Superbonus 110% la novità tanto attese con la cessione allargata tramite le banche, ecco di cosa si tratta e come ottenerla

Parliamo di Superbonus, il governo mette in campo alcune novità. Innanzitutto viene messa sul piatto una cessione diritti allargata.

Le banche avranno l’opportunità di cedere a ciascuno dei clienti “non consumatori”. Coloro che appartengono a cordate bancarie, che siano banche o aziende, avranno l’opportunità di cedere in qualsiasi circostanza credito a enti che abbiano siglato un contratto di c.c.

Superbonus comunicazione
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Il tutto con le medesime, anche se non considerati alla stregua di consumatori o di utenti. A prevederlo è la modifica sulla cessione dei crediti da Superbonus posto dal Governo. Una questione dibattuta all’interno delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Quindi aspettiamoci subemendamenti.

L’emendamento, come denota il report illustrativo, “scavalca” il dl del 17 maggio 2022. In base a questo gli enti bancari avrebbero potuto cedere esclusivamente ai cosiddetti “clienti professionali”.

Le parole del ministro Orlando sul superbonus

Andrea Orlando, ministro del Lavoro, predica la calma, e invoca una soluzione. Ovviamente il riferimento è ai pericoli per aziende e per l’occupazione, rischi connessi all’impatto che avrebbe un repentino stop al superbonus.

Le sue opinioni le esprime su Rai RadioUno nel corso del programma Un giorno da pecora. Il ministro auspica un’uscita graduale e leggere da un mezzo che ha presentato non poche problematiche.

Anche perché una perentoria interruzione potrebbe generare una sequela di incompiute che non farebbero gli interessi di nessuno. L’intervista si chiude con un parere sulle posizioni più rigide del premier Mario Draghi e del ministro dell’Economia Daniele Franco. Il ministro Orlando ne è sicuro, una soluzione si troverà.

L’indagine sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi

È partito nel frattempo un sondaggio sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi. A farsene carico la Commissione banche.

Una decisione presa all’indomani di svariate comunicazioni ricevute. Ed è così che l’Ufficio di Presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario ha preso l’iniziativa. Ecco l’invio alle maggiori banche del Paese di un questionario per appurare l’efficienza della macchina bancaria italiana.

L’inchiesta conoscitiva messa in campo fa riferimento ai crediti connessi al Superbonus 110% e ad altri bonus oggetto della legislazione recente.

Nel mentre, la Confartigianato avverte che si dovrà fare i conti con 5,2 miliardi bloccati nei cassetti fiscali (71,2% per il superbonus, 28,8 per gli altri bonus edilizi). L’impossibilità della loro riscossione potrebbe decretare il licenziamento di 47 mila dipendenti nelle micro e piccole imprese.

Sono 11 le banche coinvolte nella compilazioni del questionario, insieme alla Cassa depositi e prestiti e alle Poste.

Le parole di Carlo Ruocco e l’inasprimento dei tassi di sconto

Carla Ruocco, Presidente della Commissione, spiega i dettagli. Scadenza l’11 luglio. Ai suddetti enti viene richiesta la fornitura di dati e ragguagli su base trimestrale dei crediti ottenuti.  Saranno riportati la quantità di richieste ricevute, invalidate e distribuite e inoltre i tassi di sconto applicati e le tempistiche registrate.

Tra i primi riscontri ecco un importante inasprimento dei tassi di sconto applicati alla cessione dei crediti e una decisa resistenza da parte degli enti bancari all’accoglienza delle documentazioni avanzate.

Un sondaggio essenziale per fare il punto sulle dinamiche odierne. In questo modo sarà possibile avviare audizioni o progetti legislativi in sede parlamentare.

Superbonus: il monito del presidente di Confartigianato

Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, lancia un monito. Siamo di fronte a una circostanza paradossale e dalle tinte masochiste. In primis si sono calcolati i potenziali rischi in ottica occupazionale. Si osserva così come il blocco della cessione dei crediti, andrebbe a ridursi del 40% l’incremento dell’occupazione realizzato nel settore edilizio nel corso dell’ultimo anno.

Il blocco dei crediti, le instancabili variazioni alle regolamentazioni in materia di bonus edilizia e la determinazione del Governo di non prorogare il superbonus. Questi sono fattori che percuotono proprio quel solo settore che, anche per merito di queste norme di sostegno, ha riattivato il mercato del lavoro nel corso dell’ultimo biennio.

Del resto, tra i primi tre mesi del 2020 e quelli del 2022, il settore edilizio ha registrato l’incremento di 176mila addetti, a dispetto della caduta generalizzata di dipendenti in altri contesti. Si vedano servizi (-106mila), manifattura (-41mila), agricoltura (-50mila).

In una prospettiva territoriale il più cospicuo aumento occupazionale edilizio si registra nel Mezzogiorno, con 101mila dipendenti in più nell’ultimo biennio, rispetto all’aumento registrato nel Nord Ovest di 71mila occupati.

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