L’INPS vuole sapere tutto di te: fai subito questo per evitare il blocco della pensione

È in arrivo il blocco della pensione anche fino a 60 giorni. Chi non effettua una determinata comunicazione rischia pure la sospensione completa. Ecco chi deve correre ai ripari

blocco della pensione

L’INPS stringe sempre più le maglie del controllo sulla situazione reddituale dei cittadini. Chi non effettua le comunicazioni in maniera regolare rischia il blocco della pensione anche fino a 2 mesi. È prevista persino la revoca completa per chi non invia la documentazione richiesta. La Legge non ammette ignoranza ed è bene essere bene informati sulle ultime novità previste dall’Istituto Previdenziale, per non perdere tutto. Le prestazioni erogate sono sì un diritto per molti, ma per non favorire evasione fiscale o truffe, l’INPS deve ricevere aggiornamenti continui sulla situazione reddituale dei beneficiari. Ecco cosa dice in merito la Circolare 195/15.

La circolare dell’INPS che avvisa su chi può ricevere il blocco della pensione

Come si può leggere nel portale ufficiale dell’Ente Previdenziale, ecco cosa deve fare il cittadino per non perdere la pensione: “Razionalizzazione degli adempimenti  di  cui  all’articolo  13  della legge 30 dicembre 1991, n. 412. I titolari di  prestazioni  collegate al reddito,  di  cui  al  precedente  comma  8,  che  non  comunicano integralmente all’Amministrazione finanziaria la situazione reddituale incidente sulle prestazioni in godimento, sono  tenuti  ad effettuare  la  comunicazione   dei   dati   reddituali   agli   Enti previdenziali  che  erogano  la  prestazione.

In caso di mancata comunicazione nei tempi e nelle modalità stabilite dagli Enti stessi, si procede alla sospensione. Si tratta delle  prestazioni collegate al reddito nel corso dell’anno successivo a quello in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa.

Qualora entro 60 giorni dalla sospensione non sia pervenuta la suddetta comunicazione, si procede alla  revoca in via definitiva delle prestazioni collegate al reddito ed al  recupero di tutte le  somme erogate a tale titolo nel corso dell’anno in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa. Nel caso in cui la comunicazione dei redditi sia presentata entro il suddetto termine di 60 giorni, gli Enti procedono al ripristino della prestazione sospesa dal mese successivo alla comunicazione, previo accertamento del relativo diritto anche per l’anno in corso”.

Vige insomma l’obbligo di dichiarare all’INPS la propria situazione reddituale incidente sul diritto o sulla misura della prestazione stessa. Tale obbligo può essere espletato attraverso o la dichiarazione dei redditi con il modello 730 o UNICO oppure con il modello RED. Anni fa era proprio l’INPS che inviava tramite lettera il modello RED, ma ad oggi deve interessarsi il beneficiario di pensione.

Chi invece non deve presentare il Modello RED

Anche se sono previsti controlli stretti verso chi percepisce la pensione, ci sno alcune categorie esenti dall’obbligo sopra citato: più nello specifico, non sono tenuti a presentare il modello RED questi cittadini: chi ha già dichiarato, tramite Modello 730 o Modello Unico tutti i propri redditi. Se previsto, anche quelli dei familiari. Chi dispone solo di redditi da pensione (propri e/o dei familiari) e la situazione è invariata a rispetto all’anno precedente. Infine, chi non presenta variazioni reddituali rispetto all’anno precedente. Queste categorie possono tirare un sospiro di sollievo. In caso di dubbio, però, è sempre consigliabile rivolgersi al CAAF, e verificare che non vi siano obblighi da onorare di cui magari non si era a conoscenza.

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