Piazza Affari, venerdì 22 ottobre: chiusura sui livelli della vigilia, Evergrande scongiura il default

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.

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Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

La Borsa di Milano chiude l’ultima seduta della settimana in territorio positivo, seppur poco al di sopra della parità, con il Ftse Mib che resta soltanto 100 punti al di sotto dei massimi dell’anno (e degli ultimi 13 anni), posizionati in area 26690 punti. Il Ftse Mib registra una performance, su base settimanale, di +0,31%, inferiore rispetto alle precedenti due settimane, però il fatto che il mercato, nelle ultime settimane, si sia indirizzato al rialzo e adesso si mantenga in prossimità dei massimi è senza dubbio un segnale di forza, dopo un mese di incertezza e movimenti laterali tra i primi di settembre e i primi di ottobre. E’ probabile, considerando che il terzo trimestre dell’anno è di solito molto positivo per i mercati, assistere al raggiungimento di nuovo massimo già nella prossima settimana, con un ulteriore allungo fino a fine anno.

Caso Evergrande: rimborsati gli investitori esteri, evitata la bancarotta

Notizie rassicuranti per i mercati azionari giungono, inoltre, dalla Cina, dove Evergrande, il colosso del settore immobiliare in crisi di liquidità, ha pagato una somma pari a 83,5 milioni di dollari sulle obbligazioni, destinate agli investitori esteri e denominate in dollari statunitensi, già scadute lo scorso 23 settembre. Questo ha consentito al gruppo di evitare la bancarotta appena in tempo, dato che si concedono 30 giorni di tolleranza, a partire dalla scadenza, prima di dichiarare il default formale. Dopo la diffusione di questa notizia, il titolo Evergrande, quotato nella Borsa di Hong Kong, ha registrato un picco di  rialzo dell’8%, chiudendo la seduta a +4,26%.

Nella pratica, gli interessi sui bond offoshore scaduti a settembre, saranno pagati tramite un conto fiduciario aperto ieri da Evergrande presso Citibank, versando gli 83,5 milioni di dollari necessari per adempiere ai propri impegni.

Dopo aver ottenuto l’estensione dei tempi di rimborso, di ulteriori 3 mesi, sui bond in scadenza ad inizio ottobre (come già raccontato nell’articolo relativo alla chiusura della scorsa seduta), l’attenzione si concentra adesso su altri 573 milioni di dollari, relativi ad interessi su prestiti obbligazionari in scadenza entro fine anno.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Parigi

Queste le performance registrate, su base giornaliera, dai principali indici europei:

  • CAC 40 (Parigi): +0,71%
  • DAX (Francoforte): +0,46%
  • FTSE 100 (Londra): +0,20%
  • FTSE MIB (Milano): +0,18% a quota 26.571,73 punti indice
  • SMI (Zurigo): +0,14%
  • IBEX 35 (Madrid): -0,42%

L’Euro Stoxx 50, indice in grado di sintetizzare l’andamento delle borse europee, chiude la seduta in rialzo dello 0,80% a quota 4.188,81 punti indice.

Titoli migliori del Ftse Mib

  • A2a: +2,44%
  • Cnh Industrial: +2,05%
  • Banco Bpm: +1,48%
  • Moncler: +1,30%
  • STMicroelectronics: +1,24%
  • Nexi: +1,17%
  • Interpump Group: +1,08%
  • Amplifon: +0,85%
  • Recordati: +0,85%
  • Banca Generali: +0,76%

Titoli peggiori del Ftse Mib

  • Inwit: -0,93%
  • Ferrari: -0,70%
  • Enel: -0,64%
  • Tenaris: -0,56%
  • Eni: -0,46%
  • Telecom Italia: -0,42%
  • Unicredit: -0,41%
  • Buzzi Unicem: -0,40%
  • Diasorin: -0,34%
  • Unipol: -0,28%

L’andamento dei principali indici di Wall Street

L’azionario statunitense, dopo un inteso rialzo tra la scorsa settimana e le prime sedute di quella in corso, ha rallentato tra ieri e oggi, riuscendo comunque a raggiungere nuovi massimi storici, per quanto riguarda S&P 500 e Dow Jones. Più indietro, invece, in questa corsa verso il nuovo record, il settore tecnologico (Nasdaq), che è stato protagonista di un forte rally già da metà 2020 e che, di conseguenza, paga dazio in queste fasi di uscita dalla pandemia, in quanto gli investitori preferiscono puntare sui settori dove le quotazioni vengono considerate più appetibili, ovvero quelli maggiormente penalizzati nella fase critica della pandemia, come il settore “viaggi e tempo libero” e il settore alberghiero.

Di seguito le performance evidenziate dai 3 principali indici azionari statunitensi, alle 18:50 ora italiana:

  • Dow Jones: +0,22%
  • S&P 500: -0,09%
  • Nasdaq 100: -0,90%

Bitcoin scende dopo il nuovo massimo storico, risale il petrolio

Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale a 106 punti base, in rialzo di due punti base rispetto alla chiusura dell’ultima seduta: il rendimento del Btp sale a+0,96%, mentre il rendimento del Bund rimane stabile a -0,10%. Scende il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,65%, in ribasso di 2 punti base rispetto all’ultimo valore di chiusura.

In calo il prezzo del Bitcoin, che dà seguito alla correzione cominciata ieri, dopo circa 20 giorni di intenso rialzo, che hanno consentito alle quotazioni di raggiungere un nuovo massimo storico poco al di sopra dei 67.000 dollari. Questo ritracciamento è legato a prese di profitto degli investitori esposti al rialzo, che incassano i profitti maturati, chiudendo le posizioni di acquisto, perciò si tratta di un movimento che rientra nella normale dinamica di comportamento dei mercati finanziari. Il Bitcoin quota adesso 60.800 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -2,30%.

Nel mercato valutario, poco mosso il cambio Euro/Dollaro Usa, che quota 1,1626 dollari, corrispondenti ad una performance di +0,04% rispetto alla chiusura della scorsa seduta.

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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in rialzo il prezzo dell’oro, che quota 1.795 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,67% rispetto all’ultimo valore di chiusura. Torna a salire il prezzo del petrolio, dopo il calo di ieri: il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 84,17 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di +1,13% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 85,46 dollari al barile, con una variazione di +1,00% rispetto al prezzo di chiusura della scorsa seduta.

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