PostePay, problema per i titolari della ricaricabile: “anomalia sul conto”

La PostePay offre molti servizi, che si sono ampliati anche nel tempo. I titolari della ricaricabile apprezzano le funzionalità e la sicurezza della carta soprattutto negli acquisti online.

Tuttavia, esattamente come altri prodotti del genere, a volte possono capitare dei disguidi tecnici. Ecco cosa significa se arriva un messaggio con la dicitura “anomalia sul conto” o similari. Bisogna prestare molta attenzione a questo tipo di avviso. Vediamo il perché.

titolari della ricaricabile problemi
Adobe Stock

Abbiamo visto in un precedente articolo che la PostePay, di notte, smette di funzionare. Potrebbe sembrare una cosa strana, invece c’è una spiegazione. In fondo, qualsiasi prodotto digitale può andare incontro ad aggiornamenti. Pensiamo al cellulare. Quante volte abbiamo dovuto interrompere chat e chiamate per riavviarlo dopo un aggiornamento? Quindi, almeno nel caso del mancato funzionamento di notte possiamo stare tranquilli. Quando invece arrivano “avvertimenti” su problemi relativi al conto e al saldo, dobbiamo preoccuparci.

Titolari della ricaricabile PostePay, attenzione ai messaggi inerenti il conto

Sono davvero tanti gli utenti che ultimamente stanno ricevendo una email oppure un SMS da “Poste”: il testo è il seguente, o una formula similare: “Gentile Cliente,risulta un anomalia sul suo conto la invitiamo a verificare al seguente link”. Purtroppo forse qualcuno ha già capito che si tratta di un tentativo di phishing. Chi non è abbastanza accorto, purtroppo, clicca sul link suggerito.

Il link rimanda ad un sito che sembra in tutto e per tutto uguale a quello di Poste. In realtà, è una copia quasi identica, ma è un sito fasullo. Chi va ancora avanti ed esegue quello che gli viene chiesto rischia grosso. Infatti è molto probabile che debba dare codici Iban, password o altri dati sensibili. A quel punto è tardi. I truffatori sono velocissimi e svuotano conti correnti, il credito stesso della PostePay, libretti postali, e tutto ciò a cui sono potuti arrivare. Più dati vengono immessi più ingente è il danno subito.

Torniamo un attimo più su e analizziamo meglio il testo del messaggio delle (finte) Poste. Innanzitutto, vi sono due errori: il primo, è il mancato spazio dopo la virgola che segue la parola “Cliente”. L’altro errore riguarda il mancato utilizzo dell’apostrofo nelle parole “un anomalia”. Ebbene, questo non significa che siamo dei “pedanti super precisi” ma che purtroppo siamo di fronte ad una truffa.

Né Poste né altri Enti, Banche, Assicurazioni eccetera sbagliano la grammatica e la sintassi di una comunicazione formale. Quando succede è perché probabilmente i truffatori usano traduttori che non rendono la translation efficace al 100%. Attenzione massima, dunque ai titolari della ricaricabile PostePay – ma anche di qualsiasi strumento che riguarda il denaro – perché truffe di questo genere sono davvero molto più frequenti di quanto si possa pensare. Anzi, ultimamente stanno aumentando a dismisura.

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