Carte Prepagate, attenzione alle ricariche: i limiti che non puoi superare

I controlli del fisco non trascurano nulla: infatti, anche le carte prepagate sono sottoposte a numerosi controlli. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Le carte prepagate negli ultimi anni hanno avuto nel nostro Paese un largo utilizzo. Sono moltissimi, infatti, i cittadini che ne hanno una e che la utilizzano per le esigenze più disparate. La comodità di queste carte sta proprio nel fatto che sono spesso a costo zero e che possono essere tranquillamente ricaricate anche presso un tabaccaio.

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Tuttavia, in molti commettono l’errore di credere che il Fisco ignori le transazioni che vengono effettuate su di esse. In realtà, l’Agenzia delle Entrate tiene traccia di tutti i movimenti  sia in entrata che in uscita effettuati anche sulle carte prepagate: scopriamo insieme di cosa si tratta e a cosa bisogna prestare attenzione.

Attenzione alle ricariche sulle carte prepagate, i controlli del Fisco non tralasciano nulla: ecco di cosa si tratta

Come abbiamo compreso, anche le carte prepagate come ad esempio la Postepay sono soggette ai controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Le carte prepagate, infatti, rappresentano un settore in continua espansione con numerose operazioni ogni anno e con cifre di denaro davvero considerevoli.

Il Fisco, per effettuare i propri controlli, si avvale dell’Anagrafe dei Conti correnti. Esso è un grande archivio che contiene tutte le transazioni in denaro effettuate dai correntisti o anche titolari di carta prepagata. Infatti, questo strumento serve all’Agenzia delle Entrate per tenere traccia di tutte le cifre ricevute in accredito sulla propria carta prepagata.

Inoltre, da questo meccanismo non sono esenti le carte prepagate anonime che vengono anch’esse registrate e vengono tracciati gli eventuali accrediti o pagamenti effettuati.

Il sistema dei controlli sulle prepagate

Abbiamo compreso che le carte prepagate sono sottoposte a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate in misura eguale a tutti gli altri strumenti. Tuttavia, i controlli effettuati, in questo caso, possono essere anche retroattivi. Il Fisco, infatti, potrà effettuare alcuni controlli su queste prepagate andando fino a 5 anni indietro.

L’obbligo del contribuente, per evitare di incorrere in controlli e sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, è quello di dichiarare tutte quelle entrate che contribuiscano a formare la base imponibile ovvero gli importi da tassare.

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