Congedo legge 104 di 30 giorni e di 2 anni: quale penalizza la busta paga?

Congedo legge 104 e la possibilità di godere di 30 giorni o di 2 anni (in casi particolari), come è penalizzata la busta paga? La risposta e le differenze tra le due misure. 

Un Lettore chiede se il congedo legge 104 di 30 giorni o di 2 anni è sempre retribuito e quale penalizza la busta paga. In riferimento alla risposta sulla retribuzione è affermativa, ma ci sono grosse differenze tra le due misure. Anche i requisiti richiesti sono molto diversi, analizziamo di cosa si tratta.

Congedo legge 104 di 30 giorni e di 2 anni
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Il congedo di 30 giorni è concesso al lavoratore dipendente con un’invalidità superiore al 50% per le cure. Previsto nel decreto legge n. 119/2011 possono fare domanda i lavoratori entro l’anno e spetta una sola volta all’anno. Possono fare domanda tutti i lavoratori, settore privato, pubblico e comparto scuola.

Congedo legge 104 di 3 giorni: per cura

La domanda del congedo per cura, deve essere corredata da apposita documentazione medica che attesti le cure collegate alla patologia invalidante. Pertanto, non si tratta di semplici prestazioni terapeutiche, ad esempio, prelievo di sangue per analisi o farmaci. Richiesta anche, la prescrizione medica del proprio medico di base convenzionato con il SSN. Il periodo di assenza lavorativa di un massimo di trenta giorni è retribuito e coperto da contribuzione figurativa valida ai fini pensionistici. Il congedo di 30 giorni per cure, è retribuito come un’assenza per malattia, quindi, la retribuzione cambia in base al settore.

Nel settore privato al lavoratore spetta la sola parte di retribuzione a carico del datore di lavoro e i primi tre giorni di assenza, chiamato “periodo di carenza”retribuito per intero. Nel pubblico impiego, compreso il comparto scuola, il congedo è retribuito come i periodi di assenza per malattia, quindi, decurtando i primi dieci giorni di assenza. Su questa misura sono tanti i dubbi, in particolare, è possibile trovare qui alcuni chiarimenti: congedo retribuito di 30 giorni per invalidità: si scalano i giorni di sabato e domenica?

Congedo straordinario di 2 anni

Diverso è il congedo straordinario di due anni per assistere un familiare con handicap grave (legge 104 art. 3 comma 3). Si tratta di una prestazione retribuita e coperta da contribuzione figurativa, concessa a coloro che assistono un familiare convivente in base al diritto di priorità familiare. Tale diritto può passare ad un altro familiare solo se mancante o affetto da patologie invalidanti o deceduto. È riconosciuto una sola volta nella vita lavorativa per un massimo di due anni e può essere anche frazionato in giorni, ma mai in ore. Si tratta di una misura vincolante in quanto richiede la convivenza con il familiare che si assiste (di solito il coniuge o il figlio). Inoltre, non serve la dichiarazione di rinuncia per passare ad un altro familiare.

Il lavoratore per fruire del congedo straordinario con legge 104, deve fare domanda all’INPS e presentare copia al datore di lavoro. I due anni di congedo sono retribuiti in base all’ultima retribuzione percepita. Inoltre, sono coperti da contribuzione figurativa valida a tutti gli effetti ai fini pensionistici. Da precisare che nel periodo di congedo non maturano i ratei di tredicesima e di quattordicesima (quando prevista dal CCN). Inoltre, non maturano neanche le ferie e il Trattamento di Fine Rapporto.

Pertanto, spettano al lavoratore solo i ratei effettivamente maturati quando ha prestato attività lavorativa. Infine, l’indennità da corrispondere al lavoratore sono stabiliti dall’INPS, sia per la retribuzione sia per la contribuzione. Ad esempio, nel 2021 l’indennità giornaliera è di circa 100,40 euro.

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