Multe stradali: ecco il trucco che permette di non pagarle, poco conosciuto ma funziona davvero

Talvolta l’automobilista può scegliere di non pagare subito la multa stradale e fare ricorso. Quando conviene? Ecco il trucco per non pagarle. 

Le multe stradali rappresentano un’eventualità di certo non così remota per l’automobilista. Tuttavia non sempre il verbale è esente da vizi, e può infatti essere impugnato per contestarli e ottenere l’annullamento della multa.

Multe stradali
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 Non rispettare una o più regole contenute nel Codice della Strada significa esporsi al rischio di vedersi notificata una multa stradale. Non di rado l’automobilista sceglie di pagare subito la sanzione pecuniaria, per chiudere la questione senza indugio e per approfittare dello sconto concesso a chi fa il versamento in tempi brevi.

Non sempre però ciò accade: infatti, laddove l’importo da pagare sia piuttosto alto o se alla multa in sé si sommano anche altre sanzioni come la sospensione della patente, colui al quale è stata notificata la contravvenzione potrebbe chiedersi come effettuare contestazione.

Ebbene, proprio di questo intendiamo occuparci nel corso di questo articolo. Quali sono i ‘punti deboli’ di un verbale di multa che possono determinarne l’invalidità e dunque il venir meno dell’obbligo di pagare la sanzione? Scopriamolo di seguito.

Verbale di multa e annullamento della sanzione: il fattore tempo della notifica

La regola generale vuole che ad una violazione delle regole di cui al Codice della Strada segua nell’immediato la contestazione da parte degli agenti a ciò incaricati. Pensiamo ad es. al caso classico della multa per sosta in area in cui è vietato lasciare la propria automobile: in queste circostanze, la rilevazione della contravvenzione è rapidissima.

Tuttavia non sempre ciò è possibile. Infatti, ad es. nelle frequenti ipotesi di superamento del limite di velocità e rilevazione della violazione tramite autovelox – onde evitare pericoli per la circolazione di altri mezzi e per i pedoni – il verbale viene notificato a casa del trasgressore.

Attenzione però: proprio in quest’ultimo caso è opportuno verificare qual è il tempo trascorso tra la violazione e la data della notifica. Detto lasso di tempo non deve oltrepassare i 90 giorni, altrimenti si può chiedere l’annullamento della multa stradale.

Vizi nel verbale e annullamento della sanzione: motivazioni e autovelox

Soprattutto, l’automobilista deve controllare se nel testo del verbale vi sono vizi o irregolarità, che potrebbero portarlo a non dover pagare la sanzione. Vediamo di seguito quali sono alcuni dei ‘punti deboli’ più frequenti nel verbale di multa.

Se la contestazione della violazione delle regole di cui al CdS non è stata immediata, è necessario che nell’ambito della comunicazione scritta al trasgressore siano chiarite le ragioni. Non è sufficiente un riferimento generico, in quanto occorre che siano indicate le circostanze particolari, che hanno impedito alle forze di polizia di contestare nell’immediato l’infrazione all’automobilista.

Nel caso di violazione del limite di velocità, la multa deve peraltro includere il dato della presenza dell’apparecchi autovelox, preventivamente segnalata con un cartello visibile. Pertanto, l’assenza del segnale rende la multa impugnabile e annullabile.

Il verbale di multa deve inoltre indicare le caratteristiche tecniche dell’autovelox e la data della taratura periodica, ovvero il controllo annuale relativo al corretto funzionamento dello strumento di rilevazione della velocità. Altrimenti, l’automobilista potrà efficacemente contestare la validità della multa.

Altri vizi nel verbale che possono portare all’annullamento della multa

Onde non rischiare l’annullamento della multa, colui che la emette deve sempre indicare data, ora, luogo della violazione e il riferimento alle norme violate. Altrimenti l’automobilista potrà opporsi all’infrazione. Analoghe considerazioni valgono per i dati del veicolo inseriti nel verbale di multa: se sono imprecisi, la conseguenza è il possibile annullamento della sanzione.

Pensiamo infatti ai casi in cui l’automobilista può provare che alla data e all’ora indicate nel documento della multa, si trovava in un altro luogo: in questi casi avrà tutto l’interesse a non pagare quanto indicato ed anzi a fare ricorso contro la contravvenzione.

Non solo. Laddove la multa stradale sia stata emessa per sosta nelle strisce blu, senza che si sia verificato il versamento del relativo ticket, essa è legittima esclusivamente se nei pressi sono presenti anche parcheggi gratuiti, in maniera che gli automobilisti possano scegliere dove posteggiare il mezzo.

Quali ricorsi considerare per opporsi alla multa stradale?

Ricordiamo infine che l’interessato ad impugnare il verbale di multa per la presenza di un vizio, può servirsi del:

  • ricorso in autotutela presso la stessa autorità che ha emesso la sanzione;
  • ricorso al Prefetto, chiedendo l’annullamento della multa entro 60 giorni dalla notifica del verbale;
  • ricorso al giudice di pace, entro il termine di 30 giorni dalla notifica del verbale di contravvenzione o del provvedimento prefettizio.

Ricorrere al giudice di pace è preferibile quando, per arrivare all’annullamento della multa, è necessario ricorrere ad accertamenti complessi, come l’audizione di testimoni o l’interpretazione di norme.

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