La tecnica che ti protegge dal rischio

Le criptovalute rappresentano un investimento difficile, per questo è importante proteggere il capitale investito e i guadagni frutto del nostro trading.

Trading e rischio

La loro grande volatilità è in grado di allontanare e attrarre allo stesso tempo gli investitori, la mancanza di liquidità rende difficile fare un trading attivo, così come è particolarmente insidioso mantenerle in portafoglio a lungo termine.

L’assenza di specifiche regolamentazioni, la fragilità dei network e l’esposizione ad attacchi informatici dei depositi, le rendono poco sicure se acquistate per essere mantenute come investimento a lungo termine. La loro caratteristica di valori digitali decentralizzati, può indurre nel futuro i legislatori a colmare le lacune e le ambiguità regolandone e limitandone gli scambi. L’assenza di valori di riferimento a cui possono essere correlati, che ne sostengano i prezzi, rendono totalmente esposti all’arbitrio dei cambiamenti, tipici anche delle bolle economiche, nella percezione del valore.

Come proteggere il capitale nel trading sulle criptovalute

Un buon modo per proteggere il capitale investito sulle criptovalute, è quello di utilizzare una tecnica di hedging. Le tecniche di hedging, utilizzate anche nel trading sul FOREX, rappresentano un’alternativa alla liquidazione delle posizioni e alla copertura del rischio, durante particolari fasi di mercato o quando vogliamo limitare le perdite dovute alle oscillazioni di prezzo, limitando l’esposizione del nostro portafoglio.

Applicare l’hedging consiste nell’aprire nuove posizioni di natura contraria o su strumenti derivati differenti, in modo da limitare l’esposizione delle operazioni già aperte, controbilanciandole con altre della stessa grandezza. In questo modo è possibile annullare o minimizzare le perdite per tutto il tempo nel quale verrà applicato l’hedging.

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Qual è il momento migliore per usare l’hedging

Il momento migliore per applicare l’hedging è quando ci troviamo difronte a momenti di grande volatilità, dovuti all’incertezza sul valore dell’asset, oppure pensiamo che il mercato sia arrivato a un livello di ipercomprato o ipervenduto o vicino a invertire la sua tendenza, non ostante la nostra aspettativa o le condizioni già presenti, non vogliamo liquidare la nostra posizione, vista la grande incertezza della nostra aspettativa o la natura transitoria della fase di mercato.

Utilizzare l’hedging in questo contesto permette un triplice vantaggio

  • possiamo evitare di chiudere le posizioni a mercato, evitando di dover poi rientrare a un prezzo differente,
  • continuare a far maturare il profitto realizzato nel caso il mercato dovesse proseguire nella sua tendenza,
  • proteggerci nel caso in cui il momento di incertezza si concretizzasse in eventi imprevisti.

Così come un trader sul FOREX può utilizzare l’hedging per proteggersi dalla fluttuazione nel valore dei cambi valutari, così chi ha un investimento aperto sulle criptovalute, può proteggere il capitale durante i frequenti momenti nei quali il valore viene messo a repentaglio dalle tendenze speculative, con l’euforia che spinge al rialzo i prezzi in acquisto, per poi venire successivamente spinti a ribasso durante i momenti di panico.

Come scegliere le criptovalute per fare hedging

Il modo migliore per applicare l’hedging sulle criptovalute è quello di selezionare tra le migliaia a disposizione, quelle che rientrano nei requisiti di:

  • Correlazione: le criptovalute che utilizziamo per applicare la tecnica di hedging devono essere correlate con quelle già presenti nel nostro portafoglio. Se queste devono essere bilanciate riducendo la nostra esposizione, il miglior modo per ridurre al massimo i rischi è trovare delle criptovalute i cui prezzi variano in modo diretto al variare dei prezzi di quelle che abbiamo in portafoglio. Tanto più la correlazione è forte e tanto più simmetriche saranno le variazioni dei prezzi e tanto più efficace sarà la copertura del nostro capitale.
  • Liquidità: le criptovalute che utilizziamo devono essere sufficientemente liquide in modo da permetterci di acquistarle al prezzo di mercato, nel momento in cui ne abbiamo bisogno. Una criptovaluta deve essere sufficientemente inflazionata, il numero dei token o pezzi disponibili deve essere sufficientemente grande, almeno 500.000.000. La criptovaluta dev’essere sufficientemente frazionata ovvero divisibile in parti inferiori al centesimo. Di Bitcoin per esempio ne possono esistere in totale 21.000.000, ma in compenso ogni singolo Bitcoin può essere frazionato fino all’ottava cifra decimale. Diversamente si rischia di non riuscire a entrare a mercato comprando o vendendo ai prezzi desiderati, in quanto la disponibilità della criptovaluta oppure le controparti disposte a effettuare uno scambio, non sono presenti su tutti i livelli di prezzo.
  • Accessibilità: Le criptovalute che vogliamo utilizzare devono essere naturalmente disponibili in quanti più exchange possibili, possibilmente quotate anche presso i broker, in modo da poter essere acquistate anche per mezzo di contratti derivati come i CFD, le opzioni o i future. Questo consente di utilizzare strategie di hedging diverse, avvantaggiandoci rispetto alle nostre possibilità di scelta.

