Vuoi andare a vivere in Cina? Quello che devi sapere se vuoi trasferirti per lavoro

Il colosso asiatico offre possibilità di crescita professionali importanti per chi decide di andare a vivere in Cina. Vediamo quali sono e cosa sapere prima di partire.

L’economia cinese è in continua crescita e le opportunità lavorative per gli stranieri sono allettanti. Prima di partire per la Cina però occorre conoscere quali documenti servono, quali sono le professioni più richieste e qual è la qualità della vita.

Vivere in Cina

Decidere di andare a vivere in Cina, il Paese più popolato del mondo e uno tra i più estesi, equivale ad un radicale cambiamento di vita. Trasferirsi significa dimenticare lo stile di vita europeo e adattarsi a un mondo completamente nuovo, che in questo articolo cerchiamo di comprendere meglio.

La Cina ha un’economia in continua crescita, tanto che diventerà nei prossimi anni la prima al mondo. Pertanto è un paese che offre numerose possibilità in ambito lavorativo, con un tasso di disoccupazione molto basso e il PIL in continua ascesa. Detto questo bisogna però considerare quanto sia diverso il modo di vivere, e anche come per uno straniero non sia propriamente semplice entrare nel mood cinese.

Come ottenere il visto per trasferirsi in Cina

Pertanto prima di prendere una decisione di questo tipo occorre valutare con attenzione molti parametri e approfondire tutte le informazioni. Lavorare in Cina è possibile anche se non si conosce il cinese, ma soltanto se si è dipendenti di multinazionali o si lavora per aziende straniere, per le quali è fondamentale l’inglese. Apprendere comunque la lingua locale si rivela assai utile per la vita sociale e per poter interagire con le persone fuori dalla sede lavorativa. Ci si può trasferire in Cina per lavoro o per studio richiedendo un visto, che può essere a titolo di studio, business o per lavoro.

Il primo è rivolto a chi vuole studiare nel Paese e si differenzia in due tipologie diverse a seconda della durata del soggiorno per studio. Il visto business è quello rilasciato a chi per motivi di lavoro entra spesso in Cina e può avere una validità diversa.

Il visto per lavoro, chiamato Visto Z, è invece quello che ti permette di ottenere un permesso di lavoro e può essere richiesto dal datore di lavoro che intende assumerti. Con questo documento si può poi richiedere il permesso di soggiorno recandosi presso gli enti preposti.

Lavorare in Cina: le professioni più richieste

Il mercato del lavoro in Cina è aperto agli stranieri e ci sono settori che più di altri offrono ottime opportunità di crescita professionale. Naturalmente le offerte di lavoro più buone provengono dai grandi centri dove si concentrano solide realtà commerciali, finanziarie e industriali, su tutti Pechino e Shangai, dove si trova il cuore finanziario e dove hanno sedi le più importanti multinazionali, ma anche città come Guangzhou e Shenzhen.

I lavori più richiesti in questo grande Paese sono quelli legati ai servizi finanziari e bancari, le vendite e il marketing, le nuove tecnologie ed internet, gli insegnanti di lingua, in particolare di inglese e il settore dell’ingegneria. In questo campo sono molto apprezzati gli ingegneri elettronici, meccanici, elettrici ed edili.

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Stipendio medio in Cina e come trovare lavoro

E’ molto difficile calcolare lo stipendio medio mensile in quanto ci possono essere anche molte differenze tra città e città ma i salari sono decisamente migliorati negli ultimi anni, superando anche quelli percepiti in alcune città europee.

Possiamo dire che a Shangai uno stipendio medio oggi si aggira sui 1000 euro mentre scende di circa 100 euro a Pechino e in altri centri. Tuttavia non sussistono differenze tra i cinesi e i lavoratori stranieri: se si dimostrano competenze e qualifiche anche i posti dirigenziali possono venire affidati a chi cinese non è e si può guadagnare molto bene.

Ma qual è la strada per trovare lavoro in Cina? Come in altre parti del mondo il modo migliore per trovare sbocchi lavorativi è quello di utilizzare piattaforme e siti internet dedicati all’incontro di domanda e offerta. Ad esempio è molto utilizzato Linkedin per sviluppare una rete di conoscenze e di contatti. Molto utili anche i portali a tema, in lingua inglese o in cinese come Newchinacareer, Asiaxpat, Michaelpage o Chinahr. Per poter lavorare in Cina come già abbiamo scritto occorre ottenere un visto, che è più facile avere se è l’azienda a richiedere le prestazioni lavorative del cittadino straniero. Una curiosità: in Cina non si può rimanere a vivere se non si ha un lavoro fisso, nemmeno se si sposa un cittadino cinese.

Costo della vita in Cina, assistenza sanitaria e affitti

Essendo un Paese enorme il costo della vita cambia a seconda della località in cui ci si trova ma in linea di massima è più basso rispetto a quello medio in Italia e in Europa. Se si scelgono prodotti cinesi le spese sono notevolmente inferiori mentre i costi salgono se si acquistano prodotti esteri. Affittare un appartamento in una grande città è piuttosto costoso tanto che spesso si opta per un’abitazione condivisa in cui si affitta una sola stanza. Nei centri più piccoli i prezzi delle case invece sono molto inferiori.

Ad esempio una stanza in affitto a Shanghai ha un costo medio di circa 500 euro mentre per un appartamento si aggira sui 900 euro al mese. Inferiori le spese in città come Guangzhou o Tianjin, dove gli affitti di un’abitazione si attestano tra i 500 e gli 800 euro. Il sistema sanitario cinese pubblico non è di livello molto elevato mentre l’assistenza medica è decisamente migliore nelle strutture private. Chi lavora in Cina in genere ha un contratto che comprende anche l’assicurazione sanitaria ma è consigliata la stipulazione di un’ulteriore assicurazione privata che possa coprire maggiori servizi.

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Vivere in Cina: vantaggi e svantaggi

Scegliere di andare a vivere e lavorare nel lontano Oriente ha pro e contro, come immaginabile. Si tratta di una scelta di vita opposta a quella occidentale, che richiede un’ottima predisposizione alla conoscenza di nuove culture e di uno stile di vita totalmente diverso. Tra i vantaggi c’è sicuramente ai primi posti quello della grande espansione economica e della crescita vertiginosa dell’economia cinese, e a seguire l’altissimo livello di digitalizzazione del Paese, uno tra i migliori al mondo, che si traduce in migliori opportunità lavorative ma anche in benefici nella vita reale.

Passiamo ora ai lati negativi di espatriare nel continente asiatico. Ci sono prima di tutto la grande distanza dall’Italia e dall’Europa e l’alta densità di popolazione che hanno tutte le più grandi città della Cina. L’ambiente è quindi inevitabilmente caotico e frenetico. Ciò che più disturba gli abitanti dei grandi centri industrializzati è l’inquinamento atmosferico, che raggiunge livelli altissimi. Spesso alzando gli occhi al cielo non si vede alcun colore, se non quello dello smog.

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