Assegno unico, pagamenti di settembre: occhio alle date, quando arrivano

Quando arrivano i pagamenti di settembre dell’assegno unico: ecco i dettagli nello specifico ed in generale da sapere sulla misura

Grande attenzione sull’assegno unico e sui pagamenti per quanto attiene settembre, con quattro nuove date pubblicate da INPS: ecco i dettagli e alcuni particolari sul tema a seguire.

famiglia euro
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Non manca dunque l’attenzione su un tema importante qual è quello rappresentato da Assegno Unico, con le quattro nuove date, legati ai pagamenti della misura, per quanto attiene il mese di settembre 2022, pubblicate da INPS. Ma tali ricariche chi riguardano, quali gli importi e gli aspetti da sapere.

Come viene approfondito da TheWam.net, di recente vi è stato da parte di INPS la pubblicazione delle prime date legate ai pagamenti della misura, le quali sono il cinque di settembre circa gli arretrati. Poi il tredici ed il sedici del medesimo mese. A tali date vango ad aggiungersene quatto, ovvero il quattordici, il quindici, il diciannove ed il venti settembre.

I giorni legati al pagamento variano da soggetto a soggetto e occorre verificarli mediante il fascicolo previdenziale del cittadino, il cui accesso all’area riservata del portale di INPS si può are mediante SPID/CIE/CNS.

Dunque, nei giorni 14, 15, 19 e 20 le date dei pagamenti in relazione a settembre e che saranno ricevute da coloro che non usufruiscono del Reddito di Cittadinanza, si legge. Per quest’ultimi al contrario, ovvero percettori del RdC, occorre attendere l’integrazione sulla misura tra il ventotto ed il trenta del mese corrente.

Per coloro che aspettano gli arretrati, tra cui anche le famiglie che hanno proceduto alla compilazione del modello Rdc-Com.Au, è un discorso diverso. Dal momento che – viene spiegato – non è vi è stata ancora condivisione delle date e dunque occorrerà attendere le prossime lavorazioni. Al fine di sapere le date di arrivo dei pagamenti.

Assegno Unico e Rdc-Com Au, chi deve farlo e dettagli

Tanti gli elementi che destano attenzione ed interesse quando si parla di assegno unico, come ad esempio le novità attese per il 2023 e come può cambiare la misura.

Per quanto riguarda il Rdc-Com Au, si tratta di un elemento che va compilato al fine del pagamento della misura, da parte delle famiglie che devono percepirlo, che ricevono il RdC e fanno parte dei casi che sono previsti nella circolare INPS numero 53 – 28.04.2022.

Nel dettaglio, spiega TheWam.net, laddove nei nuclei familiari vi sia un figlio maggiorenne a carico dal punto di vista fiscale, sino al raggiungimento dei ventuno anni, il quale si occupa di svolgere un corso di formazione scolastica, oppure professionale o ancora di laurea. Oppure un tirocinio o ancora un attività da lavoro la quale generi un reddito che nel complesso sia minore di 8mila€ all’anno. Che si trovi in disoccupazione e sia alla ricerca di un impiego mediante i servizi resi disponibili dai Centi per l’Impiego. Che svolga il Servizio Civile Universale. Va indicato in modo corretto DSU, la cui consegna va ad INPS al fine del riconoscimento del Reddito di Cittadinanza.

E ancora, laddove viva una madre con un’età minore di ventuno, non indicata in modo adeguato nella DSU al fine del riconoscimento del RdC come dichiarante oppure coniuge del dichiarante.

Poi vi occorre l’indicazione di responsabilità genitoriale qualora vi sia separazione, divorzio oppure in presenza di genitori naturali che non convivano. E ancora qualora vi sia stata la firma di un provvedimento di affidamento circa 1 o un numero maggiore di figli presenti nel nucleo. In capo al dichiarante che sia diverso rispetto al genitore.

Assegno unico: come fare la richiesta e controllo pagamenti

Al fine della richiesta della misura, la domanda va fatta sul portale INPS, nella sezione legata alla misura stessa, facendo accesso mediante SPID/CIE/CNS. Si può fare anche telefonicamente al numero 803164 (gratis da rete fissa) oppure 06164164 (a pagamento da rete mobile). O ancora mediante la delega a CAF e Patronati.

Coloro che percepiscono il RdC non devono fare domanda per la misura dal momento che spetta il diritto ad una integrazione la quale viene pagata mese dopo mese in seguito all’accredito del RdC.

È sul Fascicolo previdenziale del Cittadino che l’utente può controllare le data di pagamento della misura, dopo l’accesso ad area riservata con SPID/CIE/CNS. Vi è poi la possibilità della delega circa la procedura. La quale riguarda il CAF.

Importi assegno unico: calcoli e maggiorazioni

Gli importi in merito all’assegno unico possono variare da cinquanta euro ad un massimo di 175€ per figlio. Tale variazione, spiega TheWam.net, dipende dalla ascia ISEE di appartena della famiglia, il num. di digli a carico e maggiorazioni riconosciuta.

Chi riceve il RdC deve sottrarre quote minori RdC alla somma base della misura circa l’importo dell’integrazione.

In merito a fasce ISEE ed importi previsti laddove vi siano figli maggiorenni e minorenni a carico dal punto di vista fiscale, si consideri come esempio: Sino a 15mila€ – 175€ (figlio minorenne) – 85€ (figlio maggiorenne sino a ventuno anni).

E cosi a seguire: 20mila€ – 150€ – 73€; 25mila€ – 125€ – 61€; 30mila€ – 100€ – 49€; 35mila€ – 75€ – 37€; da 40mila€ – 50€ – 25€.

Maggiorazioni assegno unico

In merito alla misura e circa le maggiorazioni riconosciute, queste sono tali per ciascun figlio successivo al 2°, e in tal caso si prevede una maggioranze dai quindici agli ottantacinque € a seconda dell’ISEE. Per figli con invalidità tra i diciotto e i ventuno anni a spettare sono ottanta€ in più al mese, si legge. Oltre i ventuno anni, si va dai quindici agli ottantacinque. In merito ai minorenni, si legge di ottantacinque € qualora vi sia disabilità media e novantacinque per quella grave. Centocinque invece per la non autosufficienza.

E ancora, circa le maggiorazioni. Qualora ambidue i genitori abbiano reddito da lavoro, vi sono trenta € in più previsti per mese circa ISEE bassi. L’importo inizia a calare a partire da 15mila€ a seguire, sino ad azzerarsi nel caso di quota 40mila€.

Poi si legge di famiglie che hanno un num.maggiore di 3figli i quali avranno altri 100€ al mese. E poi delle famiglie con ISEE minore di 25mila€ che l’anno precedente erano percettori di ANF. I quali avranno un altro bonus, con importo da definire, si legge su TheWam.net, il quale andrà calando anno dopo anno sino al 2025. Nel momento in cui non vi sarà più.

Questi alcuni dettagli in merito. Ad ogni modo è opportuno ed è bene informarsi ed approfondire temi ed elementi per saperne maggiormente e chiarir eventuali dubbi, anche tramite confronti con esperti del campo e soggetti professionisti del settore.

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