Il canone Rai non si pagherà più in bolletta ma rischia un aumento fino a 300 euro: ecco perchè

Il governo Draghi ha confermato l’ordine del giorno sul decreto energia. È ufficiale l’ottemperanza alla richiesta arrivata dall’Unione europea per togliere il canone Rai dalla bolletta.

Come risaputo lo scorporamento del canone dalla bolletta elettrica dovrebbe entrare in vigore dal 2023 allineandosi alle direttive della Commissione Europea.

Canone Rai

L’impegno è stato preso alla luce della richiesta dell’Unione europea di togliere la voce di spesa, considerata un onere improprio rispetto alla fattura relativa alla luce elettrica.

A oggi esistono già eccezioni che permettono di non pagare il canone Rai. Queste riguardano i soggetti che si trasferiscono in casa di riposo, persone con più di 75 anni e con un ISEE non superiore a 8.000 euro. Coloro che dichiarano di non possedere in casa alcun apparecchio televisivo.

Il canone Rai non si pagherà più in bolletta ma proprio per questo può tornare ad aumentare l’importo

L’introduzione in bolletta del pagamento del Canone Rai risale al 2016. Il Governo Renzi ha previsto in seguito alla garanzia di pagamento, una riduzione dell’importo dai 113 ai 90 euro l’anno. Fino a oggi l’importo veniva così modificato e suddiviso in 10 rate da 9 euro l’una inserite nelle fatture elettriche.

Con la rimozione dalla bolletta a partire dal 2023, cessa quindi la garanzia di pagamento con il rischio di un nuovo aumento. Il costo del servizio scorporato dalla bolletta e quindi la sua gestione economica, continuerà a pesare sui contribuenti in maniera diversa. L’unica alternativa sembra per ora quella di rinunciare a possedere un apparecchio televisivo e sfruttare i servizi di informazione e di streaming alternativi accessibili e ampiamente disponibili attraverso internet.

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