Superbonus, incredibile novità: a chi andranno i lavori dal 2023

Se l’importo dei lavori è superiore ai 516 mila euro dal 1° luglio 2023 occorre affidarsi ad imprese in possesso della certificazione SOA.

La realizzazione di lavori che rientrano tra quelli fruibili di bonus edilizi a partire dal 1° luglio 2023 dovranno necessariamente essere affidati ad imprese in possesso di apposite certificazioni. Gli interventi interessati all’emendamento al Dl. nr.21 del 21/03/2022 sono però soltanto quelli con un costo superiore ai 516.000 euro.

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foto adobe

Per eseguire questi lavori le aziende dovranno possedere la certificazione SOA, Società di Organismo di Attestazione.

Si tratta di un requisito obbligatorio per partecipare a gare di appalto per poter eseguire lavori pubblici che, in sede di gara, serve a garantire la capacità della ditta edile che sia in via diretta o in subappalto, a far fronte ad interventi con importi a base d’asta superiori ai 150 mila euro. Le imprese di costruzioni che possiedono tale certificazione sono quindi in linea con la normativa che regola i contratti di lavori pubblici.

Superbonus dal 2023 e certificazioni SOA

Anche nell’ottica di lavori inerenti al Superbonus edilizio, quello che consente l’accesso alla detrazione maggiorata del 110% come stabilito dal Dl 34/2020 all’art 119 ed anche allo sconto in fattura e alla cessione del credito, come riportato al comma 2 dell’art 121 Dl 34/2020, dal prossimo anno sarà obbligatoria la certificazione SOA per cifre maggiori ai 516 mila euro.

La certificazione sarà senza dubbio in possesso delle imprese a partire dal 1° luglio 2023 così come previsto dalla legge ma già dal 1° gennaio del prossimo anno le ditte edili potranno esibire ai richiedenti tale requisito, dimostrando di aver inoltrato la richiesta per ottenerla agli enti certificatori, in modo da garantire a chi interessato di poter eseguire i lavori oggetto dei bonus fiscali.

Nel periodo di transizione che va dal 1° gennaio al 30 giugno 2023 le aziende, per dimostrare di essere idonee ad eseguire interventi dall’importo superiore ai 516 mila euro che rientrano sia tra quelli che godono della detrazione fiscale del 110%, ovvero le opere di efficientamento energetico, sia tra quelli idonei allo sconto in fattura e alla cessione del credito, dovranno avere la certificazione del sistema unico di qualificazione degli esecutori dei contratti pubblici.

E’ quella contenuta nel Decreto legislativo 50/2015 all’art 84: in alternativa le aziende operanti nel settore edilizio dovranno comprovare al committente o ad eventuale impresa sub-appaltante di aver sottoscritto un contratto che mira ad ottenere l’attestazione di qualificazione.

Quando si sottoscrive il contratto di appalto dovranno dunque essere presenti queste due condizioni. A partire invece dal 1° luglio del 2023 chiunque intenda eseguire interventi edilizi superiori ai 516 mila euro ai fini di ottenere i bonus fiscali, dovrà rivolgersi soltanto ad aziende in possesso della certificazione SOA. Per i lavori già in corso d’opera, i contratti di appalto e quelli in subappalto che hanno data di inizio lavori antecedenti a tale data invece non si applica tale normativa.

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