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Dichiarazione dei redditi: cosa succede in caso di errore? Non sottovalutiamo il problema

Dichiarazione dei redditi. La scadenza arrivata lo scorso settembre e la possibilità concreta di errori passati inosservato.

La scadenza per la trasmissione della dichiarazione dei redditi 2021 è appena trascorsa e già si pensa a cosa possa accadere nel caso in cui inaspettatamente si siano commessi degli errori in merito alla concezione di detrazioni o deduzioni. Cosa succede nel caso in cui si diventa consapevoli del fatto che qualche errore possa essere stato commesso in sede di redazione della stessa dichiarazione? La cosa, giusto dirlo subito è certamente risolvibile, basta soltanto rendersi conto di dove si è sbagliato.

Attraverso il proprio Caf di riferimento o direttamente all’Agenzia delle entrate è possibile inviare una dichiarazione integrativa o nel caso correttiva. Debiti o crediti alterati in quelli che sono i valori riportati, i numeri, le cifre insomma, ciò che può alterare in maniera decisiva alcuni aspetti della stessa dichiarazione. Aspetti che potrebbero essere anche a svantaggio del contribuente, oltre che chiaramente, in alcuni casi anche a vantaggio. In ogni caso, cosi come spiegato, la cosa è ampiamente risolvibile.

Dichiarazione dei redditi: come rimediare agli errori involontariamente commessi

Nel caso in cui ci si trovasse di fronte ad una correzione che porti ad un maggiore debito o credito imposta è giusto considerare ciò che di fatto risulta essere la precisa condotta da intraprendere. Il modello integrativo di tipo 1 scaricabile direttamente dal sito dell’Agenzia delle entrate deve essere rigorosamente utilizzato in questo caso. Nel caso in cui si voglia modificare il sostituto di imposta c’è da utilizzare il modello di tipo 2. Scadenze utili a non incappare in salate ammende sono il 25 ottobre ed il 10 novembre.

LEGGI ANCHE >>> Dichiarazione dei redditi, al via i controlli del Fisco: rischiano tutti, anche i Caf

Tra le spese detraibili è giusto ricordare le principali, quelle mediamente più citate nelle varie dichiarazioni dei redditi. Spese per badanti, rette asili nido, assicurazione Inail per casalingue, contributi ad istituti religiosi, istituti di ricerca, Ong. Inoltre enti dello spettacolo, partiti politici contributi per riscatto di laurea anche per moglie e figli e quant’altro. Il campo è davvero vasto insomma e l’errore può starci. Importante è averne consapevolezza e nel caso rimediare il prima possibile alla cosa.

Paolo Marsico

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