Bonus prima casa per gli under 36: affrettati, il tempo sta per scadere

Il bonus prima casa under 36 è un’agevolazione che serve ad incentivare l’acquisto di immobili da parte di giovani proprietari.

Le regole che disciplinano questo beneficio sono state definite dall’Agenzia delle Entrate. Così come i requisiti degli immobili, dei beneficiari e le modalità per ottenere il bonus.

Il Fisco ha previsto sconti ed esenzioni sulla "prima casa" a condizione della residenza del proprietario dell'immobile. Ma vediamo come la residenza di fatto non è utilizzabile.  L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la destinazione ad abitazione principale deve essere documentata attraverso una certificazione anagrafica. In effetti, anche se si sostengono delle spese a dimostrare l'effettiva abitazione nella casa, queste non servono a dimostrare la residenza.  In linea di massima i benefici fiscali derivanti dall'acquisto di un immobile destinato alla "prima casa" come previsto dal Decreto legge n. 155 del 1993 all'articolo 16, spettano unicamente al richiedente che risiede nell'immobile. La residenza deve essere dimostrata con dati anagrafici, da chi ha acquistato l'immobile. Come dimostrare la residenza: la Corte interviene In merito è intervenuta anche la Corte di Cassazione, attraverso varie sentenze (n. 10072/2019, n. 1530/2012, n. 13345/2016), ha stabilito quanto segue: "senza che, a tal fine, possano rilevare la residenza di fatto o altre situazioni contrastanti con le risultanze degli atti dello stato civile". Infine, la Cassazione con la sentenza n. 713 dell'anno 2017, ha precisato che la residenza deve essere dimostrato dal dato anagrafico e non di fatto. Pertanto, non ha valore la produzione di titoli di spesa che dimostrano la residenza nell'abitazione.  La legge precisa che i benefici di natura fiscale sull'acquisto della prima casa, spettano unicamente a chi dimostra, con certificato anagrafico, il requisito di residenza o di lavorare presso il Comune dove è sito l'immobile acquistato. Non ha rilevanza la residenza di fatto.  Sugli immobili adibiti ad abitazione principale ci sono molte agevolazioni, come il bonus prima casa under 36 che permette di ottenere la garanzia dello Stato. Anche se la stretta sulla casa nella nuova riforma fiscale che contiene anche la riforma del catasto preoccupa i cittadini. Il Governo ha promesso che non ci saranno ripercussioni sugli immobili adibiti a "prima casa".  Benefici fiscali acquisto abitazione principale Le agevolazioni fiscali per la prima casa, consentono di pagare imposte ridotte sull'acquisto se si presentano determinate condizioni. In effetti, chi acquista n immobile da un privato, deve pagare un'imposta di registro ridotta al 2% (normalmente è il 4%), sul valore catastale dell'immobile. Inoltre, le imposte catastali e ipotecarie si versano entrambe nella misura fissa di 50 euro. Se invece, il venditore è un'impresa soggetta all'Imposta sul valore aggiunto, l'acquirente dovrà pagare l'IVA agevolata al 4%, anziché il 10%. Oltre alla riduzione delle imposte all'acquisto della abitazione adibita a "prima casa", si ha diritto nella dichiarazione dei redditi una detrazione IRPEF del 19% fino ad un tetto di spesa di 1.000 euro per le spese di intermediazione immobiliare. Inoltre, spetta la detrazione degli interessi passivi sul mutuo. 
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Il bonus prima casa under 36 rientra in un pacchetto di incentivi indirizzati ai giovani cittadini italiani. In questo caso lo scopo dell’agevolazione è quello di favorire l’acquisto di una prima abitazione nel periodo che va dal 26 maggio 2021 al 31 dicembre 2022.

Quest’incentivo è previsto dal Decreto Sostegni Bis e si fonda su una serie di esenzioni e sgravi fiscali.

Oggi scopriremo come funziona il bonus, a chi spetta e come presentare la domanda.

Bonus prima casa under 36: come chiederlo prima della scadenza

Il bonus prima casa under 36 è un incentivo rivolto ai giovani acquirenti di immobili.

Lo scopo del bonus è quello di favorire e agevolare, attraverso esenzioni e sgravi fiscali, l’acquisto di una prima casa per i giovani che hanno meno di 36 anni di età.

Ulteriore requisito necessario per poter accedere all’agevolazione è quello di avere un ISEE non superiore a €40.000. E, ovviamente, non essere già proprietari di un immobile.

Lo scopo del bonus

Lo scopo del bonus è quello di incentivare i giovani all’acquisto di una prima abitazione. Per questo motivo sono stati introdotti una serie di esenzioni e sgravi fiscali, tra cui l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale.

Inoltre, ai giovani con meno di 36 anni che acquistano la loro prima casa è stato riconosciuto un credito di imposta per le compravendite soggette a IVA.

I fondi stanziati dal Governo raggiungono la cifra di 347,34 milioni di euro, per l’anno 2021. Mentre per l’anno 2022, l’importo dell’agevolazione è stato ridotto a 260,48 milioni di euro.

