Contratto di apprendistato, cos’è e aspetti importanti che non tutti sanno

Cosa c’è da sapere sul contratto di apprendistato: cos’è, come funziona, quanto dura e quali sono i guadagni: i dettagli al riguardo

Sul tema lavoro c’è sempre, comprensibilmente, grande attenzione, e sono in molti a domandarsi aspetti importanti sul contratto di apprendistato, ovvero ad esempio come funzioni e cosa sia nel dettaglio: ecco di seguito alcuni dettagli a tal riguardo.

Contratto di apprendistato, cos'è e aspetti importanti che non tutti sanno
fonte foto: Adobe Stock

Quando si parla di giovani e di mondo del lavoro, ci si riferisce anche, tra le altre cose, ad un lasso di tempo in cui questi abbia modo di mettere in pratica ciò che ha imparato a scuola o all’univerjamente, o ancor per acquisire maggior dimestichezza con il mestiere a cui vorrebbe dedicarsi.

C’è chi si interfaccia con il tirocinio, una esperienza dalla grande importanza ma che talvolta può non essere sufficiente, e per tale ragione, spiega nel proprio approfondimento Laleggepertutti.it, il primo contratto potrà avere un momento iniziale in cui andranno di pari passi lavoro e formazione, il contratto di apprendistato. Quali sono alcune domande ricorrenti e quali alcuni degli elementi da sapere?

Contratto di apprendistato: cos’è, come funziona, livelli

Il tema lavoro, nelle sue tante e diverse sfumature, sta a cuore a tanti, si pensi ad esempio alle occasioni lavorative e ai profili ricercati che potrebbero risultare interessanti per molti.

Rispetto al contratto di apprendistato, si deve tenere presente il doppio obiettivo ad esso associato, ovvero quello della formazione della persona appena assunta, e l’incentivo all’occupazione di giovani con età tra 15 e 29 anni, spiega Laleggepertutti.it.

Tale contratto prevede un percorso formativo all’interno della azienda accanto al lavoro svolto dal soggetto in questione; così facendo insieme alla mansione svolta, colui che si trova in apprendistato acquisisce le competenze necessarie tanto per una professionista specifica, come nel caso del 2° livello, sia per l’ottenimento di un titolo di studio qualora si attivato un apprendistato di 1° e di 3° livello.

Viene però specificato di prestare attenzione ad un aspetto, poiché si legge che nel caso in cui mancasse questa formazione, il contratto di apprendistato sarebbe nullo e si trasformerebbe, con effetto retroattivo, ovvero dall’inizio, in un ordinario contratto di lavoro subordinato full time.

Nell’approfondimento, si legge che vi sono vari livelli di contratto di apprendistato, e nel dettaglio tre.

Quello di primo livello, si lega alla qualifica o al diploma professionale, riservato ai giovani tra 15 e 25 anni e comporta l’ottenimento del titolo di studio necessario allo svolgimento lavoro previsto dal contratto, mediante alternanza scuola e azienda, si legge.

Per quanto riguarda quello di secondo livello, si tratta di un contratto di mesterei per giovani che hanno tra 17 e 29 anni, ed è legato ad imparare una determina professionalità mediante attività lavorativa e momenti di formazione che sono svolti solo in azienda. È un contratto che si può applicare anche a coloro che percepiscono un trattamento di disoccupazione, senza limiti di età.

Vi è poi quello di terzo livello, di alta formazione e ricerca per giovani tra 18 e 29 anni, legato al conseguimento di titoli di studio universitari e di alta formazione, tra cui anche dottorati di ricerca, diplomi di istituti tecnici superiori o praticantato per l’accessit ad una professione ordinistica.

Contratto di apprendistato: quanto dura e quanto si guadagna?

Rispetto alla durata di un contratto di apprendistato, si legge da Laleggepertutti.it che questa è relativa, visto che ve ne sono di diversi tipi. Vi è però un elemento in comune tra tutti, viene spiegato, ovvero che non possono essere attivi per un numero minore di sei mesi. La durata minima è tale, mentre per la massima bisogna fare riferimento ai contratti collettivi nazionali di categoria, agli accordi sindacali interconfederali o quelli tra Regioni e università.

Questione guadagni. Rispetto a tale punto, si legge che lo stipendio dipende dall’inquadramento, e viene spiegato che il livello contrattuale previsto in  un contratto di apprendistato, e dunque la retribuzione, non può essere minore di due livelli rispetto a quello di un lavoratore qualificato che svolte lo stesso lavoro all’interno della azienda. Al di là di tutto è tutto specificato nel contratto nazionale di categoria.

Vi è il diritto alle ferie, permessi Rol, Tfr e contributi Inps a fini assicurativi e pensionistici, i diritti degli altri dipendenti, tra cui la malattia.

Contratto di apprendistato e agenzia per il lavoro, dettagli

Tra gli altri aspetti da considerare e a cui prestare attenzione quando si parla di contratto di apprendistato, vi sono dei vincoli di legge da non sottovalutare. Non è solo questione di avviare un rapporto di lavoro in cui il soggetto che si inserisce in azienda impara un lavoro, oppure ottime un titolo di studio come può e con la sua volontà, si legge su Laleggepertutti.it.

Il soggetto ha necessità e diritto circa un supporto valido che possa accompagnarlo nelle varie fasi del percorso formativo. Viene spiegato che secondo legge è previsto: obbligo di individuare un tutor o referente aziendale; possibilità di finanziare percorsi formativi aziendali mediante fondi paritetici interprofessionali; obbligo di registrazione della formazione effettuata e qualifica professionale ai fini contrattuali qualora acquisita nel fascicolo elettronico del lavoratore.

A questo scopo, l’apprendista può a monte optare per appoggiarsi su di una agenzia per il lavoro, che lo agevoli durante l’ottenimento dei suoi scopi, e gli permetta di avere: un percorso formativo personalizzato; competenze sui reali bisogni del mercato del lavoro; rapporto con tutor dell’agenzia a cui affidarsi circa il percorso; tutele previdenziali ed assistenziali.

Laleggepetutti.it sottolinea che un lavoratore che arriva in azienda mediante agenzia di lavoro gode dei medesimi diritti rispetto agli altri dipendenti, di un principio di parità di trattamento. Da tale punto di vista, l’agenzia per il lavoro si pone anche come garante dei diritti del lavoratore in somministrazione, giacché l’azienda deve comunicare all’agenzia il trattamento economico e normativo applicato a chi svolge gli stessi compiti.

Ad ogni modo, è bene ed opportuno approfondire tutti gli aspetti, i dettagli, e quanto di importante c’è da sapere al riguardo, mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore.

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