La stanchezza può nascondere malattie che danno diritto alla legge 104 e un assegno mensile

La stanchezza colpisce sia donne che uomini e di solito si tende a sottovalutarla e dare colpa allo stress. Ma potrebbe nascondere malattie che danno diritto alla legge 104 e ad un assegno mensile. 

Sentirsi stanco, affaticato non è un sintomo da sottovalutare, soprattutto, se tale sensazione di stanchezza è costante. Ad esempio, la stanchezza può nascondere malattie cardiache.

La stanchezza può nascondere malattie che danno diritto alla legge 104
La stanchezza può nascondere malattie che danno diritto alla legge 104

I sintomi sono diversi tra uomini e donne, e oltre al dolore al petto, alla schiena e alla mascella, le malattie cardiache, specialmente nelle donne si manifestano con sintomi “atipici”. Ad esempio: vomito, nausea, stanchezza o nessun sintomo. Secondo il Centro per il controllo della prevenzione delle malattie cardiache negli Stati Uniti, riferisce che solo il 56% delle persone è consapevole del rischio.

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La stanchezza potrebbe nascondere malattie che danno diritto alla legge 104 e un assegno mensile

I sintomi delle malattie cardiache variano in base al tipo di malattia, alcuni segni comuni sono:

  • dolore alla mascella, al collo, alla gola, alla parte superiore dell’addome o alla schiena;
  • angina, che si riferisce al dolore causato dall’ostruzione dei vasi sanguigni e può causare dolore e disagio al petto;
  • mancanza di respiro durante l’attività fisica.

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Tuttavia, ci sono delle differenze tra uomini e donne in riferimento ai  sintomi delle malattie cardiache, infatti, rispetto agli uomini, le donne hanno meno probabilità di mostrare i sintomi della malattia coronarica. Hanno meno probabilità di provare dolore al petto, invece, hanno più probabilità i manifestare sintomi che possono sembrare estranei al cuore. Ad esempio: stanchezza, nausea, mal di stomaco e vomito. Inoltre, la più probabile è l’angina che si verifica durante le normali attività quotidiane.

Stanchezza cronica

Da considerare anche che la stanchezza cronica, anche se non menzionata nelle Linee guida INPS, è una patologia grave che  non deve essere confusa con sintomi di stress e stanchezza. Questa patologia non trova giovamento con il semplice riposo, ma comporta uno stato di debolezza costante che persiste per almeno sei mesi e che comporta altri quattro sintomi:

a) disturbi della concentrazione e memoria gravi, da limitare la normale vita personale e lavorativa;

b) disturbi muscolari e delle articolazioni, senza causarne il gonfiore o l’infiammazione;

c) mal di testa;

d) febbre;

e) spossatezza che perdura per almeno ventiquattro ore, a seguito di qualsiasi esercizio fisico.

Questi sono solo alcuni dei sintomi della stanchezza cronica.

È possibile presentare domanda di invialidità quando alla stanchezza cronica sono correlate altre patologie invalidanti, come l’ansia, la depressione, eccetera.

Invalidità e legge 104

Le malattie cardiache, a seconda della loro gravità, danno diritto al riconoscimento dell’invalidità civile e a seconda della gravità anche della legge 104 e dell’indennità di accompagnamento. Il riconoscimento dell’invalidità civile, in base alla percentuale riconosciuta dalla Commissione medica INPS permette di ottenere di alcune prestazioni previdenziali ed economiche. Per ottenere l’assegno di invalidità mensile, erogato dall’INPS, la percentuale invalidante deve essere compresa tra il 74% al 99%. Con il 100% e la difficoltà di deambulare senza un assistente, in situazione di gravità, spetta anche l’assegno di accompagnamento, corrisposto mensilmente.

Per potere accedere a tutte le prestazioni, la prima cosa da fare è chiedere il riconoscimento dell’invalidità civile. La prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico curante, il quale dovrà inviare telematicamente il certificato introduttivo, con tutte le patologie, all’INPS. Il medico rilascerà al paziente un codice di protocollo che dovrà essere inserito nella domanda di invalidità da inviare direttamente dal portale INPS. Oppure, tramite il patronato o contact center INPS. La domanda deve essere inviata entro 90 giorni dal rilascio del certificato introduttivo. Dopo l’iter sanitario e amministrativo, l’INPS rilascia un verbale di invalidità al richiedente che riporta lo stato invalidante commisurato attraverso una percentuale.

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