Green bond: obbligazioni verdi e BTP, il potenziale e le differenze

Le obbligazioni verdi, o green bond, sono strumenti finanziari relativamente nuovi, ma che hanno conosciuto un tasso di crescita straordinario dal 2007 a oggi.

La differenza tra queste emissioni e quelle ordinarie è che i green bond sono legati a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente, come l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite, l’uso sostenibile dei terreni ecc.

Obbligazioni green bond

I Green Bond permettono di finanziare vari progetti con caratteristiche di sostenibilità ambientale, come la prevenzione e controllo dell’inquinamento, nonché le infrastrutture delle energie rinnovabili o dell’edilizia ecocompatibile. La lotta al cambiamento ambientale rappresenta un indotto che, al fine di raggiungere gli obbiettivi prefissati dagli accordi di Parigi sul clima, necessiterà globalmente di 100 mila miliardi di dollari in trent’anni.

Per questo motivo le aziende si rivolgono al mondo della finanza, reperendo i capitali, sfruttando gli incentivi e l’incremento della domanda di queste obbligazioni societarie. In particolare la produzione di energia da fonti pulite e la riduzione dell’impatto ambientale. Questo per le aziende che non possono modificare la propria politica industriale ha incrementato notevolmente l’utilizzo di queste obbligazioni.

Green bond o obbligazioni verdi il potenziale di rendimento

Negli ultimi anni l’emissione dei green bond è salita esponenzialmente, passando dai 20 miliardi di euro del 2017 a oltre 435 miliardi di dollari raggiunti nel 2021. A certificarlo sono i numeri forniti dalla Climate Bonds Iniziative, un’organizzazione internazionale, senza scopo di lucro, dedicata a mobilitare il mercato obbligazionario. Dal 2020 al 2021 l’emissione di obbligazioni verdi sono aumentate più del 46%.

Un trend analogo è avvenuto anche nel nostro paese. Le emissioni delle obbligazioni verdi fanno il paio con circa il 70% delle imprese italiane che hanno redatto un piano economico o industriale al fine di accrescere la propria l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. La premessa è che i green bond hanno un rendimento potenziale più elevato sul lungo termine. Gli investitori sono disposti a un investimento iniziale maggiore per avere in portafoglio questo tipo di asset preferendolo a un’obbligazione tradizionale.

Passando poi alla disamina del comportamento dei vari bond in fasi di stress di mercato, si evince che al crescere dello spread BTP green sul Bund a 10 anni, il differenziale risulta minore. Il BTP green emesso anche da Intesa Sanpaolo beneficia di un sottostante caratterizzato da una minore volatilità e un’ottica di rendimento sul lungo periodo.

La differenza tra un Green bond e le obbligazioni ordinarie

Un green bond ed un titolo convenzionale equivalente differiscono quindi per il vincolo sull’utilizzo dei proventi. Oltre a questo, una seconda differenza riguarda la liquidità dei green bond, inferiore rispetto alle obbligazioni convenzionali.

Non solo aziende, ma l’offerta di obbligazioni verdi governative dell’area euro per il 2022 prevista è di 83 miliardi di euro.

L’emissione dei Green Bonds si aggiunge a quella dei Social Bonds e dei Sustainable Bonds. I Social Bonds rappresentano un prestito obbligazionario finalizzato al sostegno di iniziative di elevato interesse sociale. Queste coniugano quindi gli obbiettivi di rendimento con le ricadute sociali positive per la collettività. Ad esempio la riduzione della povertà e lo sviluppo di diversi settori quali, ad esempio, istruzione, sanità, agricoltura e infrastrutture.

Borsa Italiana riveste un ruolo attivo nel sostenere la transizione verde e fa parte della Sustainable Stock Exchanges Initiative sostenuta dall’ONU. Il fine di portare avanti il passaggio a un’economia a basso impatto ambientale. Oltre questo aderisce attraverso London Stock Exchange alla Climate Bonds Initiative.

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