Le criptovalute sicure per fare hedging: Bitcoin hedge

Bitcoin Cash è una delle poche criptovalute che è riuscita a mettere in discussione l’unicità del Bitcoin, offrendo un’alternativa a coloro che pur prezzando le qualità del Bitcoin, vedono con occhio critico la lentezza non chè il costo delle transazioni, sia in termini energetici sia in termini di commissioni. Con lo scopo di migliorare la tecnologia su cui poggia le sue fondamenta il Bitcoin, nel 2017 un gruppo di pionieri delle criptovalute, decise di effettuare un fork, ovvero una divisione del codice della blockchain su cui funziona il Bitcoin, dando nuovo corso allo sviluppo di questa criptovaluta e creando di fatto una sua versione alternativa.

Il gruppo, sostenuto in seguito anche dall’imprenditore Roger Ver, divise effettivamente la blockchain del Bitcoin creando un nuovo asset, non più compatibile con le caratteristiche del Bitcoin, che fu chiamato Bitcoin Cash (BCH). Questa criptovaluta quindi, figlia del Bitcoin, è strettamente correlata alle variazioni del suo prezzo, è in grado di processare un quantitativo maggiore di transazioni, rendendola particolarmente agevole anche in termini di costi per chi volesse fare un vero e proprio trading sulle criptovalute.

Le nuove qualità di BCH possono renderlo in oltre preferibile agli occhi del consumatore, al fine per acquistare beni e servizi, esso in oltre mantiene quelle qualità che rendono apprezzabile il Bitcoin, come il quantitativo di pezzi fissato a 21 milioni e le sue proprietà deflattive.

Ripple tra le criptovalute sicure per fare hedging

Immessa sul mercato nel 2013, è tra le prime cinque criptovalute in termini di capitalizzazione, con i suoi 50 miliardi di pezzi fu sviluppato al fine di funzionare da complemento per i pagamenti tradizionali. Con le caratteristiche elevata liquidità e accessibilità è stata forse la criptovaluta più utilizzata dalle banche e dalle istituzioni finanziarie, che volevano entrare in contatto con le novità della rivoluzione digitale.

Nonostante il nome originario scelto dal fondatorer Ryan Fugger fosse OpenCoin, la vicinanza della criptovaluta al mondo della finanza tradizionale, centralizzata e autoritaria, non ha mai suscitato grande simpatia tra le comunità vicine ai progetti cypherpunk, in lotta per un sistema economico libertario e una finanza decentralizzata. Tuttavia gli investitori tradizionali e così anche le persone comuni, hanno apprezzato la criptovaluta anche a seguito degli appoggi dati nel tempo da grandi firme, come ad esempio American Express.

Le istituzioni finanziarie che vogliono servirsi di criptovalute con un solido progetto alle spalle, continueranno a rivolgersi e sostenere il valore di questa criptovaluta, questo per via delle sue caratteristiche come l’esclusività dell’accesso alla sua blockchain, permesso solo a soggetti selezionati, che risultano particolarmente vicine alle necessità di trasparenza e regolamentazione a cui le istituzioni finanziare hanno necessità di adempiere.

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Le strategie di hedging sulle criptovalute

Le strategie da utilizzare sulle criptovalute per proteggere il proprio capitale, si basano su diversi sistemi, ognuno dei quali può essere applicato a discrezione del trader, in base alle caratteristiche delle criptovalute che compongono il suo portafoglio.

Una volta selezionata la criptovaluta con la quale si vuole controbilanciare l’esposizione, la strategia di base consiste nel acquistare o nel vendere una criptovaluta in quantità pari a quella detenuta in portafoglio, mediando le oscillazioni del suo valore con una posizione esattamente speculare.

Per esempio il nostro portafoglio è composto semplicemente da 1000 euro investiti su Bitcoin. Apriremo una posizione short allo scoperto di 1000 euro sulla criptovaluta scelta, che può essere ad esempio Bitcoin Cash. Saremo quindi Long BTC/USD e Short BCH/USD, queste due operazioni permettono di controbilanciare in tempo reale le oscillazioni sia in termini di prezzo che in termini di guadagni e perdite sul nostro capitale.

A partire da un certo momento avremmo quindi stabilito un livello di sopportazione del rischio, successivo al quale abbiamo deciso di voler mantenere inalterato il valore del nostro portafoglio, a prescindere dalle future variazioni di prezzo. Questo ovviamente ci impedirà anche di guadagnare, seguendo l’esempio, nel caso il prezzo del Bitcoin dovesse continuare a salire, in quanto questo sarà compensato dalle perdite sulla posizione short di Bitcoin Cash.

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Per uscire dall’hedging è sufficiente chiudere la posizione, in base al momento nel quale ci si aspetta che la tendenza potrà nuovamente favorire il nostro investimento principale, in questo caso quello fatto in Bitcoin. In quel momento verrà scontata la perdita sul nostro saldo, che sarà compensata simmetricamente dai guadagni ottenuti sulla posizione rimasta a mercato.

Un altro modo più sofisticato per utilizzare l’hedging e avere pressoché la certezza di ottenere una adeguata copertura del rischio, è quella di acquistare un future sulla stessa criptovaluta in portafoglio, ma con una posizione speculare a quella del nostro investimento. Il future quotato sul mercato regolamentato è garantito dal rischio di insolvenza, e replica con molta più accuratezza di un asset correlato, il prezzo del suo sottostante, in questo modo avremmo la garanzia di vedere realizzato il nostro obbiettivo di copertura del rischio.

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