Mark Zuckerberg ci riprova con le criptovalute per sfruttare l’indotto del metaverso

Il Financial Times ha rivelato che secondo le sue fonti Meta Platform sta per proporre una valuta digitale che unirà l’economia dei grandi ecosistemi virtuali e con essi il metaverso.

Non solo Facebook, ma naturalmente anche WhatsApp e Twitter saranno l’obbiettivo dell’dea coraggiosa di Zuckerberg, che ha già più volte provato a intraprendere questa sfida.

Mark Zuckerberg ci riprova con le criptovalute per sfruttare l’indotto del metaverso

IL Metaverso è l’ultimo grande progetto lanciato da Zuckerberg. A questo il giovane imprenditore intende associare la tecnologia blockchain sfruttando a pieno l’economia delle criptovalute.

Metaverso è un termine che è divenuto popolare dopo che Facebook ha deciso di reinventare il suo marchio per riflettere la sua nuova strategia di mercato. Questa sarà incentrata sulla integrazione di Facebook, oggi chiamato Metavers, in una realtà virtuale immersiva.

Una delle più popolari piattaforme di social network sta cercando di connettere persone ed eventi e di conseguenza aziende e servizi creando una vera e propria economia parallela. Mark Zuckerberg crede fermamente che il metaverso sarà il nuovo erede di internet. Per realizzare la sua visione la società ha investito circa 10 miliardi di dollari per sviluppare nel prossimo anno le tecnologie necessarie a renderlo tale.

Il metaverso oltre all’interazione virtuale in un ambiente 3D dei suoi utenti basa la sua economia sulla disponibilità limitata dello spazio virtuale. I terreni virtuali permetteranno di ospitare eventi, come conferenze e concerti, ma anche spazi dedicati alle sedi delle aziende che vogliono pubblicizzarsi nel metaverso.

Mark Zuckerberg ci riprova con le criptovalute, blockchain e i Non Fungible Token

Grazie anche alla blockchain e i NFT possono essere creati oggetti unici che vengono venduti all’interno di questo spazio virtuale. A questi si associano anche le criptovalute più classiche in grado di fungere da moneta virtuale. Già WhatsApp si è avvicinato alle criptovalute, grazie alla nuova integrazione con il wallet digitale Novi sviluppato da Meta.

Il progetto è iniziato con una criptovaluta chiamata Libra e successivamente Diem. Dopo ciò Mark Zuckerberg ha deciso di affidarsi a una stablecoin, ovvero una criptovaluta il cui valore fosse ancorato a quello di una valuta reale come il dollaro.

Oggi il Times rivala che il nome provvisorio della nuova criptovaluta è Zuck Bucks. Il nomignolo che sta più o meno per “i verdoni di Zuckerberg”. La differenza sostanziale rispetto agli altri due progetti sarà verosimilmente basata su una maggiore privacy degli utenti e una maggiore tracciabilità. Questi due aspetti sono fondamentali per mettere d’accordo utenti ed enti di regolamentazione, che avevano in precedenza sollevato le maggiori critiche proprio in relazione a questi due aspetti.

Un token basato sulla reputazione, ecco come evolve il metaverso

Secondo le prime indiscrezioni, Meta starebbe anche lavorando su un token basato sulla reputazione. In pratica funzionerebbe sulla base di una sorta di recensione sociale che permette di guadagnare in base a criteri, per quanto arbitrari, di meritocrazia.

Le criptovalute, comprese quelle di Meta, presentano gli stessi rischi di quelle più classiche. Gli investitori possono utilizzarle per accedere a un asset particolarmente volatile senza barriere d’ingresso oppure usarli in alcuni casi come bene rifugio. Il quadro normativo delle criptovalute non è ancora completamente chiarito, sebbene oggi sia molto più probabile l’inizio dell’adozione di massa. Questa potrà avvenire soprattutto se milioni di utenti aggregati per mezzo dei social cominceranno ad usarle per fruire di vantaggi, beni e servizi.

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