Lavorare a Londra: perché la Gran Bretagna è ancora la culla della finanza

Cosa è cambiato dopo l’uscita del Paese dall’Unione Europea? Scopriamo come oggi si vive e lavora in Gran Bretagna soprattutto nel settore finanziario.

Qual è la documentazione necessaria per vivere in Inghilterra e come sono cambiate le cose dopo l’uscita del Paese dall’Unione Europea? Scopriamo come oggi si vive e lavora in Gran Bretagna da stranieri.

Vivere in Inghilterra bandiera

 Un’esperienza di vita all’estero è sicuramente appagante e sono molte le persone, giovani e meno giovani, che scelgono di trasferirsi in un Paese straniero, magari per rimanerci per sempre. Il Regno Unito è una delle destinazioni preferite, con Londra che è tra le città più gettonate del pianeta. Qui sogna di arrivare chi spera di cambiare in meglio il proprio futuro, e i nomadi digitali la collocano tra le città con le migliori prospettive di crescita lavorative, anche dopo la Brexit.

In realtà dallo scorso anno scegliere di andare a vivere a Londra non è più semplice come in passato. Prima del 2021 le cose erano diverse, un cittadino UE poteva recarsi in Inghilterra semplicemente con la carta d’identità mentre oggi per lavorare sul suolo britannico bisogna possedere un visto lavorativo che si ottiene sulla base di un sistema di immigrazione a punti, chiamato points-based immigration system. Se si vuole vivere in Inghilterra invece per un massimo di 6 mesi per turismo, studi e attività commerciali brevi o per visitare amici e parenti non occorre richiedere il visto.

In questo articolo scopriamo come lavorare nel Regno Unito e trovare lavoro in ambito finanziario, la documentazione necessaria ma anche il costo della vita.

Lavorare in Gran Bretagna: consigli e portali per trovare lavoro

Il sistema a punti permette di ottenere un visto lavorativo in base alle proprie capacità e alle competenze ed è quindi uno strumento trasversale che si fonda sulla meritocrazia e non guarda la provenienza delle persone. Per poter lavorare nel Regno Unito bisogna dunque essere qualificati in un determinato ambito lavorativo e possibilmente trovare in Italia uno sponsor che consenta di stipulare un contratto di lavoro. Dopodiché si può richiedere il visto lavorativo sul sito del governo e accrescere il proprio punteggio a seconda del livello di istruzione in fase di selezione.

Fondamentale la conoscenza della lingua inglese, che viene richiesta dal governo per cui è indispensabile avere almeno un livello B1. Per dimostrare che conosci la lingua hai diverse alternative: puoi fare il test denominato SELT, possedere un certificato di inglese o una laurea in lingua inglese. Una buona conoscenza della lingua è il primo passo per riuscire ad ottenere un visto lavorativo e vivere in Gran Bretagna.

L’importanza del CV e della lingua inglese

Per trovare lavoro in Inghilterra occorre innanzitutto stilare un curriculum in un inglese perfetto e possedere un indirizzo email.com oppure .uk Esistono numerosi siti online per la ricerca di un impiego, ed anche qui come in altri Paesi uno dei più gettonati è LinkedIn. Altre piattaforme che puoi consultare per scovare annunci lavorativi o proporti come candidato, evidenziando la tua professionalità e le tue competenze sono Gumtree, jobsite, monster, totaljobs, city-jobs, specializzato nel settore della contabilità e della finanza, jobsgopublic per chi cerca lavoro nel campo pubblico e del no-profit.

Se cerchi lavoro nel Regno unito un portale istituzionale molto valido in cui trovare impieghi suddivisi per località e ambito lavorativo è Jobcentre Plus, raggiungibile qui. Ci sono poi le agenzie di recruiting, generaliste o specializzate in un determinato settore professionale, che rappresentano una valida opportunità per trovare lavoro.

Lavorare in Gran Bretagna: le professioni più ricercate nel settore economico

Londra è sicuramente una delle città finanziarie più importanti a livello mondiale per cui qui si annidano le opportunità lavorative più allettanti per quel che riguarda l’ambito economico, finanziario e assicurativo. Ma il Regno Unito non si ferma a Londra e tra le mete dei nomadi digitali buone opportunità professionali si possono intraprendere a Manchester, Leeds ed anche a Newcastle Upon Tyne. Quest’ultimo centro è uno dei luoghi emergenti tra quelli preferiti dai nomadi digitali, in quanto è una città dinamica in cui confluiscono diverse attività finanziarie, culturali e artistiche.

Tra le professioni più ambite e con più possibilità di ottenere profitti considerevoli in territorio britannico ci sono il broker finanziario, i manager e i direttori finanziari. Il nomade digitale che vuole intraprendere una vita all’estero e sta considerando di cambiare vita puntando lo sguardo verso il Regno Unito non deve trascurare la possibilità di considerare anche Gibilterra. Specialmente se intende lavorare da remoto nel campo della negoziazione di criptovalute il territorio d’oltremare britannico sta diventando un punto di riferimento per chi vuole lavorare con le monete digitali. Questo tipo di risorse sono sempre più accettate a livello mondiale ed anche negoziabili andando incontro alle esigenze di professionisti e investitori.

Vivere nel Regno Unito: costo della vita, degli affitti e tassazione

Londra e in generale le grandi città inglesi offrono sempre moltissime opportunità lavorative ma non dimentichiamo che vivere in UK ha costi molto elevati, primi fra tutti quelli della casa e dei mezzi di trasporto pubblico. Gli affitti sono cari soprattutto nei grandi centri come la capitale per cui bisogna fare bene i conti prima di scegliere l’abitazione. Il governo inglese ha istituito il minimum wage, una soglia minima sotto la quale non possono scendere i salari, per cui il datore di lavoro è obbligato a rispettarla.

Questo minimo sindacale ogni anno viene adeguato al reale costo della vita ma resta comunque il fatto che alcuni lavori poco retribuiti non permettono di vivere agiatamente e di affrontare le elevate spese della casa e degli abbonamenti ai mezzi pubblici. Per quanto riguarda gli stipendi possono essere pagati a settimana, con cadenza quindicinale o mensile e la tassazione viene applicata in base alle diverse fasce di reddito. E’ il datore di lavoro a pagare le imposte, il dipendente riceve un salario già al netto delle tasse in base a quanto guadagna. Il sistema applicato si chiama PAYE e serve anche per calcolare i contributi pensionistici, che rientrano nel National Insurance Contribution.

Cercare un alloggio in Gran Bretagna

La ricerca di un alloggio non è semplice, e le agenzie effettuano il servizio a prezzi elevati utilizzando il servizio Reference and Credit Check che poi è a carico di chi cerca casa. In pratica vogliono sapere quale tipo di lavoro svolgi, quale stipendio ricevi e se hai avuti problemi in precedenza con altri padroni di casa. Sarai tu a pagarlo anche se la tua ricerca dell’alloggio non ha dato esito positivo.

Nelle grandi città come Londra è impensabile muoversi con mezzi propri visto che la rete dei servizi pubblici è efficiente e viene utilizzata ogni giorno da migliaia di persone per recarsi al lavoro. Il costo della vita a Londra è elevato, meno caro vivere nei centri più piccoli che però sono anche quelli in cui si riducono le possibilità di trovare un impiego. L’importante per un nomade digitale e per tutti coloro che arrivano nel Regno Unito all’inizio è cercare di limitare le spese e risparmiare facendo acquisti nei posti più economici come mercati e supermercati per non veder volare via tante sterline in un solo colpo.

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