Le principali figure di analisi tecnica e come sfruttarle per fare trading

È fondamentale per un trader comprendere in quale fase si trova un mercato in un determinato momento. Le figure di analisi tecnica costituiscono un valido supporto a tale scopo. Vediamo quali sono le più importanti e i principi da seguire per fare trading in modo profittevole con l’utilizzo dei pattern grafici.

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Triplo massimo e triplo minimo: due figure di inversione del trend (Adobe stock)

Quando si parla di mercati finanziari, l’analisi tecnica è una metodologia che consente al trader di elaborare delle previsioni circa il futuro movimento dei prezzi nel mercato analizzato. In base alla tendenza prevalente nel mercato, nel momento in cui l’analisi viene effettuata, possiamo distinguere tre fasi:

  • trend rialzista: è caratterizzato da massimi e minimi crescenti. Il prezzo, quindi, sale superando i massimi precedenti e i fisiologici ritracciamenti si interrompono, se il trend è forte, prima del minimo precedente. La fase di rialzo è caratterizzata da bassa volatilità. Ciò vuol dire che la salita è lenta, infatti quando si fa riferimento ad un’operazione di acquisto si parla di “long” proprio a causa della “lunga durata”, rispetto a quanto accade in caso di operazione di vendita;
  • trend ribassista: è caratterizzato da massimi e minimi decrescenti. Le quotazioni di uno strumento finanziario scendono superando i minimi precedenti e i rimbalzi terminano prima del massimo precedente, se la tendenza è forte. La fase di ribasso è accompagnata solitamente da elevata volatilità. Questo significa che, quando i prezzi scendono, percorrono un determinato spazio in un periodo di tempo più breve rispetto a quando le quotazioni lo percorrono in salita. Le operazioni di vendita vengono, dunque, denominate “short“, in gergo finanziario, proprio per la loro “breve durata”;
  • assenza di trend (o “movimento laterale” o “trading range”): è una fase in cui il prezzo oscilla in un intervallo ben definito e delimitato da un livello di resistenza e da un livello di supporto. Si tratta, in altri termini, di periodi di transizione in cui il mercato non si muove in una direzione ben precisa, ma evidenzia un andamento laterale. Il trader dovrà, in queste fasi, essere capace di capire quando questa fase terminerà e, soprattutto, in quale direzione i prezzi torneranno a muoversi, ovvero se ci sarà una continuazione del trend dominante o se la fase laterale precede un’inversione della tendenza prevalente. A questo scopo, è necessario conoscere e comprendere il funzionamento delle principali figure di analisi tecnica, che prevedono delle regole ben precise che ci consentono di individuare, con una certa accuratezza, in quale direzione il prezzo si muoverà una volta terminata la fase laterale del mercato.

Analizziamo le figure più diffuse nell’analisi tecnica, distinguendole in tre categorie: figure di inversione, figure di continuazione e figure bilaterali, ovvero conformazioni grafiche che possono anticipare sia un’inversione che una continuazione del trend, in base al lato dal quale avviene il movimento di breakout del prezzo. Ovviamente, le figure vengono descritte in base allo scenario ideale, cioè ipotizzando che i prezzi si muovano da manuale una volta completata la figura, ma sappiamo che nel trading non esiste strategia o pattern grafico infallibile.

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Figure di inversione del trend

È importante precisare che, affinché una figura di inversione sia valida, è necessario che essa sia preceduta da una tendenza dominante ben individuabile (rialzista o ribassista), perché solo in questo caso ha senso parlare di inversione. È quindi, decisivo il punto del grafico in cui si verifica una di queste figure, ovvero devono formarsi necessariamente dopo un trend al rialzo o dopo un trend al ribasso.

Figure di inversione del trend: doppi0 massimo/doppio minimo

Il doppio massimo (double top) è una figura di inversione di un trend rialzista. Si forma, quindi, dopo un movimento al rialzo dei prezzi: ad un certo punto si forma il primo massimo e i prezzi correggono al ribasso, dopodiché riprendono a salire ma senza superare il massimo precedente. Il secondo massimo può essere inferiore o uguale al precedente, ma non deve mai superarlo, altrimenti la figura viene invalidata. Dopo la formazione del secondo massimo, il mercato scende e il completamento della figura, con conseguente segnale ribassista, si ha quando vi è una chiusura di candela inferiore al livello di supporto che aveva determinato il rimbalzo dei prezzi nell’occasione precedente.

