Bonus 110% scattano i controlli: multe fino a 15mila euro

Una delle misure che più di tutte è stata presa d’assalto dagli italiani per l’estrema convenienza. Oggi, scattano i controlli.

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Letteralmente presa d’assalto nei mesi precedenti la misura riguardante il Superbonus 110% ha coinvolto un numero consistente di cittadini italiani. La possibilità di ristrutturare la propria abitazione o addirittura l’intero stabile per quel che riguarda i condomini è risultata da subito più che allettante. Assenza di abusi edilizi e la certificazione integrale di tutte le movimentazioni legate ad acquisti di materiali e pagamento delle prestazioni lavorative tra i presupposti insindacabili. Oggi in merito alla misura ed alle richieste arrivata scattano i controlli da parte degli organi competenti.

Il processo di transazione ecologica al centro dell’iniziativa ha fatto in ogni modo emergere come era ipotizzabile la presenza dei soliti furbetti, che il più delle volte hanno di fatto gonfiato i numeri inerenti alla ristrutturazione per intascarne i benefici fiscali in quel caso non spettanti. Il Sue, Sportello Unico per l’Edilizia è il primo degli organi preposti al controllo. Sua la responsabilità in merito ai controlli sulla mancata presentazione della CILA, Comunicazione inizio lavori asseverata. Abbiamo inoltre l’Enea, che è incaricata di controllare documenti riguardanti le polizze assicurative, oltre alle varie attestazioni rilasciate ed agli importi.

Superbonus 110%: le multe in caso di mancanza di documentazioni chiare sono severissime

Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, in merito ad eventuali frodi ha cosi dichiarato: “Per limitare fenomeni patologici il Legislatore ha previsto per i bonus 110% che sia un tecnico ad attestare anche la congruità dei costi. Per gli altri bonus, in assenza di una norma analoga, la migliore difesa è sempre la possibilità di scegliere chi offre le condizioni migliori. Nel caso del reddito di cittadinanza, si è visto proprio in questi giorni, i furbetti scoperti sono stati molti“. Interventi edilizi di fatto non effettuati e di conseguenza cessioni del credito fittizie in cima alla lista delle frodi rilevate. Le multe per chi trasgredisce possono arrivare fino a 15mila euro.

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Il danno, finora intercettato relativo alle frodi tentate ai danni dello Stato ammonta a circa 800 milioni di euro. Il presidente dell’Agenzia delle entrate però non demorde, convinto si possa accelerare anche la fase di controlli, tenendo ben presente quali siano stati i presupposti per una simile iniziativa. Innesto di liquidità nel circuito di settore, favorire determinate fette di economia e fare in modo che sempre più edifici in Italia rispettino pienamente determinate norme e parametri.

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