Cosa sono i ritracciamenti di Fibonacci e come utilizzarli per fare trading

I livelli di Fibonacci sono uno strumento affascinante anche in considerazione delle basi molto particolari su cui è fondato, ovvero il “golden ratio”, un valore che si ripropone in vari contesti della vita e in materie apparentemente non correlate, tra cui i mercati finanziari.

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I ritracciamenti di Fibonacci sono uno degli strumenti più utilizzati nell’analisi tecnica dei mercati finanziari ed è molto utile approfondirne il funzionamento, in quanto consentono di tracciare molto rapidamente dei livelli di supporto o di resistenza ai quali il mercato è sensibile e che, dunque, potrebbero aiutare il trader ad ottenere segnali operativi piuttosto affidabili, soprattutto se integrati con altri strumenti, come, ad esempio, gli oscillatori.

I livelli di ritracciamento di Fibonacci vengono forniti gratuitamente da qualsiasi piattaforma di trading e si distinguono, oltre che per l’efficacia, anche per la semplicità di utilizzo. L’unico compito del trader, infatti, è quello di individuare un minimo e un massimo significativi, da collegare con lo strumento fornito dalla piattaforma. Dopodiché, in automatico, compariranno sul grafico i livelli desiderati, che il trader potrà utilizzare come supporti e resistenze, allo scopo di ottenere indicazioni sul futuro movimento dei prezzi ed impostare operazioni di trading profittevoli.

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Cos’è la successione di Fibonacci e quali sono le caratteristiche

I ritracciamenti di Fibonacci derivano da una successione matematica individuata da Leonardo di Pisa (soprannominato “Il Fibonacci”), considerato uno dei più grandi matematici di tutti i tempi, vissuto a cavallo tra il 1100 e il 1200. La successione di Fibonacci consiste in una sequenza di numeri interi positivi, che può continuare all’infinito:

0-1-1-2-3-5-8-13-21-34-55-89-144-233-377-610-987-1597…

Questa serie di numeri presenta alcune caratteristiche particolari, di fatto uniche, in quanto non riscontrabili in nessun’altra sequenza numerica:

  • dopo i primi due numeri, ogni numero successivo della serie è la somma dei due precedenti (1=0+1; 2=1+1; 3=1+2; 5=2+3; 8=3+5; 13=5+8 e così via potenzialmente all’infinito);
  • il rapporto tra ogni numero e quello precedente tende sempre più, man mano che si progredisce nella successione, ad un risultato pari a 1,618 (21/13=1,6153; 34/21=1,6190; 55/34=1,6176; 89/55=1,6181; 144/89=1,6179; 233/144=1,618…).
  • il rapporto tra ogni numero e quello successivo tende, avanzando nella serie numerica, a 0,618 (13/21=0,6190; 21/34=0,6176; 34/55=0,6181; 55/89=0,6179; 89/144=0,618….). Questo risultato è la conseguenza matematica di quanto affermato al punto precedente, in quanto il rapporto consiste in questo caso nell’invertire numeratore e denominatore, perciò il risultato tende al reciproco di 1,618 (1/1,1618=0,618).

Il valore di 1,618 viene definito “golden ratio” oppure, in italiano, “sezione aurea“, “rapporto aureo” e, addirittura, “proporzione divina“, in quanto la frequente riproposizione di tale valore in numerosi contesti naturali e culturali, diversi tra loro e, quantomeno apparentemente, non interconnessi, ha da sempre affascinato gli scienziati e alimentato l’idea dell’esistenza di un rapporto tra Dio e l’uomo, tra l’essere umano e una entità sovraordinata intangibile. Ad esempio, in fisica, i numeri di Fibonacci sono legati alla teoria delle stringhe, ma vi sono legami anche con tante altre materie, oltre alla finanza, ovvero la biologia, la musica, l’arte, l’elettrotecnica e l’informatica.