I criteri per accedere al suddetto bonus sono stati stabiliti dall’ Agenzia delle Entrate tramite la circolare 12/E dL 14 ottobre 2021.

Infine, con la Legge di Bilancio 2022 sono stati stanziati ulteriori fondi volti a garantire la proroga del beneficio. Quest’intervento ha posticipato di 6 mesi il termine originario fissato al 30 giugno 2022.

Attualmente, infatti, la scadenza del bonus è al 31 dicembre 2022.

Bonus prima casa under 36: chi sono i beneficiari

Le persone che possono beneficiare del bonus prima casa under 36 devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Non avere compiuto 36 anni nell’anno solare in cui viene sottoscritto l’atto di compravendita dell’immobile (rogito).
  • Avere un ISEE non superiore ai €40000. L’indicatore deve essere relativo all’anno in corso o nell’anno della stipula dell’atto.
  • Il soggetto richiedente non deve essere proprietario gli altri immobili ad uso abitativo. Fatta eccezione per quelli acquistati per successione mortis causa o in comunione con altri successori o ottenuti a titolo gratuito da genitori o fratelli.

Come funziona il bonus casa per i giovani

Per beneficiare del bonus prima casa under 36 è necessario che la stipula dell’atto di compravendita avvenga tra il 26 maggio 2021 è il 31 dicembre 2022.

Questo bonus prevede una serie di esenzioni e sgravi fiscali indirizzati ai giovani con meno di 36 anni che intendono acquistare la loro prima abitazione.

Il Decreto Legge del 25 maggio 2021 n.73 prevede la possibilità di ottenere i seguenti benefici:

  • L’esenzione dell’imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastali.
  • Per gli acquisti soggetti a Iva, i beneficiari hanno diritto ad un credito di imposta pari all’aliquota versata al momento dell’acquisto. In tal caso, viene applicato il 4% dell’IVA calcolato sul valore dell’immobile.
  • L’esenzione dall’imposta sostitutiva per i mutui concessi per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di un immobile uso abitativo.

Quali sono i requisiti del bonus prima casa under 36

Per poter accedere al bonus prima casa under 36 è necessario che anche l’immobile oggetto dell’acquisto risponda a determinate caratteristiche.

Gli immobili ammessi al beneficio devono rientrare nelle seguenti categorie catastali:

  • A/2 (abitazioni di tipo civile);
  • A/3 (abitazioni di tipo economico);
  • A/4 (abitazioni di tipo popolare);
  • A/5 (abitazione di tipo ultra popolare);
  • A/6 (abitazione di tipo rurale);
  • A/7 (abitazioni in villini).

Il beneficio del credito d’imposta concesso ai giovani con meno di 36 anni di età riguarda anche l’acquisto di un box. E più in generale comprende le pertinenze dell’immobile agevolato.

Anche queste, per poter rientrare nel beneficio, devono appartenere a specifiche categorie catastali:

  • C/2,
  • C/6,
  • C/7.

È inoltre necessario che le pertinenze siano destinata a servizio della casa principale.

Inoltre, l’acquisto della pertinenza può venire contestualmente all’acquisto dell’abitazione agevolata o con un atto separato.

Possono godere dello sgravio previsto dal bonus prima casa under 36 anche gli immobili acquistati tramite asta giudiziaria.

H2 Esclusioni

Non sono ammessi all’agevolazione previsto dal bonus prima casa under 36 le abitazioni che appartengono alle seguenti categorie catastali:

  • A/1 (abitazioni di tipo signorile),
  • A/8 (abitazioni in ville)
  • A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico e artistico).

Il bonus si applica a tutti i contratti che riguardano:

  • Il trasferimento a titolo oneroso della proprietà
  • Il trasferimento o la costituzione di diritti reali di godimento, come la nuda proprietà, l’usufrutto e così via.

Di conseguenza, è chiaro che il bonus non può essere applicato ai contratti preliminari di compravendita.

Tuttavia, dopo la stipula del contratto definitivo di compravendita, il beneficiario ha la possibilità di effettuare domanda per il recupero dell’imposta versata per gli acconti e la caparra.

Bonus prima casa under 36 immobile cointestato

In caso di immobile cointestato il beneficio viene calcolato pro-quota. In sostanza, lo sgravio previsto dal bonus subisce un ricalcolo in favore dei soli soggetti acquirenti che possiedono i requisiti previsti dalla legge.

Pertanto, nel caso in cui uno solo degli acquirenti sia in possesso dei requisiti per accedere al bonus prima casa under 36, egli otterrà l’agevolazione solo per la quota che gli spetta.

Il soggetto che non è titolare di alcuna agevolazione sconterà le imposte in maniera ordinaria.

Decadenza del beneficio

Se in fase di verifica dei requisiti l’Agenzia delle Entrate dovesse riscontrare un’insussistenza delle condizioni previste dal bonus, il diritto al beneficio decadrà.

Inoltre, lo stesso ente predispone il recupero delle imposte dovute e l’applicazione degli interessi. Sono previste anche sanzioni, così come indicato dalla nota II-bis all’articolo 1, della tariffa, parte prima, allegata al TUR.

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