Pensione, andarci prima pagando i contributi? Occhio ai casi, cosa è meglio sapere

È possibile andare in pensione prima pagando i contributi? I dettagli e cosa sapere, i casi e come si potrebbe fare. Di seguito i particolari al riguardo

Tra i temi che destano più attenzione di certo c’è la pensione, e una domanda ricorrente potrebbe riguardare l’andarci prima, quando e se fosse possibile e in quali casi: è possibile farlo pagando i contributi? Gli elementi e i dettagli da approfondire al riguardo.

Pensione, andarci prima pagando i contributi? Occhio ai casi, cosa sapere
fonte foto: adobe stock

Andare in pensione prima mediante il pagamento dei contributi, come spiega Business Online nel proprio approfondimento non è possibile, è bene sottolinearlo, visto che non è possibile pagare in anticipo contribuiti per la pensione legati a periodi lavorativi futuri.

Si legge che le strade per cui si potrebbero optare, soltanto ed esclusivamente in relazione al pagamento di contributi per periodi lavorativi passati scoperti e non per quelli lavorativi futuri, sarebbero il versamento volontario dei contribuiti oppure il riscatto di periodo scoperti da contribuzione.

Per quel che concerne l’accesso alla pensione e all’andarci prima, come i più attenti sapranno, varie e diversi sono le possibilità che consentono ciò, forme pensionistiche che in alcuni casi si esauriranno entro la fine dell’anno ma che, sino al trentuno dicembre del corrente anno, possono permette di anticipar l’uscita dal lavoro.

Ai fini dell’accesso alla pensione di vecchiaia occorre raggiungere sessantasette anni di età e almeno venti di contributi maturati; circa la pensione anticipata, il requisito da considerare e che va maturato è di 42 anni e dieci mesi di contributi per uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, al di là del requisito anagrafico.

Ma quali sono gli aspetti che si potrebbero approfondire rispetto all’andare in pensione prima in relazione con i contributi?

Pensione, andarci prima e contributi: alcuni dettagli, contributi volontari, riscatto contributi

Sono tanti e diversi i temi, gli spunti e gli approfondimenti che destano attenzione e suscitano interesse, quando si affrontano  a diverso livello argomenti e questioni inerenti l’economia; è il caso della pensione e come andarci a 57 anni con legge 104, ad esempio; oppure ancora, delle pensioni più ricche col decreto aiuti, di quanto aumentano e chi sorride.

Per quanto riguarda il tema in oggetto, approfondito da Business Online, occorre sottolineare ed è bene ripetere che, in generale, non si può andare prima in pensione pagando i contributi. È qualcosa che non è consentito, Ad esempio, ipotizzando che una persona di 50 anni decidesse di voler accedere alla pensione, quest’ultima non avrebbe la possibilità, per legge, di pagare in via anticipata tutti i contributi che mancherebbero ai fini del perfezionamento del requisito contributivo circa l’accesso alla pensione, a prescindere da qualsiasi forma pensionistica verrebbe prescelta.

SI legge che le norme consentono il pagamento dei contributi volontari, ma non in relazione all’anticipo della pensione futura. Il versamento dei contributi vale, infatti, per la copertura di periodo di lavori, passati oppure presenti, viene spiegato, non coperti da contribuzione, ma non è possibile ricorrere al versamento volontario dei contributi per poter anticipare i futuri versamenti.

Quindi, l’accesso anticipato alla pensione mediante pagamento dei contributi non è possibile. Tuttavia, qualora possibile e nel rispetto di quanto previsto, si potrebbe prendere in considerazione la possibilità del pagamento dei contributi mancanti inerenti a periodi di lavoro passati scoperti.

Le strade al riguardo, a proposito del pagamento di contributi per periodi lavorativi passati scoperti e non circa periodi futuro di lavoro, spiega Business Online, sono due.

Nel primo caso, mediante il versamento di contributi volontari, e in questo caso, occorrerebbe il soddisfacimento di precisi e determinati requisiti, ovvero la maturazione di ameno 5 anni di contributi, tre dei quali nell’ultimo quinquennio. Nel secondo caso, mediante il riscatto dei contributi, per periodi non coperti da contribuzione, raggiugnendo così prima la pensione, ma tenendo a mente che è possibile il riscatto soltanto di determinati periodi.

Nel dettaglio, viene spiegato, i periodi che è possibile riscattare sono: corso legale di laurea; astensione facoltativa per maternità al di fuori del rapporto di lavoro; lavoro prestato all’estero in Paesi non convenzionati; anni di praticantato svolti dai Promotori finanziari; periodi lavorativi svolti con contratto part-time.

E ancora, si legge: attività prestata con contratto di collaborazione coordinata e continuativa per periodi precedenti al 1°aprile 1996; periodo di lavoro socialmente utili circa la copertura delle settimane utili ai fini del calcolo della misura delle pensioni; periodi non lavorativi e privi di contribuzione previsti da specifiche disposizioni di legge e comunque successivi a trentuno dicembre 1996; ulteriori periodo di riscatto previsti da specifiche disposizioni di legge.

Questi, alcuni dettagli al riguardo. Ad ogni modo è bene ed è opportuno approfondire le tematiche, gli elementi e gli aspetti al riguardo, informarsi anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore, soggetti competenti in materia, al fine di chiarire ogni eventuale dubbio e conoscere i particolari nel dettaglio.

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