Quando si verifica il segnale, si può impostare un’operazione short con take profit pari alla proiezione al ribasso dell’altezza della figura, data dalla differenza tra il massimo più alto e il livello di supporto, la cui rottura genera il segnale. Lo stop loss, invece, andrebbe impostato al di sopra del massimo più elevato. Va detto che, sia per questa figura che per le altre analizzate a seguire, ci sono vari metodi alternativi di impostazione del take profit e dello stop loss: il target potrebbe essere pari soltanto ad una determinata percentuale dell’altezza della figura (ad esempio, 70%) oppure come punto di riferimento per lo stop loss si potrebbe considerare il massimo più basso. Il trading è un’attività altamente personalizzabile, per cui ogni trader può definire regole diverse, ciò che conta è cercare di mantenere un rapporto rendimento/rischio non troppo inferiore ad 1 e testare in demo la propria strategia prima di rischiare denaro reale.

Il doppio minimo (double bottom) è una figura speculare rispetto al doppio massimo, quindi è una figura di inversione di un trend ribassista. Le regole da seguire perché la figura sia valida e per impostare un’operazione di acquisto sono le stesse viste per il doppio massimo, ovviamente ribaltando la figura.

Nell’immagine di apertura di questo articolo vengono, inoltre, evidenziati il triplo massimo e il triplo minimo. Sono figure che si differenziano soltanto perché si forma un massimo/minimo aggiuntivo rispetto al doppio massimo/minimo, in quanto anche il secondo tentativo di rottura, rispettivamente del supporto o della resistenza, viene respinto.

Figure di inversione del trend: Testa e Spalle/testa e spalle inverso

Il testa e spalle, così come il doppio massimo, perché sia valido, deve verificarsi al culmine di un trend rialzista. Si tratta, infatti, di una figura di inversione di un trend rialzista. Dopo la salita, vi è la formazione di un primo massimo (spalla sinistra). Poi i prezzi scendono, prima di ricominciare a salire e formare un nuovo massimo (testa), più alto del primo. A questo punto i prezzi tornano a scendere e rimbalzano nei pressi dell’area di supporto (neckline) già toccata in precedenza: il nuovo rialzo determina un terzo massimo (spalla destra), che deve essere uguale o inferiore al primo, oltre che più basso del secondo.

Dopo la formazione della spalla destra, perché la figura sia completata e si ottenga il segnale di vendita, è necessario assistere alla rottura della neckline. Una volta avvenuto ciò, si può impostare un’operazione short prendendo come punto di riferimento per il calcolo del target la distanza tra la neckline e la testa della figura. La collocazione ideale dello stop loss sarebbe proprio al di sopra della testa.

Il testa e spalle inverso (o rovesciato) è, invece, una figura di inversione di un trend ribassista e può essere utilizzata per fare trading seguendo le stesse indicazioni fornite in riguardo al testa e spalle, considerando che la situazione è opposta e lo scopo è entrare a mercato al rialzo, dopo la rottura della neckline, per speculare sul probabile nuovo trend rialzista del mercato. E’ possibile reperire in questo articolo un esempio pratico di testa e spalle inverso sul grafico settimanale del titolo Tod’s, il cui completamento è avvenuto quasi due mesi fa, e che ha già determinato il raggiungimento dei target indicati nello stesso articolo.

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Figure di continuazione del trend

Bisogna specificare che, in alcune situazioni, le figure qui analizzate in ottica di continuazione del trend in corso, possono dar vita ad un’inversione di tendenza, qualora i prezzi effettuino la rottura della stessa conformazione dal lato opposto a quello che, nell’immagine che segue, viene superato dai prezzi. Ciò che conta, dunque, è tracciare correttamente i livelli di supporto e resistenza che delimitano la figura ed operare nella direzione verso la quale si muove il prezzo al momento della rottura di uno dei due livelli.

Figure di continuazione del trend: la formazione a cuneo

La formazione a cuneo rialzista, detta anche “falling wedge“, rappresenta una pausa del trend rialzista. È delimitata da due trendlines convergenti con inclinazione al ribasso. La convergenza tra le due linee che delimitano la figura indica una progressiva contrazione della volatilità, che anticipa il forte movimento di continuazione al rialzo che dovrebbe avvenire dopo il breakout della trendline superiore della figura.

