Renzo Rosso: la storia, il talento e le provocazioni dietro al marchio Diesel

Renzo Rosso è uno dei grandi nomi popolari non solo nel settore moda: grazie alla sua originalità e al suo stile comunicativo anche sui social network.

jeans Diesel
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Renzo Rosso si distingue nel panorama dell’imprenditoria italiana per la sua carriera, cominciata per merito della sua creatività e intraprendenza.

Nato da una famiglia di agricoltori, inizia a interessarsi del settore che farà di lui un imprenditore di successo frequentando l’Istituto Tecnico Marconi di Padova. La scuola superiore è infatti specializzata nella formazione di tecnici per l’impresa tessile. L’esperienza di studio lo porta già a 15 anni a produrre il suo primo indumento: un paio di jeans a vita bassa e a zampa di elefante, realizzati con la macchina da cucire Singer di sua madre.

L’esperienza diventa gratificante, produce quindi diversi modelli che cominciano a essere richiesti da amici o da compagni di scuola. Questo episodio costituirà un punto di svolta che segnerà le scelte future del giovane Renzo. Dopo il diploma si iscrive alla facoltà di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, tuttavia abbandona gli studi e nel 1975 e inizia a lavorare come direttore di produzione presso Moltex, un’azienda di abbigliamento locale che produceva pantaloni per vari marchi di abbigliamento italiani.

L’incontro di Renzo Rosso con Adriano Goldschmied

L’iscrizione all’università di Economia viene interrotta, anche perché Moltex era gestita da un gruppo facente capo ad Adriano Goldschmied, all’epoca famoso produttore di una linea di jeans tutti italiani. Renzo Rosso comincia da allora a lavorare per colui che sarebbe diventato mentore e futuro partner commerciale.

L’esperienza nel ruolo di tecnico di produzione nel laboratorio di abbigliamento dell’azienda è decisiva. Renzo Rosso è deciso a continuare la carriera in quel settore. La decisione è alimentata dall’ambiente stimolante e dagli insegnamenti, non solo tecnici, che riceve da Adriano Goldschmied.

Dopo solo due anni di lavoro, fonda il marchio Diesel. L’idea era semplice, il nome spiccava in modo particolare in quanto diverso dalle associazioni al mondo della moda. Il brand inoltre era una parola già presente nelle lingue della maggior parte del mondo e dava l’idea, vista anche la crisi petrolifera, di qualcosa di alterativo in grado di dare una resa maggiore. Nel 2004, la CNN ha definito Diesel per essere “il primo marchio a credere veramente nel villaggio globale abbracciandolo in tutte le sue sfumature”.

L’industria italiana è riconosciuta in tutto il mondo per le sue caratteristiche di eccellenza in termini di design, cura e qualità dei materiali. L’immagine delle nostre produzioni si lega al suo valore sociale. Il concetto di concorrenza e di valore è quindi traslato dalle dinamiche del capitalismo e dagli oggetti ai soggetti che ne fanno uso. Renzo Rosso utilizza all’epoca quella che è oggi una consapevolezza ampiamente diffusa.

In accordo con Adriano Goldschmied fonda la Diesel nel 1978. Diventato socio riesce a rilevare la società nel 1985. All’epoca Diesel aveva meno di 20 dipendenti e produceva oltre ai jeans altri capi di abbigliamento casual. Rosso si impegna con umiltà ed caparbietà a far crescere l’azienda, visitando personalmente i negozi di abbigliamento a cui chiede di esporre uno dei suoi modelli. Tuttavia il mercato italiano risponde con non troppo entusiasmo. Renzo Rosso ha una visione del settore moda come uno dei mercati per eccellenza privi di confini nazionali e più legato allo stile di vita delle persone.

