Benefici fiscali sulle donazioni di immobili: quello che bisogna sapere

L’acquisto di una casa per donazione e per successione consente di ottenere delle agevolazioni fiscali prima casa, che però in taluni casi possono decadere. Vediamo quali sono.

Se si acquista un immobile per donazione o anche per successione si possono ricevere dei benefici fiscali prima casa, così come avviene in caso di compravendita degli stessi.

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foto adobe

Per poter accedere a tali agevolazioni esistono però una serie di requisiti da possedere, pena la perdita dei diritti suddetti, che possono decadere. In questo articolo ci soffermiamo proprio su come fare per ricevere i benefits, come mantenerli e capire quando eventualmente vengono perduti.

Benefici fiscali sulle donazioni di immobili: quello che bisogna sapere

Le agevolazioni fiscali sulle donazioni e per successione di immobili consistono in un pagamento vantaggioso dell’imposta ipotecaria e di quella catastale. Esso infatti non viene calcolato con l’aliquota ordinaria del 2% e dell’1% ma nella misura fissa di 200 euro cadauna. Per poter ricevere tali benefici occorre innanzitutto che l’abitazione non appartenga alle categorie catastali con sigla A/1, A/8, A/9, quelle classificate come immobili di lusso.

Il donatario, cioè il soggetto che riceve la casa in donazione, deve essere residente nel comune in cui si trova l’immobile oppure in alternativa entro 18 mesi trasferire in quel luogo la sua residenza. L’importante è che sia residente all’interno dello stesso comune, non necessariamente in quel preciso immobile. Inoltre è fondamentale che il titolare della donazione non abbia già utilizzato in precedenza le agevolazioni fiscali prima casa nell’ambito di un acquisto per compravendita, donazione o successione, in nessuna parte del territorio nazionale.

Se gli eredi di una donazione sono più di uno per poter beneficiare delle agevolazioni prima casa, estensibili a tutti i soggetti coinvolti, è sufficiente che uno di essi possieda e rispetti i requisiti sopra citati. Le agevolazioni rilasciate possono però decadere in presenza di alcuni fattori: se la residenza nello stesso comune non viene richiesta entro 18 mesi, se entro un anno non si vende la casa già in possesso del donatario e nel caso l’immobile acquistato con i benefici fiscali venga rivenduto prima di un periodo di tempo di 5 anni.

Decadenza delle agevolazioni

Esiste tuttavia un caso nel quale non si incorre nella decadenza delle agevolazioni. Accade quando prima si riceve per successione o donazione una casa e dopo se ne acquista un’altra a titolo oneroso utilizzando le agevolazioni fiscali. In tal caso esse non terminano e non si è obbligati a rivendere la casa ricevuta per donazione o successione.

Abbiamo visto che uno dei requisiti richiesti è la vendita entro 12 mesi della casa già in possesso del soggetto che acquista un immobile per donazione. Ciò non significa espressamente l’obbligo di sottoporre la casa precedente ad una compravendita vera e propria: è sufficiente infatti che l’immobile venga ceduto a qualunque titolo ad altri, per cui è possibile rivendere per donazione senza perdere le agevolazioni fiscali.

Come è facile immaginare in alcuni casi concreti si va incontro alla decadenza delle agevolazioni fiscali prima casa. Quando ciò accade il soggetto deve pagare l’imposta ipotecaria con l’aliquota del 2% e quella catastale all’1% sul valore della casa donata invece che spendere soltanto 200 euro per ognuna delle due imposte. In più ci sono da sostenere le spese legali ed una multa amministrativa pari al 30%.

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