Contenere la volatilità delle criptovalute investendo nei nuovi indici di S&P

Il Bitcoin torna sotto quello che è stato il supporto tecnico dei 42.000 che ha costituito la base per un nuovo trend long per il momento apparentemente sfumato. Ecco le novità degli indici S&P e il potenziale per le criptovalute.

Nel mondo in rapida evoluzione delle criptovalute, esistono fattori di rischio non sempre evidenti. Uno tra questi è il mutamento del sentiment a cui segue la volatilità, che caratterizza i crolli della criptovaluta.

Contenere la volatilità delle criptovalute investendo nei nuovi indici di S&P

Per migliorare le possibilità di ingresso a mercato sulle criptovalute di cui Bitcoin rappresenta il benchmark, S&P ha dato vita a due indici: S&P Cryptocurrency Top 5 Equal Weight Index e l’S&P Cryptocurrency Top 10 Equal Weight Index. Si tratta di panieri progettati per misurare la performance delle cinque e dieci criptovalute più grandi in base alla capitalizzazione di mercato.

Questi indici sono ponderati per garantire la stessa esposizione sulle criptovalute dell’indice. L’importanza della diversificazione è un elemento chiave, soprattutto considerando che sono pochissime le criptovalute non correlate al Bitcoin.

Bitcoin ed Ethereum dominano il mercato con circa il 60% della capitalizzazione totale. In un indice equamente ponderato come questo, il capitale è distribuito in relazione alla media delle variazioni delle criptovalute, che hanno un peso fisso. Ad esempio nell’indice  Cryptocurrency Top 10 Equal Weight Index ciascun token pesa per il 10%.

Ritracciamento del Bitcoin e volatilità delle criptovalute: l’analisi tecnica

Secondo i dati di CoinGecko, Bitcoin è sceso lunedì sotto i 42.000 portando la capitalizzazione di mercato globale delle criptovalute a circa 1,97 trilioni di dollari. L’attuale price action suggerisce che la recente volatilità si inserisce in una naturale dinamica di consolidazione del canale compreso tra i 37.200 e i 48.000 dollari. La tendenza long può comunque rimanere valida all’interno di questo range, considerando al momento la correlazione inversa tra volumi e ribassi.

Da quando la capitalizzazione di mercato globale delle criptovalute ha superato i 3 trilioni di dollari nel novembre 2021, la maggior parte degli asset ha lottato per riuscire a mantenere i massimi. I fattori macroeconomici e l’incertezza per la crescita dell’economia date anche le varianti indeterminate delle relazioni con la Russia, sono tutti elementi in grado di abbassare notevolmente la propensione al rischio.

Gli sviluppi di Bitcoin ed Ethereum così come delle altre criptovalute, non possono prescindere dalla prospettiva di consumi in crescita e un sostanziale equilibrio sui mercati finanziari.

Il punto di vista operativo sul Bitcoin oltre i nuovi indici S&P

In appena 24 ore, infatti, i prezzi hanno perso ben il 17% del valore. Per molti in una situazione simile la tentazione è quella di avviare una fase di accumulazione in attesa di una nuova rottura a rialzo, avvicinandosi a quella che è la resistenza più importante dei 50.000 dollari. Dal punto di vista operativo è oggi molto più probabile riuscire a guadagnare in modo costante dal trading sul Bitcoin. Abbiamo infatti molte più statistiche e informazioni riguardo al passato oltre che una relativa sicurezza di un limite al suo deprezzamento. Nell’attuale prezzo del Bitcoin si scontano anche le naturali correlazioni con il resto dei mercati finanziari. I rendimenti dei Titoli di Stato come quelli USA avranno probabilmente una tendenza a rialzo per il resto dell’anno, rendendosi più appetibili agli investitori.

In un contesto come questo è essenziale attendere almeno che l’attuale ritracciamento testi i livelli intorno ai 38.000 dollari. A quel punto si potrà sapere con sicurezza quale sia la base di nuovi acquirenti disposti a credere in un prossimo nuovo trend long. Oltre questo il sentiment di mercato dipende dall’evoluzione delle normative nazionali in materia di regolamento sulle criptovalute e in particolare dalle opinioni di personalità di spicco.

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