Cessione del quinto: con Poste italiane l’importo massimo è una sorpresa

Una pratica sempre più diffusa. I tempi che corrono le ristrettezze dettate dalla crisi, l’insicurezza di un particolare momento.

Quinto pensione
Quinto pensione (Adobe)

In un momento storico molto particolare come quello che viviamo oggi, la rincorsa ai soldi è diventato l’esercizio forse più praticato dai cittadini italiani. I soldi non bastano mai, si è sempre detto, ed in un momento come questo, dopo restrizioni, chiusure parziali o definitive e tasso di disoccupazione sempre più preoccupante, nonostante i tanti aiuti elargiti dallo Stato, le cose non sembrano andare meglio. Una delle pratiche ultimamente più in voga è il prestito con trattenuta del quinto dello stipendio o della pensione.

Il prestito in questione è di fatto un prestito garantito dal fatto di possedere una fonte i guadagno, di reddito insomma, rappresentato dal proprio stipendio o dalla propria pensione. In questo caso specifico però, la rata mensile calcolata per la graduale restituzione del prestito richiesto non può superare il quinto dell’importo del proprio stipendio o della propria pensione. L’ente pensionistico o il datore di lavoro del debitore trattiene in pratica la quota per poi girarla a chi ha concesso il prestito, fino al momento dell’avvenuta estinzione.

Cessione quinto pensione: l’offerta Poste italiane

Tra le varie proposte di società finanziarie e quant’altro spicca quella realizzata da Poste italiane. Il nome del prodotto di cui andremo a parlare è “Quinto Banco Posta”. Parliamo di un prestito personale garantito dal proprio stipendio o dalla propria pensione, con una rata chiaramente al massimo corrispondente al quinto dell’importo accreditato mensilmente, parliamo di reddito netto. A richiedere questo particolare tipo di trattamento attraverso l’offerta di Poste italiane possono essere i pensionati Inps, Inpdap, ex Ipost ed ex Enpals.

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La cifra, in qualche modo richiedibile varia a seconda dell’importo della propria pensione o stipendio. Per i pensionati il limite massimo è di 70mila euro, per dipendenti pubblici e statali invece si passa ad un limite massimo di 150mila euro. Nel caso specifico vanno seguite una serie di indicazione che l’azienda fornitrice del prestito chiarirà al momento dell’eventuale stipula dell’accordo. Un prodotto conveniente insomma, e garantito in pratica da se stessi e dal proprio lavoro o trattamento pensionistico. In un momento tanto complicato una soluzione degna di nota.

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