Bollo auto, tirate fuori le ricevute: ecco chi può chiedere il rimborso

Una delle tasse più particolari tra quelle presenti oggi nel nostro quotidiano. L’idea rimborso non dispiace però ai cittadini.

Bollo auto
Il bollo auto (Adobe)

Una delle tasse di gran lunga meno apprezzate dagli italiani. Lo dicono i fatti, spesso non pagata, troppo spesso criticata nel merito, anacronistica secondo alcuni, unica nel suo genere secondo altri. Una tassa insomma che molto più di tante altre gli italiani non disdegnano di dimenticare. Negli ultimi tempi però il bollo auto, perchè è di questo che si parla, ha goduto in qualche modo di una condotta speciale dettata dal periodo particolare che viviamo a causa della pandemia di covid. In molte regioni ancora oggi esistono infatti condizioni particolari in merito alla gestione della tassa.

In ogni caso rispetto all’anno scorso in cui a livello nazionale si era deciso per lo slittamento della data di pagamento del bollo auto ed in alcuni casi dell’annullamento totale della stessa scadenza, quest’anno le cose sono andate diversamente. Soltanto alcune regioni hanno provveduto a cancellare la richiesta del bollo auto ai cittadini. La Lombardia, ad esempio ha scelto questo tipo di politica per i propri automobilisti. Altre regioni invece hanno soltanto provveduto a spostare la data di scadenza del pagamento per non premere troppo, se cosi si può dire, sulle tasche degli italiani.

Bollo auto, al via le richieste di rimborso: ecco come muoversi in questa fase

Esistono poi, casi specifici in cui è possibile fare richiesta di rimborso del bollo auto già versato. I casi in questione si riferiscono dunque a circostanze ed eventualità ben chiarite dai vari regolamenti. Si può richiedere il rimborso in seguito al doppio pagamento di un bollo pertinente allo stesso anno, oppure nel momento in cui si è consapevoli di aver pagato un importo erroneamente maggiorato della tassa, oppure ancora se lo si è pagato per errore perchè magari non dovuto in quella occasione. Il rimborso in questione non avviene in automatico, anzi, generalmente si completa nell’arco dei tre anni successivi alla richiesta iniziale.

LEGGI ANCHE >>> Bollo auto non pagato, il fermo amministrativo: come funziona e come evitarlo

Ogni regione, inoltre applica una particolare quota al rimborso concesso ai cittadini richiedenti. In Campania, ad esempio il rimborso è riconosciuto in una cifra non superiore ai 30 euro. In ogni caso per presentare domanda di rimborso è necessario allegare una specifica documentazione in base a quelle che sono le ragioni per le quali si richiede il rimborso stesso. Nel caso di doppio pagamento, ad esempio è necessario allegare la copia originale della ricevuta di versamento da rimborsare, fotocopia della ricevuta del bollo valido ed una fotocopia della carta di circolazione del veicolo. Nel caso di rimborso per importo maggiore versato, invece il discorso cambia.

In quel caso sarà necessario allegare una fotocopia delle ricevuta di versamento del bollo in eccesso pagato ed una fotocopia della carta di circolazione. Se invece parliamo di versamento non dovuto è necessario invece allegare l’originale della ricevuta di versamento del bollo da rimborsare, una fotocopia dell’atto che attesti il pagamento non dovuto, atto di vendita, demolizione e quant’altro. Nella domanda inoltre va specificata la modalità di rimborso preferita, assegno circolare, bonifico bancario o postale, tra gli altri. Ricevere il rimborso del bollo auto quindi è possibile in alcuni casi, una buona notizia per chi potrebbe averne diritto.

Impostazioni privacy