Conto in banca, attenzione agli indizi positivi: c’entrano i rendimenti

Occhio al ‘comportamento’ dei rendimenti italiani sul tratto medio-breve della curva: aspetti positivi per i titolari di un conto in banca?

Destano sempre grande attenzione ed interesse i rendimenti italiani che si mostrano in salita sul tratto medio breve della curva: si tratta di una buona notizia per chi ha un conto in banca? Ma ecco di che cosa si tratta in particolare

Conto in banca, attenzione agli indizi positivi: c'entrano i rendimenti
Conto, calcolatrice (fonte foto: Adobe Stock)

Cresce e si mostra in risalita lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, su in area 145 punti base, mentre allo stesso tempo i rendimenti italiani decennali sono arrivati oramai a ridosso dell’1,35%; a rendere ciò possibile, ovvero la risalita dell’ultimo periodo vi sono diversi motivi e ragioni.

In primo luogo, si intravede l’uscita definitiva dal lungo periodo di restrizioni legate al contrasto al Covid19 e, di riflesso, la ripresa dell’economia globale. Non va dimenticata poi l’inflazione che un po’ dappertutto è ai massimi da un po’ di tempo a questa parte. Senza contare che la politica monetaria inizia ad essere più restrittiva per quanto concerne le economie avanzate.

Questi, gli aspetti sottolineati da Investireoggi.it che si occupa di tale argomento nel proprio approfondimento, e che sottolineano che questo trend sarebbe positivo per coloro che sono titolari di un conto in banca.

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Nel proprio approfondimento, dunque, Investireoggi.it, come detto si sofferma sul trend positivo per quel che riguarda i titolari di un conto in banca, spiegando che a crescere non solo solo i rendimenti italiani sul tratto medio-lungo della curva sovrana. È il caso del BTp a 2 anni, che in poco tempo, circa 2 mesi o poco più, offre lo 0,45% in più, ovvero il -0,13 attuale. La scadenza a 12 messi ha tento meglio, ma anch’essa rende maggiormente, offre oggi -0,48%.

Quando si parla di BTp si fa riferimento a dei titoli sicuro, si legge, e possono dunque essere ritenuti quali una forma di impiego di liquidità alternativa rispetto ai conti deposito bancari, ma non tutti.

Un discorso può riguardare l’investimento in BTp a 10 anni, altra cosa l’apertura di un conto in banca vincolato a 12 o 24 mesi. Più aumenta la durata del bond, maggiore è il rischio di volatilità dei prezzi a cui si sarebbe esposti qualora vi fosse un disinvestimento anticipato.

I tassi di interesse in media praticati da banche in merito ai depositi a dicembri, sono stati dello 0,31%, e non viene notata nessuna tendenza al rialzo di recente, poiché i rendimenti italiani di breve durata restano particolarmente negativi, moti per cui i risparmiatori domestici non possiedono realmente una alternativa che può essere considerata del medesimo livello rispetto al piano di rischio, spiega Investireoggi.it.

Tuttavia, si legge ancora, nell’ultimo periodo sembrerebbe muoversi qualcosa per quel che concerne il mercato sovrano, con il BTp a 2 anni che, viene spiegato, tornerebbe positivo tra qualche mese, e cambierebbe il discorso per le banche, che potrebbero offrire condizioni più vantaggiose ai clienti onde evitare una possibile fuga dei depositi.

Attualmente, i rubinetti della BCE sono molto aperti e la gran liquidità sui mercati non preoccupa le banche circa la possibilità di ritrovarsi a corto di depositi, sebbene però viene spiegato che l’avvio del tapering, seppur graduale, cambierebbe le prospettive.

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Non vi sarà remunerazione a tassi allettanti del conto in banca tali da coprire l’inflazione, si legge, ma dovrebbero sparire i tassi zero, anche se ciò porterebbe ad un amento degli interessi anche nel momento in cui ci si recherà presso una banca per chiedere un prestito.

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