Saras, analisi tecnica: opportunità di acquisto in arrivo?

La società facente capo alla famiglia Moratti è reduce da un periodo difficile dal punto di vista finanziario. Il titolo a Piazza Affari, però, registra una performance positiva da inizio anno. Vediamo perché e quali sono le prospettive suggerite dall’analisi tecnica del grafico.

massimo moratti
Massimo Moratti, Presidente di Saras S.p.a.

Saras S.p.a. è una società per azioni italiana, fondata nel 1962 da Angelo Moratti. Opera nel settore della raffinazione del petrolio e della produzione di energia elettrica. E’ quotata nella Borsa di Milano e fa parte dell’indice Ftse Italia MidCap, composto da società a media capitalizzazione, cioè con capitalizzazione di mercato inferiore rispetto alle 40 società (cosiddette “blue chip”) che compongono l’indice principale di Piazza Affari, ovvero il Ftse Mib.

L’attuale Presidente di Saras è Massimo Moratti, storico ex proprietario dell’Inter, mentre l’Amministratore Delegato e Direttore Generale è Dario Scaffardi.

Recentemente, il Consiglio di Amministrazione ha confermato l’attribuzione al Presidente Moratti dei poteri di indirizzo strategico e dei poteri di supervisione relativi ad operazioni aventi ad oggetto partecipazioni di particolare rilevanza detenute da Saras in altre società. All’Amministratore Delegato Dario Scaffardi, invece, sono state confermate le deleghe con riferimento alla gestione operativa e i poteri per la predisposizione di piani strategici, industriali e finanziari della società, da sottoporre all’approvazione del Consiglio.

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Saras: risultati finanziari deludenti ma il titolo regge a Piazza Affari

Saras ha concluso il 2020 con una perdita netta di 197 milioni di euro, in netto peggioramento rispetto all’utile di 67 milioni conseguito nel 2019. In forte calo i ricavi, quasi dimezzati: sono, infatti, diminuiti da 9,518 a 5,342 miliardi di euro (-43,87%). La posizione finanziaria netta (debiti finanziari-crediti e attività finanziarie) è risultata negativa per 544,9 milioni di euro, rispetto al dato positivo di 30,3 milioni del 2019.

Nel primo trimestre del 2021, Saras ha registrato ricavi in calo del 14%, rispetto allo stesso periodo del 2020, per un importo di 1.629 milioni di euro. Il risultato netto è stato negativo per 47,1 milioni di euro, in peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,4 milioni di euro).

Nonostante i risultati poco brillanti appena riportati, il titolo Saras risulta, da inizio anno, in rialzo del 13,69% (dall’apertura a quota 0,5990 euro all’attuale prezzo di 0,6810). Infatti, dopo un calo del 10,46% nel mese di marzo, in conseguenza della pubblicazione di tali risultati, ed un mese di aprile poco mosso, durante le prime tre settimane di maggio Saras ha realizzato una performance di +18,52%. La fiducia degli investitori è legata, molto probabilmente, alle aspettative di un netto miglioramento dei conti nei prossimi mesi. Per i mercati azionari i dati relativi al passato non sono più rilevanti, in quanto le decisioni di investimento degli operatori dipendono dalle prospettive future di una società.

Il presidente Massimo Moratti ha, infatti, commentato questi risultati affermando che la società era consapevole che il 2021 sarebbe stato un anno di transizione ma che, a partire dalla seconda metà dell’anno, dovrebbe esserci un miglioramento dello scenario.

Moratti, ha, inoltre, annunciato “l’acquisto di un importante parco eolico nella zona del cagliaritano, che aggiunge altri 45 megawatt alla capacità rinnovabile installata del gruppo, che cresce così di quasi il 30%”. “Questa acquisizione – ha aggiunto il Presidente – è un passo di crescita nelle rinnovabili puntando, nei tempi che il mercato e le esigenze climatiche indicano, ad una politica di decarbonizzazione graduale, sempre proteggendo e supportando il nostro attuale core business”.

Nella nota sui conti trimestrali, inoltre, Saras afferma che sta operando nel rispetto del Piano di contenimento dei costi operativi e del nuovo Piano degli investimenti, perciò dovrebbe essere in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati in termini di ottimizzazione degli impatti economici e finanziari della propria attività e di ottenere, nei prossimi esercizi, risultati migliori rispetto a quelli conseguiti nel 2020 e nel primo trimestre del 2021.

Analisi tecnica di Saras: inversione rialzista all’orizzonte?

Osservando il grafico di Saras su timeframe settimanale, è possibile notare come, a partire da agosto 2018, si sia sviluppato un forte trend ribassista, che ha portato le quotazioni da area 2,20 euro ad un minimo di 0,4120, registrato ad ottobre 2020. Si tratta di una perdita di oltre l’80% in poco più di due anni.

Dopo la segnatura del minimo appena indicato (evidenziato come MIN 1 nel grafico), che ha respinto ulteriori tentativi di ribasso, i prezzi hanno rimbalzato fino a raggiungere il livello di resistenza in area 0,71 euro, che in precedenza aveva funzionato da supporto in due occasioni. Dopodiché, non riuscendo a superare tale livello, il mercato ha formato un nuovo minimo (indicato nel grafico come MIN 2), superiore al precedente, dal quale i prezzi sono ripartiti al rialzo, riavvicinandosi al livello di 0,71 euro. La figura appena descritta prende il nome di “doppio minimo” e, secondo l’analisi tecnica classica, è una delle principali figure di inversione di un trend ribassista.

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Come sempre, in queste situazioni, il segnale di acquisto si ottiene soltanto quando avviene il completamento della figura, cioè alla rottura rialzista del livello di 0,71, in chiusura della candela settimanale. Soltanto se e quando ciò dovesse accadere, si potrebbe impostare un’operazione di acquisto con questi parametri:

  • entrata a mercato subito dopo l’apertura dei mercati del lunedì successivo oppure, per un trader meno aggressivo, impostazione di un ordine “buy limit” poco al di sopra di 0,71, allo scopo di sfruttare l’eventuale pullback sul livello indicato ed entrare in posizione ad un prezzo migliore. Il rischio sarebbe, però, quello di non riuscire ad entrare a mercato, qualora il prezzo cominciasse subito a salire, piuttosto che ritestare il livello al quale è stato impostato l’ordine di acquisto;
  • stop lossprotetto dal minimo più basso della figura (MIN 1), quindi almeno al di sotto di 0,41, ma meglio ancora se inferiore a 0,40 (linea rossa tratteggiata);
  • take profitnei pressi di 1,2094 euro (linea verde tratteggiata). Area che in passato ha funzionato da supporto e dove si è verificato anche un gap down, ovvero un’apertura di settimana molto inferiore rispetto alla chiusura di quella precedente, al punto da creare un “buco di prezzo”, cioè un’area non attraversata dai prezzi. Questi gap tendono di solito ad essere chiusi con un ritorno del mercato nella zona interessata, anche dopo tanto tempo.

Seguendo queste indicazioni si avrebbe un rapporto rendimento/rischio superiore ad 1 e, dunque, molto favorevole per il trader che, in caso di buon esito dell’operazione con raggiungimento del take profit, otterrebbe un guadagno superiore rispetto alla somma di denaro che perderebbe in caso di raggiungimento dello stop loss.

Nota: questo articolo ha finalità puramente informative e didattiche, non deve essere inteso come consiglio operativo di investimento. L’attività speculativa comporta notevoli rischi e chiunque la svolga se ne assume piena responsabilità. Pertanto, l’autore declina ogni responsabilità circa danni derivanti da decisioni di investimento prese dal lettore.

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