Pensione complementare: si allarga la platea di professionisti del terziario

Il Fondo Fon.Te dedicato alla pensione complementare dei lavoratori dipendenti nel terziario, ha ampliato la platea a liberi professionisti e autonomi che possono ora aderire.

A partire dal 1° Aprile il fondo comune permette quindi ad altre categorie di professionisti di investire al fine di realizzare una pensione integrativa.

Pensione integrativa

Un fondo comune di questo tipo è formato dall’adesione tramite quote di una pluralità di investitori. La società si propone l’obiettivo di reinvestire e accrescere il capitale, secondo la propensione al rischio e gli strumenti finanziari o i beni, che il fondo ritiene opportuni in base ai suoi obiettivi.

In questo periodo di grande incertezza, chi deve andare in pensione si chiede se è possibile utilizzare i risparmi per sostenere tenore di vita desiderato anche in futuro. Una possibilità alternativa a quella di conservare il proprio capitale è un investimento diretto a trasformare i propri risparmi in un reddito futuro. Dato che la vita media si è allungata notevolmente, un pensionato può ancora voler investire piccole somme che gli possono garantire un vitalizio. Il gestore di un fondo comune dedica la sua attenzione professionale a ottimizzare i rendimenti con strumenti specifici, che gli consentono di massimizzare l’efficacia dell’investimento. Selezionando gli strumenti finanziari da inserire in portafoglio, acquisterà o venderà gli strumenti finanziari selezionati in base contesto economico cercando di valorizzare al massimo il capitale gestito.

I vantaggi di una pensione complementare

Per proteggere il proprio tenore di vita o quello dei propri figli è possibile accumulare in modo graduale una pensione complementare, con una formula che tiene conto di sgravi fiscali, reversibilità per uno o più soggetti designati e ritiro anticipato del capitale.

È il caso di Fon.Te. dedicato a imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi anche senza partita iva e titolari di imprese individuali e familiari. Questi devono avere un rapporto di lavoro con un contratto: Terziario, Distribuzione, Pubblici Esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, turismo.

Questa pensione integrativa permette di incrementare il livello delle prestazioni previdenziali a partire da un versamento minimo annuale di 1.200 euro. Questa soluzione può essere finanziata anche a rate e da diritto a: anticipazioni e riscatti, rivalutazione dei contributi versati in base alla linea di investimento prescelta. Oltre a questo i vantaggi fiscali comprendono la deducibilità dei contributi versati dal reddito fino ad un importo massimo di 5.164,57 euro annui.

In alternativa al versamento diretto è possibile usare la formula che consente di destinare il 3% del reddito d’impresa o di lavoro autonomo dichiarato ai fini IRPEF, relativo al periodo d’imposta dell’anno precedente.

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