Quali sono i valori rilevanti per l’analisi tecnica

I livelli di Fibonacci utilizzati nell’analisi tecnica corrispondono a valori percentuali, derivanti da rapporti matematici che coinvolgono proprio il golden ratio. Questi valori indicano, in termini percentuali, la quota del trend dominante del mercato che è stata ritracciata, in caso di movimento di correzione. I livelli più rilevanti sono i seguenti (vengono indicati in piattaforma, di solito, senza il simbolo di percentuale):

  • 0: rappresenta il minimo del trend dominante individuato dal trader, se il trend è ribassista, oppure il massimo della tendenza dominante, in caso di trend rialzista;
  • 38,2: indica un ritracciamento pari al 38,2% del trend dominante e deriva dal rapporto 0,618/1,618;
  • 23,6: indica un ritracciamento pari al 23,6% del trend dominante e deriva dal rapporto 0,382/1,618;
  • 61,8: è il reciproco del golden ratio e, per i motivi spiegati in precedenza, viene considerato il livello di Fibonacci più importante. Il suo superamento viene ritenuto indicativo di un’inversione del precedente trend del mercato. E’, in altri termini, l’ultimo baluardo a tutela della validità del trend dominante. La rottura del livello 61,8 significa, infatti, che il prezzo ha percorso, in senso opposto, il 61,8% del movimento precedente e che resta da percorrere solo il restante 38,2% per il suo totale annullamento;
  • 50,0: è un valore che non deriva dalla successione di Fibonacci ma che viene aggiunto, nel trading, per evidenziare il livello di prezzo corrispondente ad un ritracciamento pari alla metà della tendenza dominante. Si ritiene, infatti, nell’analisi tecnica, che un trend sano non dovrebbe subire movimenti correttivi di entità superiore al 50%. A fini operativi, dopo il 61,8, il 50% viene considerato come il livello più rilevante allo scopo di individuare un possibile rimbalzo del mercato nella direzione del trend prevalente.
  • 100,0: rappresenta il minimo del trend dominante, individuato dal trader per tracciare i livelli, in caso di trend rialzista, oppure il massimo della tendenza dominante, qualora questa sia ribassista.

Come individuare il massimo e il minimo significativi per tracciare i livelli di Fibonacci

Per fare in modo che questi livelli siano in grado di individuare aree in corrispondenza delle quali il prezzo potrebbe tornare a muoversi nella direzione del trend prevalente, l’unica capacità richiesta al trader è quella di identificare un minimo ed un massimo significativi. E’ importante che vi sia coerenza tra l’orizzonte temporale della propria operatività e l’orizzonte temporale coperto dai punti di massimo e minimo tra i quali tracciare i livelli di Fibonacci. In ogni caso, il range considerato (differenza massimo-minimo) non deve essere eccessivamente ristretto.

Per un trader che opera in ottica intraday, quindi con operazioni che si chiudono entro la fine della giornata, in alcuni casi sarà sufficiente collegare, con l’apposito tool messo a disposizione dalla piattaforma, il massimo e il minimo registrati durante la seduta e, se questi vengono superati dal mercato col passare delle ore, aggiornare man mano anche i ritracciamenti di Fibonacci. Qualora il range di giornata fosse troppo limitato, nel momento i cui il trader è a monitor con lo scopo di operare, si potrebbero prendere in considerazione altre soluzioni, tra cui:

  • il massimo e il minimo della settimana in corso, se il range già registrato è rilevante;
  • il massimo e il minimo della settimana precedente.

Al contrario, un trader con operatività multiday, quindi basata su operazioni che durano diversi giorni e che, ad esempio, cerca segnali operativi su un grafico impostato su timeframe giornaliero, dovrà considerare dei punti di massimo e minimo con estensione temporale ben più ampia rispetto al range giornaliero. Alcune soluzioni potrebbero essere le seguenti (fermo restando che deve essere il trader, di volta in volta, in base alla propria esperienza, a valutare se due punti di massimo e minimo sono in grado di generare livelli rilevanti):

  • il massimo e il minimo del mese in corso;
  • il massimo e il minimo del mese precedente;
  • il massimo e il minimo dell’anno in corso;
  • il massimo e il minimo dell’anno precedente (ad esempio, se si opera nei primi mesi del nuovo anno);
  • il massimo e il minimo dell’ultimo impulso rialzista, se il trend dominante dell’anno è stato al rialzo (viceversa in caso di ribasso).

