Immobili e mutuo oggi: i limiti del tasso fisso e le sorprese di quello variabile

Un incremento del costo del denaro era dato per scontato nelle previsioni sull’andamento del mutuo e del mercato immobiliare. Nel 2022 tuttavia fattori imprevedibili hanno accelerato alcune variabili.

Lo scenario bellico e la guerra commerciale hanno portato ad accelerare gli aumenti generalizzati di beni e servizi sulla scia dell’inflazione.

Immobili e mutuo oggi: i limiti del tasso fisso e le sorprese di quello variabile

Nel 2022 possono ancora essere poche le occasioni per ottenere un mutuo a condizioni vantaggiose. La situazione internazionale rimane grave e incerta e la BCE manifesta la volontà di contenere i tassi di interessi attuali entro questa estate. Per decidere se accendere un mutuo quest’anno è possibile osservare l’andamento dell’Eurirs. Il parametro di riferimento per la definizione del prezzo dei mutui fissi è aumentato da inizio anno di 70 centesimi per un mutuo a 20 anni e di 50 centesimi per quello a 30 anni.

Il tasso di interesse interbancario Euribor è rimasto invece ancora in territorio negativo, a -0,53 per cento per il dato mensile, a -0,47 per il trimestrale. La differenza di tasso di interesse tra un mutuo fisso e uno variabile rende ancora conveniente quest’ultimo.

Mercato immobiliare e mutuo: le sorprese del tasso variabile

Il tasso variabile ha maggiori possibilità di incrementare sul breve termine ovvero entro l’anno, ma può far risparmiare sul lungo periodo per la restante parte del finanziamento. Con un mutuo a tasso fisso e l’Euris in aumento entro il 3% a valori immobiliari invariati le conseguenze sarebbero tutto sommato accettabili. L’incremento con un mutuo da 100 mila euro sarebbero circa di 52 euro al mese.

Una categoria particolarmente vulnerabile in caso di aumento dei tassi sarebbe quella degli under 36, soggetti al pagamento di un mutuo che può arrivare fino al 100%. I tassi agevolati non sono necessariamente garantiti per tutta la durata del credito. Nuove emergenze e nuovi governi sono perfettamente in grado di modificarne i parametri eliminando quei vantaggi oggi dati per scontati. Quasi un muto su due è oggi richiesto infatti da chi ha meno di 36 anni, metà di questi hanno più di 25 anni.

Quando si parla di misure che comprendono agevolazioni e bonus, bisogna sempre riuscire a contestualizzare la convenienza e il proprio interesse in relazione alla reale capacità del bilancio pubblico di sostenerli sul breve o lungo termine.

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