Il bonifico con causale prestito: un rischio concreto per chi lo riceve

Una tipologia di operazione non presa spesso in considerazione, molto rischiosa per certi versi ed abbastanza complessa.

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Bonifico (Adobe)

Spesso la via più rapida ed efficace per mettere in atto una specifica operazione è anche la più semplice. Pensiamo ad esempio  ad un passaggio di denaro tra una persona ed un’altra, tra un conto corrente ed un altro, anche un prestito di denaro, certo. In quel caso la cosa più semplice da fare sarebbe quella di effettuare un bonifico con nella causale l’apposita dicitura “prestito”. In questo caso evidenziando la motivazione del passaggio si toglierebbe ogni dubbio agli organi di controllo ma potrebbero aprirsi scenari inattesi.

Si potrebbe ad esempio incappare in una situazione scomoda, nel senso che certificando, di fatto, un prestito bisognerebbe anche immaginarne la restituzione. La cosa potrebbe avvenire in la con gli anni, ma in ogni caso, almeno in teoria la cosa dovrebbe comunque avvenire. La situazione, quindi, a questo punto potrebbe diventare delicata con la ricevuta dell’operazione utilizzabile come prova dello stesso prestito.

Bonifico con causale prestito:  la Corte di Cassazione ha le idee chiare a riguardo

In merito si è espressa anche la stessa Corte di Cassazione che attraverso una ordinanza specifica ha chiarito quanto la causale “prestito” in un bonifico bancario rappresenti la prova tangibile di un finanziamento intercorso tra un soggetto ed un altro. A questo punto è chiaramente evidente l’obbligatorietà della restituzione della somma stessa di denaro. Ci troviamo di fronte quindi ad un vero e proprio contratto di mutuo. Considerata la certificazione dello spostamento della somma di denaro è chiaro che la cosa di per se appare cosi come stabilito dalla Cassazione un vero e proprio finanziamento.

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La Corte di Cassazione, in merito alla riflessione posta sottolinea quanto, di fatto “il nostro ordinamento annovera tra i suoi principi basilari quello dell’inammissibilità di trasferimenti di ricchezza ingiustificati, cioè privi di una causa legittima che giustifichi il passaggio di denaro o di beni da un patrimonio ad un altro”. Le strade percorribili sono due quindi, dimostrare che non si sia realmente trattato di un finanziamento oppure restituire tale somma di denaro per non rischiare di incappare in spiacevoli conseguenze, tutto abbastanza semplice, insomma.

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