Altri strumenti di analisi tecnica utilizzabili con i ritracciamenti di Fibonacci

I livelli di prezzo, ottenuti tenendo conto di questi accorgimenti, rappresenteranno dei livelli di supporto e resistenza statici che potrebbero individuare aree in grado di bloccare o, semplicemente, rallentare momentaneamente il movimento di ritracciamento del trend dominante. In corrispondenza di tali livelli, il trader potrà, dunque, entrare a mercato in direzione della tendenza prevalente. È importante, allo scopo di aumentare l’affidabilità dei livelli di Fibonacci, abbinarli ad altri strumenti di analisi tecnica.

Innanzitutto, è molto utile per un trader tracciare dei propri livelli di supporto o resistenza statici, basati sull’osservazione delle aree in corrispondenza delle quali, in passato, si sono verificati dei punti di swing, ovvero delle inversioni del mercato. L’eventuale confluenza tra i livelli tracciati dal trader e quelli risultanti dai ritracciamenti di Fibonacci andrebbe a rafforzare la validità di questi ultimi. Stesso discorso vale anche per i livelli dinamici tracciati dal trader, ovvero le trendline, le quali, tuttavia, sono meno affidabili rispetto ai livelli statici.

Ancora, può rappresentare un’ottima integrazione di Fibonacci l’utilizzo di oscillatori, su tutti l’RSI. In questo caso, si potrebbe operare quando si verificano dei segnali di eccesso dell’oscillatore in prossimità dei livelli di Fibonacci più importanti, elencati in precedenza.

Il verificarsi di figure tipiche dell’analisi tecnica, come ad esempio doppi minimi o doppi massimi, in corrispondenza di un livello di Fibonacci, sarebbe anch’esso un ulteriore segnale della possibile ripartenza del mercato nella direzione del trend dominante.

Fare trading con i ritracciamenti di Fibonacci: esempio pratico

Vediamo, nel grafico che segue, l’applicazione di una strategia basata sugli strumenti descritti nel precedente paragrafo, in modo da comprendere meglio il funzionamento dei livelli di Fibonacci e quanto possa essere efficace abbinarli ad altri strumenti di analisi tecnica.

Il grafico considerato rappresenta le quotazioni dell’Oro su timeframe giornaliero. Le due linee verticali tratteggiate nere delimitano i movimenti di prezzo dell’anno 2020. E’ possibile notare come i livelli di Fibonacci (evidenziati dalle linee orizzontali blu) siano stati tracciati prendendo come punto di riferimento il minimo e il massimo del 2020. In basso, nella finestra indicatore, viene visualizzato l’oscillatore RSI, impostato con i seguenti parametri: 5 periodi, livello di ipercomprato 80 e livello di ipervenduto 20.

Dopo la segnatura del massimo dell’anno e, dunque, dopo aver tracciato i livelli di Fibonacci, le possibili operazioni long sono state evidenziate con tre linee verticali tratteggiate colore verde:

