Mr Copper: il trader giapponese che manipolò il mercato del rame

A metà del 1980 un giovane trader tentò di manipolare il mercato del rame, avvantaggiandosi della sua posizione lavorativa presso una prestigiosa corporation.

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Yasuo Hamanaka aveva poco più di trent’anni quando la sua popolarità come trader presso la Sumitomo Corporation, una delle più grandi società commerciali in Giappone, crebbe fino a farlo diventare quello che è oggi conosciuto come Mr Copper.

Hamanaka divenne conosciuto nel suo ambiente grazie al suo stile di trading aggressivo su opzioni e future sul rame. Similmente a quanto avvenne solo venti anni prima sull’argento a opera dei fratelli Hunt, Mr Copper tentò e riuscì per diversi anni a partire dagli anni Novanta, a manipolare il mercato del rame.

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Chi era e cosa riuscì a fare il trader Yasuo Hamanaka?

Responsabile all’epoca della divisione dedicata al trading sui metalli della compagnia commerciale per cui lavorava, riuscì ad accumulare una serie di posizioni sempre maggiori sul metallo prezioso, fino a riuscire a muovere un quantitativo pari al 5% del suo totale. A quel punto poteva facilmente manipolare le quotazioni, in quanto le sue posizioni erano in grado di far variare i prezzi in modo calcolato, per mezzo dell’analisi volumetrica. Quindi a seconda degli scambi presenti a mercato, potevano essere calcolate la variazioni, i livelli di innesco degli ordini come gli stop loss e gli effetti che avrebbe sortito il suo ingresso a mercato.

A quel punto il suo soprannome divenne Mr Cinquepercento, il cinque percento del rame mondiale scambiato al London Metals Exchange*. Hamanaka era in grado, data la scarsità di questo metallo e la corrispettiva assenza di liquidità dei contratti con i quali viene scambiato, di ottenere un controllo indiretto sul restante 95%.

* Il London Metals Exchange, una delle più grandi piazze d’affari del mondo, è la borsa del Regno Unito dove vengono scambiate le commodity sui metalli come alluminio, rame, argento, oro, cobalto e zinco, a esclusione del ferro e dell’acciaio.

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Quali furono le conseguenze della speculazione sul rame?

Naturalmente i prezzi delle quotazioni non seguono in modo lineare l’evoluzione degli effetti iniziali dei volumi presenti a mercato, comportandosi come un sistema caotico dove nessuno è veramente in grado di stabilire quali saranno gli effetti dati dalle reazioni, dato l’iniziale ingresso a mercato, di tutti gli altri operatori presenti. Di conseguenza neanche Mr Copper poteva sapere con sicurezza quali sarebbero stati gli effetti dell’apertura di un trade in grado di creare una consistente variazione di prezzo.

Nonostante la Sumitono divenne in quegli anni la società che deteneva le maggiori riserve rame al mondo, senza che essa avesse alcuna relazione con il settore minerario, Hamanaka a causa della sua eccessiva esposizione sul metallo prezioso, finì per causare una perdita finanziaria di 2,6 miliardi di dollari, sufficiente per abbandonare i suoi intenti, ed essere accusato in seguito di attività illecite atte alla manipolazione del mercato. La società fu costretta dagli enti di regolamentazione Giapponesi, a pagare una multa di 150 milioni di dollari. Tuttavia al fine di evitare un ulteriore coinvolgimento legale, Hamanaka fu processato e condannato nel giugno del 1998 a scontare otto anni di carcere per attività di trading non autorizzata. Finì di scontare la sua pena un anno prima nel 2005.

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