Superbonus 110%, crediti e l’ipotesi periodo transitorio: di cosa si tratta e perchè se ne parla tanto

Ipotesi periodo transitorio sino a dicembre 2022, in ottica Superbonus 110% per l’acquisto di nuovi crediti: di cosa si tratta e perché se ne parla

Tiene banco la questione inerente il Superbonus 110%, che risulta essere bloccato, ed in particolare rispetto al meccanismo della cessione del credito: una questione all’attenzione di molti e che preoccupa: perché si parla dell’ipotesi periodo transitorio per l’acquisto di nuovi crediti, di cosa si tratta e dettagli a seguire.

edilizia lavoratore
Adobe Stock

Si continua dunque a ragionare sulla questione Superbonus 110%, con gli istituti che non possono più accettare i crediti, poiché hanno raggiunto la capienza fiscale massima, una situazione che ha portato ad un blocco, in merito alle imprese edili che, in alcuni casi, hanno anche anticipato i costi per i lavori.

Oltre a tale punto, l’Enea di recente ha spiegato che i fondi stanziati per la misura sono terminati, e si è parlato nei giorni scorsi di una ipotesi riguardante una ulteriore proroga da parte dell’esecutivo e del rifinanziamento della misura stessa. Il governo però, da parte sua, si è sempre espresso contrariamente a tale possibilità, spiega nel proprio approfondimento Investireoggi.it.

Nonostante la bocciatura al riguardo, quantomeno per ora, della proroga, si starebbero considerando altre soluzioni, come nel caso di una possibilità di un periodo transitorio per poter sbloccare tale situazione.

Superbonus 110%, fondi finiti e crediti di imposta non accettati: l’ipotesi che potrebbe sbloccare la situazione

Un tema importante e di gran rilevanza quello inerente il Superbonus 110%, che come detto ha visto lo stop alle proroghe da parte del governo di altri fondi.

Sono in tanti a tal riguardo ad interrogarsi sui possibili sviluppi della vicenda, anche considerando i lavori incompleti e i cantieri bloccati, con i relativi rischi al riguardo.

Visti infatti i fondi giunti al termini, così come gli istituti di finanziamento che non accettano più i crediti di imposta, spiega Investireoggi.it, varie imprese rischierebbero il fallimento, pur avendo migliaia di crediti che non possono più esser liquidati. Considerando lo stop alla proroga e al rifinanziamento della misura, la quale rappresenterebbe la soluzione più immediata, si sta cercando di capre quelle che potrebbero essere delle strade alternative da percorrere.

Tra queste, come si evince dall’intervista da parte de Il Giornale ad Antonio Paciocchi, esperto di Superbonus della Deloitte, vi sarebbe la possibilità di prevedere “un periodo transitorio, fino a dicembre 2022, in cui i crediti acquistati dalla banche potranno esser compensati entro dieci anni o convertiti in Buoni del Tesoro Poliennali (BTP).”

In tal modo, si legge, “si recupererebbero subito i margini di manovra, proprio nel periodo più produttivo dell’anno per le imprese edili”.

In aggiunta a tale aspetto, vi sarebbe allo studio del Governo un’altra possibile ipotesi, ovvero ampliare a tutti i soggetti con Partita Iva la possibilità di accettare i crediti di imposta, una modifiche che potrebbe trovare il proprio spazio già nella legge di conversione del Decreto Aiuti.

Ipotesi allo studio insomma, aggiornamenti arriveranno probabilmente nei prossimi giorni, in tal senso.

Impostazioni privacy