Due tra i più grandi concorrenti nel settore stanno impegnando i loro capitali in grandi investimenti nelle produzioni per cinema e serie TV: solo quest’anno ammontano complessivamente a 36 miliardi di dollari.
Disney investirà 16 miliardi di dollari all’anno fino al 2024, con un piano di investimenti atto a portare la società nei prossimi anni a sfruttare il risparmio accumulato delle famiglie realizzatosi durante la pandemia, al fine di incrementare la domanda di abbonamenti per i suoi servizi multimediali e d’intrattenimento. Anche per queste ragioni la tendenza regolare rialzista delle sue quotazioni al NYSE, interrottasi a partire dalla fine di aprile 2021, si offre particolarmente adatta a un’osservazione per un eventuale break out di prezzo, il quale si trova ora in una fase di accumulazione e potrebbe riprendere la tendenza long, qualora le quotazioni attualmente a 177 dollari, superassero la resistenza a 187 dollari. Dall’8 aprile le quotazioni avevano raggiunto i massimi a 202 dollari con un incremento di prezzo che nell’ultimi sette mesi è stato del 23%.
Diversamente se le quotazioni della più famosa azienda di animazione dovessero rompere l’attuale livello di consolidazione oltre i minimi posti a 168 dollari, potrebbero esserci occasioni per il consolidamento della concorrenza nel settore, in particolare per Netflix, che affronta tuttavia oggi un particolare momento di incertezza economica.
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Per Netflix Inc. l’ultimo semestre è stato forse quello con la crescita economica più lenta degli ultimi dieci anni. La dirigenza del gigante dello streaming ha voluto tuttavia ribadire la propria fiducia nelle prospettive a lungo termine, alimentate dagli investimenti nel settore. I nuovi abbonamenti e la sua quota di mercato stanno venendo lentamente erosi dalle nuove preferenze del pubblico per Disney+, la cui popolarità in ascesa nell’ultimo trimestre secondo Parrot Analytics è aumentata del 50%.
Nonostante questo, Netflix ha dichiarato che nel secondo quadrimestre ha avuto un aumento delle iscrizioni pari a 1,5 milioni di utenti con una aspettativa di un ulteriore crescita tra giugno e settembre del 2021 pari a 3,5 milioni di nuovi abbonati, per un totale che attualmente è pari a 209 milioni. La società ha tuttavia rallentato l’incremento della sua quota di mercato rispetto alle aspettative e ha perso circa 430.000 sottoscrizioni negli Stati Uniti e in Canada. Le motivazioni sono da ricercarsi nell’aumento dei prezzi per i suoi servizi, di cui hanno però beneficiato i rendimenti aziendali saliti a giugno del 19%.
La aspettative di crescita per l’azienda rimangono ancora potenzialmente alte, con un livello di penetrazione attualmente pari al 20%. Il settore dei media tradizionali è probabilmente destinato a subire un grosso ridimensionamento. La compagnia ha realizzato durante la pandemia un notevole incremento di sottoscrizioni, con 26 milioni di nuovi abbonati nella prima metà del 2020 e le quotazioni aumentate nello stesso periodo del 67%. Netflix vuole ora puntare a mantenere alte le aspettative di crescita investendo sull’offerta videoludica, dato il momentaneo disinteresse del pubblico che approfitta della fine dei lockdown per evadere dall’intrattenimento televisivo.
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I videogiochi saranno quindi compresi nell’attuale offerta e resi fruibili senza costi aggiuntivi per i prossimi dodici mesi. I videogiochi rappresentano l’ultimo gradino in termini di innovazione e diversificazione, che l’azienda deve portare avanti se vuole primeggiare in un settore particolarmente volatile. Con l’ingresso in campo di Disney+ e il recente investimento di Amazon Prime Video che ha acquisito alla fine di maggio la Metro Goldwyn Mayer, rendendo ancora più vasta e competitiva la libreria di film e serie TV disponibile per suoi utenti, la quota di pubblico che l’azienda è in grado di attrarre offrendo serie TV originali potrebbe presto diventare troppo esigua per continuare a renderla competitiva nel settore. Netflix dichiara di avere una strategia per il futuro diversa da quella di acquisizioni di grandi distributori cinematografici, e vuole puntare sull’esclusività dei suoi servizi, l’unica strategia per poter riuscire a ritagliarsi e mantenere la sua fetta di mercato nonostante la presenza di Amazon, Apple TV e Disney Plus.
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