Casa in affitto, a chi spetta pagare i lavori di manutenzione? La risposta inaspettata

I lavori di manutenzione ordinari e straordinari all’interno di una casa in affitto spettano al proprietario o all’inquilino? Facciamo chiarezza.

 Quando si decide di prendere una casa in affitto uno dei dubbi più grandi riguarda a chi spetta l’onere di pagare eventuali lavori ordinari o straordinari, se al proprietario o all’inquilino. Su questo la legge stabilisce una precisa suddivisione delle spese a seconda del tipo di lavoro o di spesa che ci sarà da affrontare.

Casa in affitto
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Nello specifico il Codice Civile stabilisce che spetta al proprietario pagare tutti i lavori necessari e straordinari non causati dall’inquilino. Viceversa dovrà essere l’inquilino ad accollarsi le spese di conservazione o ordinaria manutenzione come ad esempio pulizia condominio, ascensore, utenze, spurgo pozzi, servizio portineria e tutti quei danni causati dall’imperizia del soggetto affittuario.

Recentemente ci ha pensato la Cassazione a chiarire ulteriormente chi paga i lavori di manutenzione nella casa in affitto scendendo ulteriormente nei particolari dei vari interventi da fare e spese da sostenere. Vediamoli nel dettaglio.

Casa in affitto e lavori per deterioramento da utilizzo

Una casa vissuta 24 ore su 24 comporta inevitabilmente l’usura di alcuni componenti a prescindere da quanto l’inquilino ne abbia cura. Prima o poi quindi un intervento di manutenzione e ristrutturazione si rende necessario ad esempio per il bagno, una maniglia, una porta, la cucina, ecc.

La Cassazione stabilisce che questi lavori ordinari spettano all’inquilino, ovvero alla persona che vive nell’appartamento e che ha firmato il contratto di locazione. Diverso il discorso se il danno dipende perché la casa è vetusta. In questo caso dovrà essere il proprietario a provvedere alla riparazione o alla sostituzione di un componente obsoleto.

Lavori per un guasto

A meno che il guasto non sia stato causato dall’inquilino con il suo comportamento scorretto, i lavori di riparazione spettano al proprietario. Una tubazione che si rompe, la muffa alle pareti a causa di un’infiltrazione, sono lavori straordinari non imputabili all’imperizia dell’inquilino. Per questo dovrà essere il proprietario a provvedervi. Nel caso in cui si rifiuti di riparare il guasto, l’inquilino potrà portarlo in Tribunale e recedere anche dal contratto.

Lavori per apportare migliorie alla casa

Le spese per abbellire la casa in affitto spettano esclusivamente all’inquilino che dovrà stare attento a non modificare la destinazione d’uso dell’immobile. Anche nel caso questi lavori comportino un aumento del valore della casa l’inquilino non avrà diritto ad alcun rimborso nel momento in cui decidesse di andare via.

Ma i lavori di miglioramento della casa possono anche comportare delle aggiunte come ad esempio l’installazione di una tenda da sole. Questi lavori spettano all’inquilino che al termine del contratto se si tratta di un bene mobile può smontarlo e portarselo via, salvo diversi accordi con il proprietario. Se invece si tratta di qualcosa di non separabile dall’immobile il locatore ne diventa proprietario e non è tenuto a rimborsare l’inquilino a meno che non ci sia un aumento del valore del bene.

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