Il più grande exchange di criptovalute al mondo ha aperto la sua sede a Lecce

Binance fa sul serio anche in Italia. La più grande piattaforma per lo scambio di criptovalute al mondo ha concluso l’iscrizione all’Organismo degli Agenti e Mediatori.

Ad agosto dello scorso anno l’Italia aveva provato a imbrigliare Binance intervenendo per mezzo della Consob.

Binance exchange di croptovalute al mondo ha aperto la sua sede a Lecce

Binance ha così deciso di registrarsi nell’Oam, sottoponendosi ai conseguenti obblighi di comunicazione. Stabilendo la sua sede a Lecce non è stata fino a ora limitata da quelle che erano state le avvertenze della Consob che aveva messo in guardia i risparmiatori su esplicite autorizzazioni ai servizi sulle criptovalute offerti dall’exchange. Binance, fondato nel 2017 e guidato da Changpeng Zhao, sembra avere per ora tutte le carte in regola e una grande fiducia per continuare a trarre profitto dal mercato delle criptovalute.

Secondo quanto comunicato dall’Oam stesso, sono già 14 gli operatori in valute virtuali che, ad oggi, risultano iscritti al registro. Tra queste anche Cryptosmart, Bitpanda; altri 28 operatori risultano inoltre avere effettuato la preregistrazione per ottemperare alla domanda di iscrizione. Dai portavoce di Binance emergono le simpatie per questo tipo di regolamentazione, considerata essenziale per l’adozione mainstream delle criptovalute. “Ringraziamo il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Oam per i loro sforzi nel definire e controllare i requisiti necessari per operare in Italia.”

Binance stabilisce ufficialmente una base operativa in Italia per sfruttare l’indotto delle criptovalute nel Paese

Una delle piattaforme più affidabili al mondo dovrà da oggi comunicare all’Oam la tipologia di attività svolta relativa all’utilizzo di valuta virtuale e o di portafogli digitali. Gli operatori saranno tenuti a raccogliere, aggiornare e trasmettere le informazioni sulle operazioni realizzate dai clienti, che saranno messe a disposizione del Ministero dell’Economia e delle Finanze nonché alle autorità tributarie.

Entro il 15 luglio tutti gli operatori e gli exchange di criptovalute interessate a operare in Italia dovranno presentare domanda di iscrizione all’Oam. In caso di inottemperanza l’attività sarà considerata abusiva.

Con il mancato rispetto del termine o di diniego all’iscrizione all’OAM, l’esercizio dell’attività sarà considerato abusivo. I relativi siti potrebbero quindi essere oscurati o comunque resi inaccessibili dall’Italia. Nel nostro Paese sono circa 1,3 milioni le persone che hanno investito o fanno trading con le criptovalute. Secondo un report di Chainalysis, la principale società di ricerche del settore, il mercato delle criptovalute in Italia vale 50 miliardi di euro all’anno.

Proprio Binance che ha attualmente un volume di scambi maggiore degli otto exchange più capitalizzati, si dice disposta a collaborare con i legislatori internazionali. Per voce dei suoi responsabili fa sapere di prendere sul serio i propri obblighi legali; la società continuerà a investire al fine di agevolare il processo di conformità. In questo modo gli exchange puntano a estendere la loro quota di mercato a livello globale, facilitando l’accesso ai loro servizi alle istituzioni e agli investitori tradizionali.

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