  • si verifica un primo segnale di acquisto molto interessante in data 30 novembre 2020, quando i prezzi toccano il livello 50 di Fibonacci e l’RSI evidenzia una situazione di ipervenduto. Potrebbe considerarsi valido anche il segnale del settembre 2020 dove, oltre all’eccesso dell’RSI, vi è un rimbalzo del mercato poco prima del 38,2;
  • i segnali migliori, però, sono quelli che si verificano tra l’8 e il 30 marzo del 2021. E’ possibile notare come, in questo caso, via sia anche un livello di supporto statico in area 1.683 dollari, tracciato tenendo conto dei precedenti punti di swing segnati dal mercato in diverse occasioni, nella stessa area, durante il 2020. Questo segnale di acquisto poteva essere sfruttato, quindi, in due occasioni durante il mese di marzo: il secondo segnale, a fine mese, coincideva anche con la formazione di un doppio minimo, figura di inversione rialzista. Il mercato, infatti, da quel momento, ha ripreso a muoversi con decisione al rialzo, ovvero in direzione di quello che era stato il trend dominante durante il 2020, periodo preso come riferimento per tracciare i livelli di Fibonacci.

Utilizzi alternativi dei ritracciamenti di Fibonacci

Finora si è parlato dell’utilizzo dei livelli di Fibonacci per entrare a mercato in direzione del trend prevalente, ovvero la modalità di utilizzo più diffusa degli stessi. Qualora, però, ci fosse la rottura decisa del livello 61,8 del movimento considerato, potrebbe essere profittevole anche una strategia che preveda l‘ingresso a mercato in direzione del nuovo trend, in quanto il superamento di tale livello, molto spesso, segnala la fine della precedente tendenza, ovvero di quella presa come riferimento per visualizzare i ritracciamenti di Fibonacci sul proprio grafico.

Inoltre, i livelli di Fibonacci possono essere utilizzati come punto di riferimento per posizionare in modo efficace lo stop loss e il take profit. Lo stop loss andrebbe impostato, in caso di operazione di acquisto, al di sotto di uno dei livelli, possibilmente del 61,8% (viceversa, in caso di operazione di vendita, al di sopra di un livello). Lo scopo è quello di posizionare lo stop loss in aree quanto più possibile difficili da raggiungere per il prezzo. Al contrario, il take profit dovrebbe essere posizionato in aree facilmente raggiungibili dal prezzo, quindi prima dei successivi livelli di Fibonacci, rispetto al punto di entrata.

Vantaggi e svantaggi di fare trading con i livelli di Fibonacci

Il vantaggio connesso all’utilizzo dei ritracciamenti di Fibonacci consiste nel poter entrare a mercato in direzione del trend dominante. Tali livelli costituiscono, quindi, degli strumenti molto efficaci per impostare un’operatività trend-following, che di solito è più remunerativa rispetto all’operatività contrarian.

Bisogna chiarire, però, che questi livelli di ritracciamento non vanno considerati come livelli invalicabili, anche perché nel trading non c’è strategia o strumento di analisi che sia in grado di garantire una percentuale di successo pari al 100%. Si tratta di livelli sensibili, spesso capaci di avere un impatto sul movimento dei prezzi e, in corrispondenza dei quali, è probabile che il mercato possa tornare a spingere nella direzione della tendenza prevalente.

Altro vantaggio dei livelli è rappresentato dalla capacità di funzionare con la stessa efficacia in tutti i timeframe, dal più breve al più lungo. Sono, dunque, adatti ad ogni orizzonte temporale di operatività e a tutti i mercati e strumenti finanziari esistenti.

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Lo svantaggio è principalmente legato all’impossibilità di sapere in anticipo, con certezza, se il movimento contrario al trend del mercato è solo un ritracciamento temporaneo, destinato a concludersi e a far ripartire il mercato da uno dei livelli identificati, oppure se si tratta di una inversione definitiva della precedente tendenza. In quest’ultimo caso, ad esempio, se il trend prevalente in precedenza era rialzista e un trader entra in acquisto sul livello 50, ma il prezzo continua a scendere, si ritroverebbe in perdita: in una situazione simile è, dunque, fondamentale aver impostato uno stop loss (ad esempio, sotto il 61,8) in modo da limitare le perdite. Impostare un livello di stop loss, con lo scopo di contenere le perdite su valori sostenibili per le proprie finanze, è sempre molto importante, dato che il trading è un’attività aleatoria, dove non può mai esserci la certezza del buon esito di una operazione.

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