Reddito di cittadinanza e revoca: quanto tempo serve per la nuova richiesta

Quando si può presentare una nuova richiesta di Reddito di Cittadinanza nel caso di revoca: di cosa si tratta e i casi, un aspetto incide

Vi è sempre attenzione alta ed un forte interesse sulle questione inerenti il Reddito di Cittadinanza, la misura importante al cui riguardo le domande non mancano: qualora vi fosse una revoca, quanto tempo dovrebbe trascorrere prima di una nuova richiesta? I dettagli a seguire.

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Si tratta di una misura importante che coinvolge e riguarda moltissimi cittadini, quella inerente il Reddito di Cittadinanza, e dunque non stupisce che vi possa essere curiosità o l’interesse verso meccanismi ed aspetti da approfondire. Come nel caso, ad esempio, della revoca.

Legate alla questione revoca possono esserci una serie di cause, e ad esempio – come si legge su Pmi.it – potrebbe capitare di compilare la DSU non indicando figli e nipoti minorenni che risiedono insieme a chi compie la richiesta. Quanto tempo occorrerebbe attendere prima di poter farne una nuova? 

Reddito di Cittadinanza e revoca: nuova richiesta decorsi diciotto mesi: quando i tempi si accorciano a sei mesi

Tanti dunque gli aspetti oggetto di interesse quando si parla di Reddito di Cittadinanza, si pensi ad esempio a RdC e sospensione – restituzione: quando scattano e quali dettagli in merito.

Tornando invece alla questione in oggetto, come sottolinea PMI.it, è INPS a chiarire – mediante il messaggio 3627/2020, che si può dar seguito alla presentazione di una nuova domanda da parte del soggetto che intende far richiesta, oppure da un altro componente del nucleo familiare, decorsi diciotto mesi dalla data legata al provvedimento. Circa la revoca oppure la decadenza.

Tuttavia, occorre prestare attenzione ad un altro aspetto. Infatti, qualora nel nucleo familiare vi siano componenti minorenni oppure con disabilità – come definitiva rispetto a ISEE – quel termine viene per così dire accorciato, rispetto ai tempi. Ed è in tal caso di sei mesi.

Ai fini del computo dei sei mesi che occorre attendere, ad essere calcolati sono anche quelli nel corso dei quali, eventualmente, non vi sia stato l’accredito delle ricariche. In seguito alle sanzioni che abbiano causato la decurtazione. Di una oppure di un numero maggiore di mensilità della misura. Altro aspetto da sottolineare, il nuovo sussidio durerà per diciotto mesi, come si trattasse di una prima domanda. Ad essere applicato, l’art.3 comma 14, decreto legge 4/2019. Il quale va ad escludere il meccanismo circa il computo delle mensilità pregresse. Qualora siano applicate sanzioni.

Questi, alcuni dettagli in generale. Ad ogni modo è bene ed opportuno informarsi ed approfondire temi ed elementi, per chiarire eventuali dubbi e saperne di più nel dettaglio, anche mediante confronti con esperti del campo e professionisti del settore.

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