Le commodity più volatili e gli ETF correlati su cui fare trading questa settimana

La tendenza rialzista delle commodity continuerà nei prossimi tre anni, in sinergia con la transizione energetica e l’espansione dell’economia cinese.

Il Green Deal europeo e l’economia cinese tracciano un quadro chiaro su quello che sarà il futuro sul fronte dei prezzi delle commodity.

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In Europa il Green deal ha contribuito al rialzo dei metalli in due modi: si alzano i prezzi di quelli che servono per produrre batterie, quindi il litio, il rame, il nichel e il cobalto; ma si alzano i prezzi anche dei metalli particolarmente energivori, come l’alluminio o lo zinco.

Ancora prima è iniziata una corsa all’acquisto di elettrodomestici, smartphone, computer e tablet per lavorare da remoto. Questi prodotti hanno molte parti metalliche e sono pieni di semiconduttori. A fronte del picco della domanda l’offerta si è trovata impreparata con la produzione che ha dovuto scontare l’eccesso sul prezzo delle materie prime.

Oltre a questo motivo le materie prime hanno assistito a un’altra settimana volatile. Le cause principali la situazione geopolitica nonché l’orientamento della politica monetaria della Federal Reserve.

Anche le banche centrali sono al centro dell’attenzione. La Fed alzerà i tassi di interesse non appena la riunione di marzo avrà deliberato la decisione e definito le sue intenzioni per il futuro. Da marzo 2020 ad oggi sono stati mossi oltre 30 mila miliardi di dollari a livello mondiale tra stimoli fiscali e monetari. Una quantità enorme di denaro che ha sostenuto l’economia, ma anche pesato sui prezzi finali.

Trading, che occasioni! Borse europee, commodity e metalli

Le commodity più volatili su cui fare trading questa settimana

Il petrolio greggio, l’oro ma anche i metalli come alluminio e nichel hanno proseguito nella tendenza long. I metalli industriali in particolari sono stati trainati dal giro di vite sulle emissioni inquinanti, che soprattutto nei paesi produttori come la Cina, ha influito sull’uso dell’energia e di conseguenza sul prezzo finale nella produzione del metallo.

L’oro ha violato il livello chiave di 1.900 dollari all’oncia per la prima volta da giugno 2021. Gli investitori cercano un rifugio sicuro nel metallo prezioso per compensare gli effetti sul portafoglio dell’inizio di una guerra in Europa.

Con i mercati sotto pressione a causa delle crescenti tensioni geopolitiche relative allo stallo tra Russia e Ucraina, gli investitori hanno nel primo paese un indicatore sensibile per gli effetti sul prezzo delle materie prime. La Russia è infatti un importante produttore di petrolio greggio, gas naturale, ma anche di nichel, alluminio e grano.

Le commodity più volatili su cui fare trading: nichel e alluminio

Nichel: un elemento oggi essenziale per molte batterie impiegate sui veicoli elettrici. La domanda globale di nichel, secondo le proiezioni degli analisti raggiungerà 3,4 milioni di tonnellate nel 2024, in crescita rispetto a quelle attuali di circa il 35%.Al momento questa materia prima è utilizzata per il 70% dalle industrie che producono acciaio inossidabile, mentre per la produzione di batterie a livello globale ne utilizza meno del 10%.

Alluminio: quest’ultimo metallo in particolare è un elemento critico nella catena di approvvigionamento. Dopo la Cina, Russia e India sono parigrado i maggiori produttori al mondo, con circa 3,6 milioni di tonnellate all’anno.

Il presidente degli Stati Uniti ha confermato che vi erano prove che la Russia pianificava di invadere l’Ucraina nei prossimi giorni, sperando di innescare il conflitto grazie ai ribelli all’interno del Paese. Dato l’attuale nervosismo qualsiasi pretesto può essere valido per innescare brusche reazioni.

La Russia è il primo esportatore mondiale di grano

Sebbene ci si pensi poco, il grano è la commodity più importante a livello economico dopo il petrolio. Il grano è un prodotto agricolo fondamentale in grado di creare il maggiore impatto economico al variare della sua disponibilità o del suo prezzo. Il grano è l’ingrediente principale di molti alimenti di base, il cui aumento dei prezzi può incidere trasversalmente sulle industrie alimentari e sulle famiglie.

In questo contesto il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti prevede di aumentare le scorte di minerali delle terre rare, cobalto e litio che gestisce, nel tentativo di ridurre la dipendenza a lungo termine del paese dalla Cina. Il presidente Biden ha emesso un ordine esecutivo per studiare la resilienza della catena di approvvigionamento degli Stati Uniti. Il litio sarà vitale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del Governo. Nel paese esiste infatti una sola miniera di terre rare, quella di Mountain Pass in California.

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Gli ETF correlati alle materie prime su cui fare trading questa settimana

Per riuscire a cogliere a tutto tondo le dinamiche di mercato e l’incremento del valore sul lungo termine delle materie è possibile sfruttare gli ETF tematici. Tra quelli attivi nel comparto minerario e delle materie prime più performanti ci sono:

  • PICKiShares MSCI Global Metals & Mining Producers ETF con un rendimento che nell’ultimo mese è stato del 2,54% mentre nell’ultimo anno è stato pari al 10%.
  • COPXGlobal X Copper Miners ETF con un rendimento dell’ultimo mese del 2,02% e dell’ultimo anno del 9,96%.
  • XMESPDR S&P Metals and Mining ETF che è cresciuto in un mese del 6,9% mentre nell’ultimo anno del 40,62%.
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