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La strategia imprenditoriale e di marketing di Diesel

Per questi motivi Rosso intuisce che bisogna comunicare delle sensazioni particolare attraverso l’aspetto dei jeans. Nasce così il jeans stone washed ovvero “lavato con pietre” che viene trattato per invecchiarne l’aspetto. Ma strappi e fori non rientravano nella mentalità dei commercianti italiani, che li rispedivano in azienda considerandoli difettati.

La strategia commerciale trova invece ampio successo negli Stati Uniti. Nel 1992 il mercato USA è uno dei più difficili, con competitori come Levi’s e Wrangler che si spartiscono le vendite. I jeans italiani tuttavia diventano per gli americani un oggetto ambito e spiccano sui modelli di fascia alta anche per il prezzo, almeno il doppio della media.

Nel 1985 le vendite di abbigliamento Diesel avevano ormai raggiunto un fatturato di circa 5 milioni di dollari l’anno. Nel 1995 Diesel vende già online. Il fatturato, in 10 anni di attività, si era più che centuplicato. Nel 1998 il fatturato aveva raggiunto 500 milioni di dollari.

Renzo Rosso si affida a collaboratori e importanti designer, nel 2000 segna l’acquisto di Staff International, produttrice di marchi come Vivienne Westwood. Poi compra aziende di nicchia come Marni e Martin Margiela e, nel 2008 fonda la holding Only The Brave.

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L’attenzione per la società e le provocazioni di Renzo Rosso

Attualmente Renzo Rosso, 65 anni, è sposato con Arianna alessi e ha sette figli. Vive a Bassano del Grappa e ha un patrimonio del valore di circa quattro miliardi di euro. È una presenza assidua sui social network che utilizza per pubblicizzare la sua immagine nonché quella della sua azienda. Tramite i nuovi media riesce a rimanere in contatto con un pubblico di giovani tra i quali ha i maggiori clienti. Si conferma attento alle dinamiche sociali ed è noto per le sue campagne pubblicitarie incentrate su uno stile comunicativo provocatorio, trasgressivo e capace di trasmettere anche solo con un immagine uno stile di vita in cui identificarsi.

Mentre negli anni 90 Rosso apre provocatoriamente un negozio mono marca a New York proprio davanti a un punto vendita della Levi’s. Il manifesto della Diesel esprime la sua originalità e spicca su quelli delle aziende di settore. Se queste si ispiravano al tradizionale mondo degli indiani d’America, Diesel adotta come immagine un “indiano punk metropolitano”, per catapultarsi nel futuro.

Renzo Rosso delegato da confindustria per rilanciare il made in Italy

Renzo Rosso è stato delegato nell’ultimo anno da confindustria per contribuire tramite la sua esperienza e le sue idee a rilanciare l’economia del settore tessile, moda, abbigliamento del nostro paese. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha nominato il fondatore di Diesel e presidente del gruppo Otb, Delegato dell’associazione per «Eccellenza, bellezza e gusto dei marchi italiani».

Secondo la sua visione sarà necessario avere un quadro generale del potenziale produttivo italiano in modo da mettere in primo piano il merito e le eccellenze. In questo modo sarà possibile prendere nota dei consigli, delle opinioni e delle esperienze degli imprenditori così selezionati. Verrà tenuto conto anche del livello di investimenti in innovazione e ricerca, e il progresso dell’azienda nel rispetto e nel conseguimento dei parametri ambientali.

Carlo Bonomi ha dato il via a un’iniziativa per rilanciare il settore abbigliamento italiano che si chiamerà Brave Italy! Renzo Rosso è oggi stilista, imprenditore e anche dirigente sportivo. Dal 1996 al 2018 è infatti stato proprietario mediante la propria holding Otb, del Bassano Virtus, la squadra di calcio della città di Bassano del Grappa. Sotto la sua gestione il club ha conseguito i migliori risultati della propria storia.

Sempre in ambito calcistico, dal 2016 il marchio Diesel è stato sponsor ufficiale del Milan, squadra di cui lo stesso Rosso è tifoso. Dal 2018 lo stesso marchio diventa sponsor del L.R. Vicenza.

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