Bonus benzina senza ISEE: un grande flop? Lavoratori delusi

Il bonus benzina senza ISEE rientra in quella serie di misure introdotte dal Governo Draghi per fornire un sostegno agli italiani contro il caro carburante.

A partire dall’inizio nel 2022 gli italiani stanno facendo i conti con una serie di rincari tra cui quelli del settore energetico. Le famiglie italiane devono far fronte al caro bollette e al rincaro delle materie prime, tra cui generi alimentari e carburanti.

Bonus benzina senza ISEE: un grande flop, che ha deluso molti lavoratori

Il Governo Draghi ha deciso di dare una mano agli italiani nell’affrontare questa crisi economica energetica, che sta colpendo indistintamente tutti i cittadini e le imprese.

La prima misura introdotta dal Governo è stata la riduzione parziale delle accise, che gravano sui costi del carburante. L’iniziativa ha avuto lo scopo di calmierare i prezzi che erano arrivati alle stelle, provocando lo sciopero dei trasportatori di merci.

La seconda misura invece ha previsto l’introduzione di un buono di €200 conosciuto con il nome di Bonus benzina.

Il sostegno economico è stato inizialmente rivolto alle aziende che lavorano per il trasporto di merci e materie prime. Successivamente, è stato esteso a tutta la platea dei lavoratori.

Oggi scopriremo come fare ad accedervi senza dover presentare l’ISEE.

Bonus benzina senza ISEE: ecco come ottenerlo

Attualmente il bonus benzina di €200 è rivolto a tutti i dipendenti delle aziende del settore privato. Tale supporto economico serve a far fronte al rincaro del carburante e inizialmente escludeva dal beneficio il datore di lavoro di un’impresa individuale o il libero professionista titolare di uno studio. Le cose, per fortuna, sono cambiate grazie ad una proposta correttiva portata in Senato da Fratelli d’Italia.

Il cambiamento ha ampliato la platea dei beneficiari ed esteso il bonus anche ai datori di lavoro che non hanno un’attività organizzata in forma aziendale.

Di conseguenza, la novità introdotta ha incluso nel Bonus benzina anche i datori di lavoro privati.

Il beneficio è erogato in busta paga in maniera automatica senza la presentazione dell’ISEE.

Il datore di lavoro ha la possibilità di scegliere l’importo del bonus, che non può essere superiore a €200.

L’inserimento in busta paga del bonus non concorre alla formazione del reddito imponibile. Infatti, il beneficio è esentasse e dunque non partecipa alla formazione dei Fringe Benefit previsti per i dipendenti.

Il bonus, dunque, è uno dei provvedimenti di sostegno alle famiglie, come il bonus energia o il bonus IRPEF.

Quando scade il bonus benzina?

Il bonus benzina è valido per tutto il 2022. Infatti, il termine ultimo concesso per consegnare i buoni ai dipendenti è stato fissato al 31 dicembre 2022. Il rifornimento dovrà essere effettuato nel rispetto della scadenza indicata sul buono.

Si tratta di voucher che vengono rilasciati dal datore di lavoro e permettono di effettuare rifornimento gratuito nei limiti di €200 al mese, a prescindere dal mezzo utilizzato per andare al lavoro.

Tuttavia, il bonus benzina è destinato ad una platea ristretta di lavoratori ed è anche considerato un beneficio opzionale.

Di fatto, i fondi stanziati dal Governo per l’erogazione del voucher possono essere utilizzati a discrezione delle imprese, che ha la possibilità di decidere se aderire o meno all’iniziativa. Di conseguenza molti lavoratori dipendenti non avranno la possibilità di accedere al suddetto bonus.

Inoltre, è compito del datore di lavoro chiedere sconti specifici sui prezzi dei carburanti alla compagnia di rifornimento. Quest’ultima, poi, dovrà chiedere l’autorizzazione agli sconti al Ministero dello Sviluppo Economico.

Si tratta di un processo piuttosto lungo che ha scoraggiato molte aziende che hanno preferito non accedere al Bonus benzina.

A semplificare l’iter per ottenere il voucher è la modalità di richiesta del lavoratore che, infatti, non deve presentare alcuna domanda, ma semplicemente comunicare al proprio datore di lavoro l’intenzione di ricevere il beneficio da €200. Fermo restando che non esiste alcuna garanzia in merito alla sua erogazione, dal momento che dipende dalla volontà del datore di lavoro stesso

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