Mutui e tassi di interesse: occhio a cosa succede, c’è da preoccuparsi

Grande attenzione sul fronte dei mutui e del tassi di interesse: cosa sta accadendo e com’è ad oggi la situazione: i dettagli al riguardo

Vari gli aspetti legati all’economia che destano comprensibilmente attenzione e suscitano l’interesse generale, proprio come nel caso dei mutui e dei tassi di interesse, i quali continuano ad aumentare in modo lento ma tuttavia costante: di seguito i dettagli al riguardo.

Mutui e tassi di interesse: occhio a cosa succede e com'è la situazione
fonte foto: Adobe Stock

Una situazione che interessa molti soggetti, quella inerenti il mutuo e i tassi di interesse; rispetto ai finanziamenti a tasso fisso, Il Giornale nel proprio approfondimento spiega che si parla di un incremento di mezzo punto soltanto nell’ultimo mese, (+120 centesimi l’aumento medio in confronto all’anno scorso), mentre ad ora apparirebbe essere maggiormente contenuto il rialzo di quelli a tasso variabile, il quale si assesta sull’ordine dei venti cent in più, tanto in confronto all’inizio anno che a quello scorso.

Si legge che nel mese di aprile, l’indice di riferimento dei tassi fissi Eurirs, è cresciuto sino a 1,80% per quel che riguarda la durata ventennale (1,50% è stato il punto toccato dal parametro trentennale); in merito invece a Euribor, dunque i tassi variabili, continua a restare in territorio negativo, con un assestamento su -0,50%.

Il Giornale menziona le simulazione fatte da Mutuionline nel maggio scorso, al fine di rendere concreto l’esempio degli incrementi che attualmente appaiono evidenti per i mutui maggiormente richiesti, ovvero quelli a venti oppure a trenta anni, permettono di capire in modo chiaro l’ampliamento della forbice tra mutui a tasso fisso e variabile.

Mutui, si alzano i tassi di interesse e aumenta la forbice tra tassi fissi e variabili

Vi sono tanti spunti ed argomenti che possono suscitare interesse, quando si parla di mutuo; si pensi ad esempio a cosa fare, circa il mutuo, con la dichiarazione dei redditi e come detrarre dal proprio 730 le spese. E proprio a proposito della dichiarazione dei redditi 2022, occhio a date, scadenze, calendario e adempimenti da rispettare.

Restando in generale in tema mutuo, non tutti sanno come determinare il valore dell’immobile e altri aspetti da conoscere al riguardo.

In merito al tema in oggetto, come approfondito da Il Giornale, si legge che volendo ipotizzare un mutuo da centottanta mila euro a tasso fisso a venti anni, le migliori condizioni economiche che si possono trovare sul mercato propongono una rata da 916€ (la quale sale sino a 934€ qualora si faccia riferimento al costo medio dei tassi). Per le medesime condizioni, le rate a tasso variabile calano rispettivamente sino a 806 e 812€.

Circa la simulazione di una forma di finanziamento trentennale, le rate fisse arrivano a quota 672€ (in merito alla proposta maggiormente vantaggiosa), oppure a 702€ (costo medio), mentre le rate variabili possono calare, rispettivamente, sino a 563€ e 567€.

La differenza dunque inizia ad apparire corposa, anche se, si legge, non così tanto da dover spingere nella direzione del tasso variabile, fermo restando che Euribor dovrebbe iniziare una risalita entro la fine dell’anno corrente.

Tale crescita dei tassi di interesse avrebbe già portato ad un notevole calo del numero di compravendite di immobile, anche se, viene spiegato, ciò non risulta da nessun dato ufficiale ma soltanto dalle versioni di alcune agenzie e centri studi. 

In merito ai mutui ordinari, Il Giornale spiega che la soglia di guardia generalmente è fissata al tre per cento; qualora fosse superato questo valore, nell’ipotesi in cui allo stesso tempo non vi fosse una diminuzioni del costo degli immobili, in genere andrebbe ad alzarsi il rischio di rallentamenti nel mercato.

Infine, al di là di ciò, ai valori attuali, viene spiegato che i mutui vantaggiosi a tasso fisso destinati agli under trentasei sarebbero già tecnicamente non applicabili, poiché i tassi, pur se agevolati, sono già più alti del massimo stabilito dalla norma in essere (sino al 30 giugno non vi sarà modo di erogare mutui a tasso agevolato per un peso maggiore dell’1,92%).

Un altro elemento da considerare, circa il mercato immobiliare, riguarda l’arrivo della crisi della “surroga”, poiché il tasso di un nuovo mutuo risulterebbe essere maggiormente gravoso in confronto a quello che il mutuatario ha già accesso.

Questi, alcuni dettagli al riguardo. Ad ogni modo è bene approfondire la tematica, ai fini del chiarimento di eventuali dubbi e per conoscere nel dettaglio aspetti ed elementi al riguardo, anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore, soggetti competenti in materia.

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