L’entrata a mercato, una volta avvenuto il completamento della figura con la rottura rialzista della stessa, è basata sugli stessi principi descritti per le figure di inversione. Infatti, il livello al quale impostare il take profit si ottiene proiettando al rialzo (a partire dal punto di rottura) l’altezza della figura, calcolata nel punto in cui questa è più estesa. Lo stop loss, invece, va impostato al di sotto della trendline inferiore della figura.

La versione ribassista della figura, così come per tutte le altre, è basata sugli stessi principi di quella rialzista. Bisogna considerare, ovviamente, che il contesto di mercato è l’opposto e, quindi, la figura deve essere ribaltata.

Figure di continuazione del trend: il rettangolo

Il rettangolo si verifica quando, per un certo periodo di tempo, i prezzi si muovono orizzontalmente, in un intervallo ben delineato e racchiuso tra un livello di supporto e un livello di resistenza statici. La fase laterale termina nel momento in cui le quotazioni superano uno dei due livelli: in questo momento la figura si completa e il prezzo dovrebbe dar vita ad un movimento importante nella direzione della rottura.

Interessante notare come il rettangolo si formi in conseguenza del mancato completamento di un doppio o triplo massimo/minimo. I prezzi, invece che invertire la direzione precedente, continuano a muoversi seguendo la tendenza dominante. Ecco perché è importante, prima di operare, attendere la rottura dei livelli e, dunque, il completamento della figura. È il lato dal quale avviene la rottura che determina la direzione nella quale il trader deve operare, a prescindere dall’inquadramento di una figura in una categoria o in un’altra.

Figure di continuazione del trend: il gagliardetto

Il gagliardetto, detto pennant in inglese, si forma dopo un forte movimento al rialzo o al ribasso. Il mercato, quindi, come un runner dopo una forte accelerazione, riprende fiato e forma questa figura caratterizzata da massimi decrescenti e minimi crescenti. Si tratta di una conformazione di breve periodo, che tende cioè ad essere completata più velocemente rispetto alle altre figure analizzate.

Figure bilaterali: i triangoli

I triangoli sono figure che si formano molto spesso su un grafico e, in questa trattazione, vengono inserite in una categoria a parte in quanto, in un determinato contesto di mercato, hanno all’incirca la stessa probabilità di generare una continuazione o una inversione del trend. Come si diceva in precedenza, con riferimento alle figure di continuazione, l’aspetto più importante da valutare, al di là di come venga classificata la figura nella teoria, è la direzione nella quale il prezzo effettua la rottura della conformazione grafica considerata.

Figure bilaterali: il triangolo ascendente

Il triangolo ascendente è caratterizzato da una sequenza di massimi posizionati all’incirca sullo stesso livello e da minimi crescenti. Ciò che caratterizza queste figure è una situazione di compressione di volatilità, che anticipa un movimento di continuazione o di inversione con volatilità in espansione nel momento della rottura, solitamente effettuata da una candela con corpo molto ampio ed in netta espansione rispetto al corpo della candele che compongono la figura.

Figure bilaterali: il triangolo discendente

Il triangolo discendente, al contrario di quello ascendente, è costituito da massimi decrescenti e minimi collocati sullo stesso livello di supporto. Il take profit, per quanto riguarda tutte queste figure, va posizionato proiettando, dal punto di rottura, l’altezza della figura, calcolata nel punto di massima espansione della stessa. Lo stop loss, invece, va sempre posizionato al di sopra o al di sotto del livello che delimita il lato opposto a quello della rottura.

Inoltre, può essere molto utile abbinare, alla ricerca sul grafico di tutti questi pattern grafici, anche altri strumenti di analisi tecnica, come i ritracciamenti di Fibonacci o gli oscillatori.

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Figure bilaterali: il triangolo simmetrico

Il triangolo simmetrico è formato da massimi decrescenti e minimi crescenti, dopo un forte movimento direzionale del mercato. La volatilità delle quotazioni sui mercati finanziari si comprime e si espande, come fosse un ventaglio. Perciò, a fasi caratterizzate da elevata volatilità e movimenti impulsivi seguiranno fasi di mercato a bassa volatilità, come nei momenti in cui si formano queste figure, alle quali segue, di solito, un movimento direzionale durante il quale la volatilità torna a salire.

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