stata inoltre coperta sfruttando la riserva legale pari a circa 52 milioni di euro ed altre riserve pari a circa 505 milioni di euro. Si resta in attesa dei dati definitivi circa il calo di abbonamenti per poter abbozzare una riflessione molto più concreta rispetto al  momento di grande difficoltà da parte del gruppo.

Paolo Marsico

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